Bonus caldaia 2022: tutti gli sconti possibili
Come funziona il Bonus Caldaie 2022 per l’acquisto di un nuovo impianto. Requisiti dell’immobile. Importo massimo. Aliquota fiscale 65%, 50%, il Superbonus 110%. Modalità di pagamento, comunicazione con ENEA e documenti da conservare.
Il Bonus caldaie 2022 è un’ottima opportunità per il contribuente di operare la sostituzione ed installazione di un nuovo impianto di riscaldamento di maggior efficienza.
L’aiuto fiscale è decisamente gradito: i vecchi impianti, aventi una data di anzianità superiore a 15/20 anni, risultano essere tecnologicamente arretrati oltre a risultare molto inquinanti, e presentano una funzionalità minore. L’agevolazione, che possiamo anche identificare come uno sconto, è in vigore per l’intero anno solare, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.
- Bonus caldaie 2022: requisiti
- Bonus caldaie 2022: aliquote in vigore
- Bonus caldaie 2022: spese ammesse
- Bonus caldaie 2022: importo
- Bonus caldaie 2022: come funziona
- Bonus caldaie 2022: opzione 110%
- Bonus caldaie 2022: modalità di pagamento
- Bonus caldaie 2022: documenti
- Bonus caldaie 2022: invio documentazione ENEA
Bonus caldaie 2022: requisiti
Per aver diritto alla detrazione in fase di dichiarazione dei redditi occorre:
- immobile sia accatastato od in fase di accatastamento
- essere in regola con il pagamento di eventuali tributi sull’immobile
- l’impianto di riscaldamento è già presente
Bonus caldaie 2022: aliquote in vigore
Il Bonus caldaie 2022 prevede 2 tipologie di aliquote: 65% oppure 50%.
Vediamo quando e come vengono applicate. Per quanto riguarda invece il Superbonus 110%, lo affronteremo nel corso della trattazione.
Aliquota 65%
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A e contestuale installazione di sistemi termoregolazione evoluti in classe V, VI o VIII
- installazione di impianti costituiti da sistema integrato tra caldaia a condensazione e pompa di calore, detti sistemi ibridi.
Aliquota 50%
- installazione di una caldaia a condensazione di classe A.
Per l’installazione di modelli di caldaie inferiori alla classe A non è prevista nessuna detrazione fiscale.
Bonus caldaie 2022: spese ammesse
Le spese ammesse al beneficio fiscale sono:
- smontaggio della caldaia da sostituire
- acquisto e posa della nuova caldaia
- eventuali opere murarie
- prestazioni professionali per sopralluoghi e modalità di intervento.
Bonus caldaie 2022: importo
L’acquisto di una caldaia più efficiente rientra nell’ampia categoria degli interventi atti a migliorare l’efficienza energetica. Per l’anno solare 2022, l’importo massimo detraibile per ciascun immobile è pari a €30.000.
Bonus caldaie 2022: come funziona
L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione dall’Irpef ripartita in 10 quote annuali, con rate di identico importo.
La detrazione, per lavori effettuati e pagati nell’anno solare 2022, comincerà dunque a partire dalla dichiarazione dei redditi 2023, per 10 anni consecutivi.
Chiariamo il concetto con un esempio. Ammettiamo di aver speso €8000 per l’acquisto di una caldaia detta a sistema ibrido, e dunque ammessa al beneficio dell’aliquota del 65%.
Ogni anno si potrà portare in detrazione €520 per 10 anni (€5200 è pari al 65% del totale speso, ovvero €8000).
Attenzione a considerare una cosa importante: nel caso in cui l’importo da detrarre sia maggiore dell’importo IRPEF da versare, il contribuente non potrà in alcun modo riportare l’eccedenza all’anno successivo o chiederne il rimborso.
Bonus caldaie 2022: opzione 110%
Una delle più importanti agevolazioni introdotte dal governo italiano nei mesi passato è il Superbonus 110%, che sta interessando moltissime persone in quanto consente di ristrutturare un immobile praticamente a costo zero, migliorando notevolmente l’efficienza energetica.
La norma prevede 3 possibilità per il contribuente:
- detrazione al 110% delle spese sostenute, con 5 rate per 5 anni, di pari importo
- sconto in fattura, fino al 100% dell’importo
- cessione del credito del 100%, pari alle spese dei lavori eseguiti, all’azienda edile
Ecobonus 110%: vale anche per le caldaie?
A questo punto sorge la domanda spontanea: si applica l’aliquota del 110% anche nel caso della sostituzione delle caldaie? In questo caso, è necessario che l’operazione di acquisto ed installazione di una nuova caldaia, a condensazione o a biomassa, di classe A, venga eseguita congiuntamente ad almeno uno degli interventi maggiori, detti anche trainanti, ovvero:
- interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo, entro un limite di €60000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con la differenza di tetto, pari a €20.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici che hanno fino a 8 unità immobiliari mentre scende a €15.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici con più di 8 unità immobiliari.
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con abbinamento eventuale ai sistemi fotovoltaici (limite di spesa fissato a €30000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari) che riguardino edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti (con accesso separato).
Ricordiamo che l’Ecobonus 110% consiste nella detrazione del 110% delle spese sostenute per interventi che abbiano come obbiettivo l’efficientismo energetico delle abitazioni. A beneficiare sono le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2022 ed il bonus fiscale sarà goduto in 5 anni, con rate di pari importo.
