Ecobonus 110%: ristrutturazioni gratis con la cessione del credito alle banche
Ecobonus 110%: cos’è la cessione del credito alle banche e come funziona? Scopri quali sono i servizi offerti, quanto costa e quali documenti presentare per richiederlo. Guida alla cessione del credito alle banche, per ristrutturare casa quasi gratis con Ecobonus.
Con l’entrata in vigore dell’Ecobonus 110% sono tantissimi i contribuenti italiani che hanno cominciato a interessarsi alle pratiche per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali, che consentono di ristrutturare casa a costo zero.
In effetti, con l’Ecobonus 110% è possibile sostenere gli interventi di riqualificazione energetica quasi gratis, un obiettivo che il Governo ha deciso di perseguire non solo per migliorare il rendimento energetico delle abitazioni, ma anche per incrementare il settore edilizio, che è tra i più colpiti dalla recente crisi economica.
Non tutti, però, conoscono le modalità per poter usufruire dell’Ecobonus; oltre alla possibilità di richiedere la detrazione fiscale, è possibile optare o per lo sconto in fattura oppure per la cessione del credito alle banche.
Quest’ultima opzione è quella meno conosciuta: di cosa si tratta?
Come si fa a richiedere la cessione del credito e quali sono i vantaggi per il contribuente? Ecco una guida pratica per richiederlo e per beneficiare degli interventi Ecobonus quasi a costo zero.
Ecobonus 110%: quali opere
L’Ecobonus è finalizzato alla riqualificazione energetica degli immobili consentendo di risparmiare sulla bolletta energetica. Gli interventi per ottenerlo si dividono in 2 grandi categorie. I principali, quelli che fanno scattare la super aliquota, definiti “trainanti”, sono:
- isolamento termico dell’edificio (cappotto termico)
- coibentazione del tetto
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale già esistenti, con impianti più moderni ed efficienti che possono essere a pompa di calore oppure a condensazione.
Chi desidera realizzare uno di questi tre interventi, può scegliere di realizzarne altri nello stesso arco di tempo (lavori trainati), ottenendo una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute.
Cessione del credito alle banche: cosa significa?
Il credito Ecobonus può essere richiesto in 3 modi:
- tramite detrazione fiscale ripartita in 5 rate di pari importo, a partire dall’anno successivo dal conseguimento dei lavori
- sconto in fattura da parte dell’impresa che effettua gli interventi di riqualificazione
- cessione del credito alle banche o agli istituti finanziari.
La modalità di cessione del credito consente di cedere il credito fiscale direttamente alla banca, senza dover attendere il recupero delle detrazioni attraverso le quote annuali previste dalla normativa. In altre parole, il contribuente che si rivolge a una banca ottiene immediatamente il credito per far fronte ai lavori. La banca, dal suo canto, recupera la cifra nei 5 anni successivi, guadagnando il 10% in più.
Tuttavia l’istituto bancario può erogare liquidità solo quando lo stato dei lavori ha raggiunto almeno il 30%; di conseguenza, per poter accedere alla modalità di cessione del credito il contribuente dovrà coprire le spese iniziali di tasca propria, in attesa di poter riscuotere il credito.
Quando conviene cedere il credito alle banche?
La cessione del credito alle banche è una modalità che conviene a tutti quei contribuenti che versano in una situazione di incapienza. Nel caso in cui l’importo da detrarre sia maggiore dell’importo IRPEF da versare, il beneficiario non può richiedere un rimborso e la quota andrebbe persa.
Per evitare questa situazione si può ricorrere o allo sconto in fattura o alla cessione del credito, due modalità valide che consentono di recuperare il 100% delle spese sostenute.
Documentazione da presentare
Oltre alla documentazione ufficiale richiesta per beneficiare dell’Ecobonus, bisognerà essere in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesta che l’immobile non funge da attività d’impresa. Dopo aver stipulato il contratto con la banca, il contribuente dovrà essere in possesso anche di una dichiarazione di conformità dei documenti.
Per fare maggiore chiarezza, ecco la lista dei documenti aggiuntivi per richiedere la cessione del credito:
- visto di conformità sulla maturazione del credito, che viene rilasciato da una figura abilitata
- dichiarazione di avvenuta polizza di responsabilità civile (RC) professionale
- asseverazione tecnica con relativa ricevuta Enea
- certificati che attestano la proprietà o la detenzione dell’immobile, titolo edilizio, autocertificazione di inizio lavori e atto notorio che attesta che l’immobile non è utilizzato per attività d’impresa
- dichiarazione di conformità dei documenti
- certificato che attesta l’avvenuta comunicazione sulla cessione del credito all’Agenzia delle Entrate.
I servizi offerti dalle banche
Le proposte commerciali offerte dipendono dai vari istituti bancari che hanno aderito alla cessione del credito Ecobonus. Una novità importante riguarda la possibilità di cedere altre agevolazioni con aliquote inferiori, ovvero Ecobonus al 50% o al 65% e il Bonus Ristrutturazioni.
Ci sono alcune banche che hanno deciso di erogare dei servizi aggiuntivi, come il finanziamento e l’assistenza procedurale. Quest’ultima risulta particolarmente vantaggiosa per il beneficiario poco esperto, che potrà essere affiancato da una figura competente durante tutte le fasi della cessione del credito.
Quanto costa cedere il credito alle banche?
La cessione del credito consente alle banche di erogare la liquidità necessaria al contribuente per coprire le spese di riqualificazione energetica. In cambio, però, ne trattiene una parte, che serve a liquidare le spese burocratiche relative alla gestione della pratica.
La parte trattenuta è inferiore al 10%, ma è necessario sottolinearlo, per evitare di incorrere in fraintendimenti. Per fare un esempio più concreto, chi decide di optare per la modalità di cessione del credito maturando un credito d’imposta che ammonta a 50.000 €, riceverà in cambio una cifra inferiore.
Infatti, dall’importo totale di 50.000 € sarà sottratta una percentuale che spetta alla banca per le spese di gestione e di liquidazione della somma.
Cessione del credito: novità 2022
Inizialmente la cessione del credito era ammessa in numero illimitata, quindi poteva passare di mano in mano. Il sistema in atto ha però mostrato enormi falli in cui si sono insediate associazioni criminali ed imprese fantasma, dando vita ad un giro vorticoso di falsi cessioni, con evidenti danni alle casse dello Stato.
Nel febbraio 2022 il Governo Draghi ha così approntato una serie di norme per dire stop ai furbetti ed alle truffe.
La nuova norma consente un massimo di 3 cessioni del credito purché effettuata nei confronti di banche e intermediari, società dei gruppi bancari o assicurazioni.
Inoltre, per accertare la bontà del ricevente il credito, viene introdotta la certificazione con l’applicazione del bollino di qualità del credito, ovvero codice identificativo univoco che consentirà di tracciare i passaggi.
Vietata invece la cessione parziale: i crediti non possono essere frazionati. La motivazione è dettata dal fatto che in questo modo il credito non potrà essere cartolarizzato mediante la creazione di società fantasma, metodologia utilizzata per frodare l’Agenzia delle Entrate.