Rimborso sull’affitto: la novità per i neo assunti

I neo assunti nel 2025 potranno ricevere dal proprio datore di lavoro un rimborso di €5.000 sull’affitto. Questa misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 e chiamata proprio bonus affitti nuovi assunti, intende incentivare la mobilità e supportare i lavoratori e le aziende. Ecco come funziona e a chi spetta.

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Tra le tante novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, una delle più attese e interessanti è quella che riguarda un bonus interamente dedicato ai neo assunti.

C’è però bisogno di fare una specifica importantissima: il bonus affitti nuovi assunti è destinato unicamente ai dipendenti che firmano un contratto a tempo indeterminato a più di 100 km dalla loro residenza precedente. In questo modo, il Governo vuole incentivare la mobilità e permettere alle aziende di essere più attraenti agli occhi dei lavoratori provenienti da altre zone.

Inserito nel Piano casa, questo bonus punta anche a supportare i lavoratori neo assunti nel difficilissimo compito di trovare una casa in affitto. Grazie al rimborso, che può arrivare fino a 5.000 euro all’anno per i primi due anni di contratto, i lavoratori possono recuperare una parte delle spese legate all’affitto e alla manutenzione ordinaria della casa in cui andranno ad abitare. Ecco tutti i requisiti per ottenere il bonus, e il suo funzionamento generale.

Beneficiari e regole

Come funziona, quindi, questo bonus affitto nuovi assunti 2025? Come già anticipato, i requisiti fondamentali per accedervi sono il doversi trasferire per lavorare e firmare un contratto a tempo indeterminato. Andando più nello specifico però, la normativa prevede che il lavoratore:

• non abbia percepito, nell’anno precedente, una somma superiore ai 35.000 euro come retribuzione da lavoro dipendente;
• abbia trasferito la propria residenza ad una distanza superiore ai 100 km, calcolati tra la precedente sede di lavoro e quella nuova;
• fornisca al datore di lavoro un’autodichiarazione ex 46 del DPR n.445/2000 con cui si attesta il luogo di residenza relativo ai 6 mesi precedenti all’assunzione;
• non trasferisca la residenza prima della data di assunzione.

Dal bonus restano esclusi, almeno fino a nuovi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, sia i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni che quelli che ottengono un upgrade del proprio contratto da determinato a indeterminato, così come i rapporti di lavoro intermittenti a tempo indeterminato e i contratti di lavoro domestico, in quanto la norma cita esclusivamente le imprese. Vi rientrano, invece, i lavoratori assunti con contratto di apprendistato.

Rimborso di €5.000 sull’affitto

Il bonus prevede il rimborso, da parte del datore di lavoro al dipendente, di una somma che può arrivare fino a 5.000 euro all’anno, per i primi 2 anni di assunzione. Questa somma deve essere destinata a coprire una parte delle spese dell’affitto e della manutenzione ordinaria dell’immobile. Il rimborso è esentasse, ma rilevante sia ai fini contributivi che per la determinazione dell’ISEE. Affinchè tutto sia regolare, il datore di lavoro deve conservare la documentazione delle somme erogate, così come il contratto di affitto e tutte le ricevute delle spese di manutenzione sostenute con tali somme.

I due anni di validità del rimborso sono da considerarsi a partire dalla data di assunzione e per il periodo dell’anno solare. Infine, questo bonus si può cumulare con quello di 1.000 euro per le utenze o per il mutuo previsto per gli anni 2025, 2026 e 2027 (che per i lavoratori con figli a carico sale a 2.000 euro). Considerando i prezzi sempre più alti degli affitti in Italia, e la difficoltà per i giovani di andare a vivere da soli, questo bonus sembra proprio essere una manna dal cielo.

Rimborso di €5.000 sull’affitto: foto e immagini