Quindi, per fare un esempio, ammettiamo di spendere complessivamente €60.000 per una serie di opere. Sulla base dell’aliquota 110%, svolgiamo i calcoli per sapere quanto portare in detrazione ogni anno in dichiarazione dei redditi:
- 60.000/100*110 = 66.000 (quota da portare in detrazione complessivamente)
- 66.000/5 = 13.200 (quota annua da detrarre in dichiarazione)
Attenzione però: Si ha diritto alla detrazione fino a capienza IRPEF. Questo significa, facendo un esempio, che se un contribuente ha capienza pari ad € 8.500, a fronte di una rata annuale di € 13.200 per lavori realizzati, ottiene un rimborso massimo pari a € 8.500. La rimanenza di €4.700 andrebbe quindi persa e non potrà essere recuperata successivamente.
Cessione del credito
Sussiste anche la possibilità di cedere il credito maturato alle banche, una compagnia di assicurazione o alle Poste.
In questo caso però, dovrai intavolare una trattativa con l’istituto creditizio per stabilire la quota, sul 110%, che ti verrà restituita.
Questo perché la banca tratterrà una percentuale per sè a titolo di profitto. Risulta comunque conveniente, anche perché la quota IRPEF incapiente rimarrebbe a tuo carico ( la cifra di €4.700 sopra citata)
Sconto in fattura
La terza ed ultima opzione, lo sconto in fattura, è concettualmente più semplice. L’impresa edile che effettua i lavori, si fa carico delle somme, fino ad un massimo del 100% dell’importo complessivo.
Quindi, anche in questo caso, nasce dall’accordo con l’impresa la determinazione dell’aliquota di sconto.
Congruità dei prezzi: cosa cambia
Con l’introduzione del Decreto anti-frodi, vige l’obbligo, per chi intende usufruire dei Bonus ristrutturazione, Ecobonus e Superbonus 110%, del visto di conformità e dell’attestazione della congruità delle spese sulle fatture da emettere e pagare con data posteriore al 12 novembre 2021.
L’obbligo vige unicamente per chi sceglie lo sconto in fattura o la cessione del credito.
In sostanza, onde prevenire un rialzo dei prezzi immotivato e che sarebbe poi a carico delle casse dello Stato, la congruità dei prezzi fa riferimento a:
- prezzari individuati dal decreto di cui al comma 13, lett. a) dell’articolo 119 del Decreto rilancio e all’Allegato A, punto 13.1, del d.m. 6 agosto 2020: prezzari DEI, Regionali e delle province autonome.
- valori massimi stabiliti, per talune categorie di beni, dal MITE (al momento non ancora emanato).
Il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese per gli interventi svolti in edilizia libera o di importo inferiore a 10.000 euro non è necessario.
Ecobonus 110%: periodo dei lavori
La detrazione 110%, o in alternativa la cessione del credito 100%, si riferisce ai lavori eseguiti nel periodo di tempo che va dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022 compresi.
Requisiti
Il cambiamento della caldaia dovrà assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche, requisito certificato da un tecnico o società competente in materia (iscritto dunque nel registro apposito).
Novità seconde case
A differenza dei precedenti interventi normativi, il Governo ha deciso di allargare la platea dei beneficiari. Il diritto al Superbonus 110% entra in funzione anche per gli interventi effettuati sulle cosiddette seconde case. Precisamente, il legislatore attribuisce il diritto al contribuente che opera lavori di miglioramento dell’efficienza energetica “sul numero massimo di due unità immobiliari, fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio.”
Sono ancora escluse le unità immobiliari inserite nelle categorie catastali:
- A/1, abitazioni di tipo signorile
- A/8, ville
- A/9, castelli, palazzi di eminenti pregi storici o artistici.
Bonus caldaie 2022: modalità di pagamento
Le modalità di pagamento ammesse sono:
- chi non è titolare di reddito di impresa deve effettuare il pagamento delle spese sostenute mediante bonifico bancario o postale, cosiddetto parlante;
- chi è titolare di reddito di impresa è esonerato dall’obbligo di pagamento mediante bonifico parlante. Potrà utilizzare anche altra modalità di pagamento (vietati i contanti), purchè fornisca altro tipo di documentazione idonea, come ricevuta del pagamento con bancomat o carta di credito.
In ogni caso, qualunque sia il metodo di pagamento, devono risultare chiare le seguenti informazioni:
- causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
- codice fiscale del beneficiario della detrazione
- codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento
- il numero e la data della fattura
Bonus caldaie 2022: documenti
I documenti necessari per richiedere l’agevolazione fiscale sono:
- perizia asseverata di un tecnico abilitato che attesti i requisiti tecnici della caldaia e il conseguente miglioramento energetico;
- certificazione del produttore della caldaia e delle valvole termostatiche.
E’ obbligatorio conservare tutta la documentazione in caso di eventuali controlli per un tempo di 10 anni.
Bonus caldaie 2022: invio documentazione ENEA
Al termine dei lavori ed effettuati i regolari pagamenti delle fatture relative, il contribuente dovrà operare l’invio dei documenti all’ENEA, l’ente preposto a tale funzione.
Nell’articolo Enea ecobonus modulo compilazione si possono trovare tutti i chiarimenti del caso su come inserire correttamente i dati per godere della detrazione fiscale in occasione della dichiarazione dei redditi.
Anche la ricevuta dell’invio all’ente dovrà venire conservata, in caso di eventuali controlli futuri.