PNAR: pubblicato l’aggiornamento per la riduzione del rischio radon

Autore:
Vanni Sara
  • Laurea in Lettere
Tempo di lettura: 3 minuti

PNAR: Piano Nazionale Azione per il Radon. Pubblicato l’aggiornamento che regolamenta la riduzione di Radon negli interventi di ristrutturazione ed efficientamento.

Ristrutturazioni energetiche radon
Autore: JoelHuegli / Pixabay.com

Ultimamente si parla sempre di più del rischio radon, un gas radioattivo naturale presente nel suolo, nelle acque e nei materiali da costruzione. A tutti gli effetti è un gas che vive con noi, nelle nostre case, anche perchè si propaga dal sottosuolo fino alla superficie. Il problema è che il radio è un gas cancerogeno. L’OMS lo ha classificato nel Gruppo 1 insieme all’amianto e alle sigarette.

Attualmente, le raccomandazioni dell’UE sono quelle di avere una concentrazione di radon inferiore ai 300 Bq/m3. Inoltre, secondo  il dlgs 101/2020, è obbligatorio compilare il PNAR (Piano Nazionale di azione per il Radon) ogni dieci anni.

Nel 2023 terminava il decennio di validità, per cui è stato determinato un aggiornamento 2023-2032.

PNAR: cosa dice l’aggiornamento per ridurre il rischio radon

ristrutturazione ecodesign rischio radon
Autore: MamaShaw / Pixabay.com

Molto spesso, negli ambienti correttamente arieggiati, i livelli di radon si mantengono buoni; tuttavia, nelle case o negli uffici, si possono avere maggiori concentrazioni; per questo, per i prossimi dieci anni, l’aggiornamento PNAR prevede:

  • la riduzione della concentrazione di radon a partire dal 50% delle abitazioni costruite in “aree prioritarie”, ovvero quelle zone in cui questo gas è vicino alla soglia delle raccomandazioni UE.
  • la stessa riduzione su almeno il 50% delle abitazioni che però rientrano nel contesto dell’edilizia residenziale pubblica. Anche queste abitazioni devono ricadere nelle aree prioritarie e, tra queste, viene fatta un’ulteriore distinzione tra le case e gli edifici che superano i 300 Bq/m3.

Inoltre, particolare attenzione è stata posta nel processo di verifica pre-costruzione. Il piano PNAR stabilisce che il livello di concentrazioni del gas nobile debba essere di 100 Bq in meno rispetto alla soglia del 2023, il tutto per le  nuove costruzioni realizzate dopo il 31 dicembre 2024.

Come si verifica la quantità di radon presente in casa?

Una delle domande cruciali è proprio questa: come verificare la quantità di radon presente nelle nostre abitazioni? La via migliore è eseguire un controllo periodico (perché le quantità di radon dipendono dall’areazione e dal periodo),  da richiedere all’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) della propria regione.

Interventi di riduzione del rischio

Una volta che ci si è accertati della quantità di radon in casa, si può pensare ad interventi di isolamento, ma anche all’installazione di alcune intercapedini tra muri che avranno il compito di favorire la ventilazione. Un’altra soluzione è rappresentata anche dalla costruzione di pozzi che agiranno direttamente sul sottosuolo, richiamando e disperdendo altrove questo gas cancerogeno.

In questi casi, potrebbero aiutare anche il Superbonus e le altre agevolazioni per la ristrutturazione della casa.

Ricordiamo, poi, che è sempre importante tenere in considerazione la tipologia di immobile: casa singola o condominio? Spesso ci potrebbero essere dei vincoli architettonici che è sempre bene verificare con la presenza di un perito.

PNAR e rischio radon: foto e immagini

In questa galleria immagini, una serie di idee per la ristrutturazione con corretta ventilazione, per favorire la dispersione del gas radon. In ordine visualizziamo: l’installazione di impianti di areazione; a seguire, il montaggio di intercapedini.