Superbonus, cosa succede agli esodati nel 2024?

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista
Tempo di lettura: 4 minuti

Quello che stanno vivendo gli esodati del Superbonus è un vero incubo, ma cosa succederà nel 2024? Dopo il via libera del Cdm sul decreto legge, il governo ha messo la parola fine all’epoca della tanto discussa agevolazione fiscale. Vediamo cosa succederà con il blocco definitivo al meccanismo di cessione del credito.

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Superbonus 2024
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La fine dell’agevolazione ha mandato in crisi circa 350mila famiglie e oltre 40mila cantieri non ancora completati, anche se il governo ha istituito un fondo per i contribuenti con redditi medio bassi (fino a 15mila euro) che consentirà di mantenere nei fatti l’agevolazione per intero. Ma qual è il destino di tutti gli altri esodati del Superbonus? Per tutte quelle famiglie e imprenditori che si trovati in difficoltà dopo la chiusura alla cessione del credito, non resta che pagare di tasca propria.

Un destino amaro che, loro malgrado, dovranno accettare dopo l’approvazione da parte della Camera del Decreto legge sul Superbonus senza alcuna modifica. Eppure le migliorie al testo potevano essere tante e i problemi irrisolti pesano sulle tasche degli italiani.  Ricordiamo che entro la fine di febbraio, il provvedimento dovrà avere l’approvazione del Senato, pena decadimento e dovrà essere convertito in legge entro il 27 febbraio 2024.

Caos Superbonus, esodati: un problema ancora irrisolto

Superbonus
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Come anticipato, coloro che hanno un credito e non riescono a cederlo si troveranno in serie difficoltà, anche se per i cittadini con i redditi più bassi è previsto un fondo povertà. Si tratta di un contributo erogato, nei limiti delle risorse disponibili, dall’Agenzia delle entrate ed è destinato a chi ha realizzato entro il 2023 lavori pari almeno al 60%, da utilizzare per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024.

La modalità di erogazione? Non pervenuta. Dai piani alti fanno sapere che le modalità saranno adottate con decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento in esame e non concorre alla formazione della base imponibile.

Nuove limitazioni al bonus barriere architettoniche

Come anticipato, il Governo ha ignorato il grido d’aiuto dei contribuenti che speravano nella possibilità di cedere i crediti maturati e portare a termine i lavori in corso sfruttando l’aliquota del 90 o 110%. E che dire delle nuove restrizioni al bonus barriere architettoniche? Come risaputo, il decreto prevede ulteriori limitazioni per gli interventi destinati all’eliminazione delle barriere architettoniche. Potranno essere agevolati gli interventi aventi ad oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici mentre sono stati esclusi infissi, bagni, interventi di domotica o automazione. A subire le conseguenze di quest’ultimo stop è soprattutto l’abbattimento delle barriere architettoniche orizzontali.

Infine, tra i diversi tagli alle agevolazioni fiscali non bisogna ignorare anche il divieto generale di fruizione indiretta, attraverso la cessione del credito o dello sconto in fattura dell’agevolazione, anche agli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici nelle zone sismiche 1-2-3 compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali non sia stato richiesto, prima del 30 dicembre 2023.

Superbonus news

Su Pianetadesign.it potete trovare sempre tutte le ultime notizie aggiornate in materia di Superbonus oltre alle istruzioni ed alle guide che spiegano la modalità del funzionamento della cessione del credito e dello sconto in fattura.

Esodati del Superbonus: immagini e foto