Superbonus, ora è legge: scende dal 110% al 70%

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista
Tempo di lettura: 4 minuti

È ufficiale, il Superbonus scende dal 110% al 70%. L’Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al decreto Superbonus con 81 voti favorevoli, 48 contrari e 4 astenuti, anche se non sono presenti modifiche al testo. Scopriamo cosa cambia per gli incentivi edilizi e quali sono le ultime novità.

Superbonus
Photo by Claudio Caridi – shutterstock

Il decreto Superbonus è legge e, come previsto, tutte le proposte di emendamenti sono state respinte. Gli italiani possono ufficialmente dire addio all’agevolazione al 110%, fatte salve alcune eccezioni come le famiglie con i redditi più bassi e la sanatoria per i lavori non ancora conclusi. Confermata la stretta al bonus barriere architettoniche che sarà previsto solo per pochi interventi. In altre parole, sono rimaste invariate le misure inserite nel testo approvato dal governo il 28 dicembre scorso. Cosa resta del Superbonus? Come previsto, a partire dal 2024 resta la detrazione al 70% che subirà un ulteriore ridimensionamento nel 2025.

Per quanto riguarda l’aiuto ai cittadini economicamente più fragili (con reddito non superiore ai 15mila euro), è previsto un contributo per consentire la conclusione dei cantieri Superbonus e per le spese effettuate dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024. Unica condizione, è necessario che ci sia un Sal al 60% effettuato entro il 31 dicembre 2023.  Inoltre, come anticipato, è prevista la sanatoria e il Fisco non chiederà indietro i crediti già erogati.

Il decreto Superbonus è legge: cosa cambia

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Photo by Claudio Caridi – shutterstock

Il Decreto Superbonus prevede alcune modifiche al Sismabonus come l’introduzione dell’obbligo di assicurazione contro il rischio sismico per i contribuenti che abbiano usufruito del Superbonus per interventi nei Comuni colpiti da eventi sismici verificatisi dall’1 aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

Da non dimenticare il forte ridimensionamento al bonus barriere architettoniche; nel dettaglio, viene riconosciuta una detrazione Irpef del 75% sulle spese sostenute per la rimozione di ostacoli alla mobilità negli edifici, anche se non sono presenti disabili. Stop agli interventi di rifacimento dei bagni e alla sostituzione degli infissi, mentre i lavori ammessi sono:

  • scale
  • rampe di accesso
  • installazione di ascensori a norma
  • servoscala
  • piattaforme elevatrici.

Decreto Superbonus, le reazioni

Stiamo per mettere un punto ad una delle misure più disastrose degli ultimi decenni. Gli effetti di questo catastrofico provvedimento graveranno sulle casse pubbliche ancora per molto tempo. I governanti passati sono colpevoli di aver deliberatamente illuso, raggirato, ingannato il popolo italiano

, è il commento in dichiarazione di voto di Francesca Tubetti di Fratelli d’Italia.

Solo poche settimane fa, con la legge di bilancio, il Governo e la maggioranza avrebbero avuto l’opportunità di costruire una uscita ordinata dalla fase emergenziale del Superbonus. Ed eccolo qui, il provvedimento che per generosità definiamo risibile. Approvato dalla Camera senza modifiche ed approdato qui in Senato con la stessa indicazione. Vietato migliorare, vietato emendare

, ha dichiarato la senatrice del Pd Cristina Tajani.

Abbiamo una premier che ripete in continuazione che la transizione ecologica non deve essere ideologica, cioè scaricarsi sulla pelle di cittadini e imprese, eppure con l’austerità applicata dal governo, che già oggi l’esecutivo sta imponendo una transizione ideologica. I bonus edilizi, ed in particolare il Superbonus, nascono proprio per rispondere alla transizione ecologica

, ha affermato in Aula Mario Turco, vicepresidente del M5s.

Superbonus news

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Il Superbonus è legge: immagini e foto