Detrarre il mutuo sulla seconda casa: quando si può

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

In Italia è possibile detrarre il mutuo sulla seconda casa? La regola generale dice che le detrazioni sono concesse solamente per il mutuo dell’abitazione principale, ma esistono delle eccezioni che permettono di detrarre gli interessi anche sul secondo immobile acquistato: ecco quali sono.

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Quando si acquista una casa con un mutuo, si pensa immediatamente a come recuperare, almeno in parte, gli interessi che si pagheranno. Se questo è facilissimo per la prima casa, poichè le detrazioni sono regolarmente previste, non lo è altrettanto per la seconda casa, per cui teoricamente non sono previste detrazioni.

Esistono però delle eccezioni che permettono di portare in detrazione gli interessi che si pagano sul mutuo della seconda casa, ma riguardano casi specifici e situazioni particolari.

La detrazione, esattamente come per quella che riguarda la prima casa, permette di recuperare il 19% delle spese legate agli interessi passivi e alle spese accessorie per un tetto massimo di 4.000 euro. Di conseguenza, ogni anno si possono recuperare fino ad un massimo di 760 euro.

Ciò detto, è importante specificare cosa la normative intende per “seconda casa”: un immobile che non si usa come residenza principale e che si trova nello stesso Comune dell’abitazione principale attuale. Partendo da questo, ecco quando è possibile detrarre gli interessi per il mutuo sulla seconda casa.

Detrarre il mutuo sulla seconda casa

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Il nodo della questione, che permette di recuperare tramite detrazione fiscale una parte degli interessi passivi sul mutuo della seconda casa, sta nella considerazione di quest’ultima come prima casa. In particolare, i casi in cui questo può avvenire sono:

  • quando si ha già una prima casa ma se ne acquista un’altra;
  • sulla prima casa non sono state utilizzate le agevolazioni prima casa;
  • si riceve una casa in donazione o in eredità;
  • la casa attuale non è ritenuta idonea all’utilizzo come prima casa.

Il primo caso riguarda un duplice acquisto, e permette di accedere alle detrazioni solamente se si vende la prima casa entro due anni dalla data di acquisto della seconda. Così facendo, grazie alle agevolazioni prima casa, si ha la possibilità di detrarre gli interessi passivi sul mutuo della seconda.

Il secondo caso, invece, riguarda l’acquisto di un immobile senza le agevolazioni prima casa. Chi non ne ha usufruito, può infatti richiederle per un secondo acquisto, a patto che la nuova casa non si trovi nello stesso Comune della prima. Se il Comune è il medesimo, per accedere alla detrazione si deve vendere la prima casa entro 2 anni dall’acquisto della nuova.

I casi in cui è possibile

Detrarre il mutuo sulla seconda casa: quando si può
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Il terzo caso riguarda la donazione e la successione. Entrambi questi passaggi di proprietà, infatti, consentono di richiedere le agevolazioni prima casa per un nuovo acquisto, ma solamente rispettando determinati vincoli.

Anche in questo caso, conta molto l’ubicazione della nuova casa: se è in un Comune diverso, si può accedere tranquillamente sia alle agevolazioni che alla detrazione, altrimenti si deve vendere la casa ricevuta in donazione o eredità entro 2 anni dall’acquisto della nuova casa. Infine, l’ultimo caso riguarda una casa di proprietà che non possiede i requisiti idonei all’abitabilità. In particolare, quando la casa non presenta le condizioni minime per un normale utilizzo, o la casa non è più adatta ad ospitare l’intero nucleo familiare.

Quando capita questa evenienza, si possono richiedere le agevolazioni prima casa anche se il nuovo immobile si trova nello stesso Comune del vecchio. Tutte queste casistiche escludono sempre gli immobili acquistati all’estero, su cui non spetta alcuna detrazione, in nessun caso.

Infine, è importante sapere che se la prima casa non si riesce a vendere entro 2 anni dall’acquisto della prima, l’Agenzia delle Entrate chiederà indietro le detrazioni corrisposte.

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