Cataloghi

Con il termine catalogo ci si riferisce ad una raccolta, solitamente in forma di elenco ordinato e sistematico, di più oggetti afferenti ad una medesima categoria o stesso brand, siano essi libri, opere d’arte, prodotti industriali, ma anche complementi d’arredo o abbigliamento.

Un catalogo può essere utilizzato per disporre fisicamente gli oggetti in maniera organizzata, in tal caso avrà indicazioni sulla loro posizione precisa, oppure per la vendita, esponendo quindi i relativi costi. Un esempio appartenente alla prima categoria sono i cataloghi delle biblioteche, per la seconda è possibile menzionare quelli di Ikea, attualmente consultabili in negozio o anche online. Nel settore delle biblioteche è doveroso però fare una distinzione tra i cataloghi dell’inventario e quelli delle bibliografie.

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La parola “catalogo” deriva dal sostantivo greco usato per indicare un elenco o una lista. Infatti, nell’antichità classica questo nome veniva utilizzato per indicare un elenco di cose o di persone; già gli antichi grammatici lo impiegarono per indicare l’elenco delle truppe achee contenuto nell’Iliade di Omero.

Ancora, le celebri biblioteche antiche di Babilonia, Atene, Cartagine e Alessandria d’Egitto erano dotate di cataloghi, il più delle volte già compilati in ordine alfabetico.

Per il primo catalogo moderno, bisogna aspettare l’elenco di medaglie ed altri oggetti antichi divulgato a Parigi nel 1611. Da qui scoppiò la moda di catalogare gli oggetti e nacquero i cosiddetti cataloghi ragionati. Questi ultimi sono elenchi completi, ricchi di annotazioni, che enumerano tutta l’attività lavorativa di un determinato artista. La loro peculiarità è che le opere sono descritte in maniera tale da essere identificate in modo affidabile anche da non addetti ai lavori. Restando sul tema dei cataloghi artistici, i primi ad essere realizzati in Italia furono quelli del Museo Vaticano e della Galleria di Mantova.

Quelli dedicati alla vendita, invece, si diffusero grazie al venditore statunitense Montgomery Ward, a partire dal 1872. Come spesso accade, tutto avvenne per caso da un’idea molto semplice. Il Signor Ward, colui che è stato definito il pioniere delle vendite per corrispondenza, decise di aumentare gli introiti serviendosi di una lista cartacea di tutti i suoi prodotti in vendita da spedire a tutti i potenziali clienti, anche a quelli più lontani. Da quel momento in poi il catalogo è diventato uno strumento ampiamente utilizzato dalle aziende per esporre i loro prodotti, un po’ come si fa in una qualunque vetrina.

Ancora oggi, le funzioni di questo importante strumento promozionale sono valide e numerose. In primo luogo, conferisce professionalità al brand che lo produce, poiché denota un investimento notevole. Seconda cosa, funge da promemoria visivo per i clienti poiché resta sempre sottocchio e può essere consultato on demand.

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Catalogo Cartaceo

Oggigiorno un buon catalogo aziendale può essere cartaceo, digitale o in entrambi i modi. Solitamente il contenuto è il medesimo, sebbene in alcuni casi si ritiene apportare delle modifiche ad una delle due versioni.

Gli elementi costitutivi di un catalogo sono la grafica, le immagini selezionate e le informazioni corporate riportate al suo interno. Per procedere in maniera soddisfacente alla loro definizione è bene studiare prima il target di riferimento dal quale verrà visionato il lavoro finale. Una volta valutati tutti i fattori principali, è fondamentale curare la fase di stampa e rivolgersi a dei professionisti che si avvalgano dei migliori macchinari e tecniche di stampa.

Come spesso accade, le dimensioni contano. E’ importante scegliere il formato più adatto alle proprie esigenze, nonché un numero di pagine che sia esaustivo, ma non esagerato. In un catalogo cartaceo è fondamentale dedicare attenzione alla copertina, in quanto sarà questa ad avere il compito di catturare immediatamente l’attenzione del lettore e stimolarlo alla consultazione.

Una volta stabilita l’estetica, si può passare al contenuto. Si consiglia di inserire sempre una piccola descrizione dell’azienda e un sommario introduttivo; mai tralasciare le pagine finali nelle quali andranno inseriti i contatti aziendali. I testi saranno brevi e didascalici, con descrizioni chiare e concise. La regola generale è quella di scegliere uno stile e portarlo avanti in tutto il catalogo, ovviamente in linea con la brand identity.

I cataloghi cartacei possono essere distribuiti in negozio oppure spediti. Basti pensare al catalogo di Mondo Convenienza o a quello precedentemente citato di Ikea, un tempo spediti ovunque in modo che entrassero nella casa di tutti gli italiani, oggi invece consultabili solo negli store fisici o sul loro sito. Questa scelta è stata dettata sia da motivi economici che di rispetto ambientale.

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Catalogo Digitale

Con l’avvento di Internet la maggior parte dei supporti cartacei e quindi dei cataloghi ha dovuto evolversi, lasciando tuttavia invariata la sua funzione.

La differenza da segnalare è che in un catalogo digitale, forse più che in uno stampato, le foto selezionate devono essere in alta risoluzione: questo avviene perché c’è sempre la possibilità di ingrandirle a dismisura, quindi per la loro realizzazione sarà meglio affidarsi ad un professionista.

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