Il calo dei mutui tra interessi alti ed altre problematiche, ecco cosa dice Banca d’Italia
Mutui in calo secondo i recenti dati della Banca d’Italia. Ecco perché accendere un mutuo per l’acquisto della casa è sempre più difficile ed i numeri ne risentono.
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In calo i matrimoni, in calo le nascite e questi problemi demografici impattano pure sui mutui. Sempre meno persone pensano al mutuo. Vuoi per le difficoltà ad ottenerlo dalle banche, sempre più attente, giustamente, ai requisiti e sempre più alla ricerca di garanzie.
Ma anche e soprattutto perché i tassi di interessi sono sempre più alti. “Economie Regionali”, così si chiama una recente pubblicazione di Banca d’Italia dove si parla di stallo dei tassi di interesse, nonostante a giugno dalla Banca Centrale Europea (BCE) fu deciso di porre un taglio. Ecco la situazione al momento e cosa dicono i più recenti dati.
Mutui per l’acquisto della casa, ecco i dati di Banca d’Italia
La situazione delle richieste di mutuo per l’acquisto della casa è in netto calo. E la situazione rischia anche di peggiorare. Perché dopo il netto calo che è stato registrato l’anno scorso, soprattutto nell’ultima parte dell’anno, gli scenari di questo 2024 potrebbero essere pure peggiori. Per esempio gli istituti di credito pensano che il calo sarà anche maggiore rispetto alla seconda parte del 2023.
Il rialzo netto dei tassi di interesse, ed il fatto che dalla BCE in due riunioni consecutive (una a giugno ed una a luglio 2024), ha prima confermato il taglio dei tassi e poi ha deciso di confermare la situazione attuale, non ha certo aiutato.
Da Nord a Sud la situazione non cambia, i mutui sono sempre di meno, ecco perché
Non ci sono differenze territoriali. perché il calo delle accensioni dei mutui per l’acquisto della casa si registra da Nord a Sud. Lo ribadisce la Banca d’Italia nel lavoro prima citato.
Come detto in premessa, anche l’operato delle banche contribuisce a questi numeri. Perché sono aumentate le rigidità degli istituti di credito soprattutto per quello che i tecnici chiamano “scoring minimo per l’accesso al credito”. Parliamo di quei calcoli che un istituto di credito in genere fa su un suo cliente che chiede un prestito.
Partendo da tutta una serie di informazioni sul cliente, grazie a questo sistema la banca valuta la capacità di un determinato soggetto di restituire il prestito una volta che questo viene concesso. Assegnando un determinato punteggio al cliente stesso ecco quindi che si calcola la possibile insolvenza dello stesso. E questo punteggio continua, almeno stando ai dati, a diventare sempre più alto come limite che la banca si prefigge per concedere un mutuo per l’acquisto della casa.
Banche sempre più attente e famiglie sempre più in difficoltà
Se la crisi economica ha portato molti contribuenti in difficoltà, le banche non stanno ferme a guardare. E proprio alla luce di tutto questo diventano più rigide e selettive nel dare il via libera alla concessione del mutuo.
Sempre relativamente a cosa dice Banca d’Italia, un altro dato da considerare è che la durata media dei mutui accesi è in crescita. Infatti oggi è pari a 25 anni questa media. E questo perché evidentemente è interesse delle famiglie e dei contraenti il mutuo, abbassare la rata mensile per renderla più sostenibile in base alle risorse a disposizione. Oltretutto molti dei nuovi mutui accesi vengono richiesti in origine con una clausola libera che consente durante la fase di ammortamento, di cambiare la durata e l’importo della rata.

