Superbonus, primi controlli dell’Agenzia delle Entrate: chi è a rischio

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista

Superbonus, sono partiti per la prima i volta i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate su chi ha ottenuto il Superbonus con l’inganno. Vediamo chi è a rischio e chi sono i furbetti del condominio.

Agenzia delle Entrate
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Caccia ai furbetti del superbonus: l’Agenzia delle Entrate ha dato il via ai controlli sulle pratiche di Superbonus per stanare tutti coloro che hanno ottenuto agevolazioni per effettuare lavori di ristrutturazione edilizia e di adeguamento energetico illegalmente. Sotto la lente di ingrandimento sono finiti i condomini, più precisamente i contribuenti che hanno dato vita a un condominio poco prima di ottenere il Superbonus.

L’ente sta verificando l’eventuale presenza di casi di elusione per abuso del diritto. Vediamo nel dettaglio chi sono i furbetti del condominio.

Superbonus, partiti i controlli dell’Agenzia delle Entrate

Controlli
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L’Agenzia delle Entrate sta analizzando tutti i condomini che sono stati creati da poco prima della richiesta dell’agevolazione fiscale e la conferma arriva da una recente sentenza della Corte di Giustizia tributaria di Trieste che ha sottolineato che non è possibile creare un condominio solo per accedere alle agevolazioni. Vediamo cosa è successo. 

In provincia di Trieste, un condominio appena creato ha contestato un provvedimento notificato dall’Agenzia delle Entrate nel quale veniva resa nota la sospensione del bonus in quanto erano stati riscontrati profili di rischio. Secondo l’Ufficio locale, l‘immobile era stato intestato a persone fisiche solo per fruire delle agevolazioni fiscali che non spettano ad un’impresa appaltatrice. A parere dell’Agenzia delle Entrate, quest’ultima “in luogo di acquisire direttamente l’immobile e procedere alla sua ristrutturazione e risanamento conservativo per la successiva rivendita “, avrebbe attuato un escamotage.

Nel dettaglio, avrebbe fatto acquistare l’immobile ai familiari del titolare della ditta in questione, i quali avrebbero creato un nuovo condominio e assegnato i lavori alla stessa ditta solo per poter usufruire del superbonus 110%.

La difesa del condominio verteva sull’esistenza del condominio documentata sia dal piano di frazionamento presentato in Catasto e sia dagli atti di assegnazione della proprietà delle singole unità immobiliari a tre diverse persone fisiche. Tuttavia L’Agenzia delle Entrate contestava i diversi trasferimenti dell’immobile e la cessione alla moglie dell’architetto titolare, alla mamma e alla suocera che erano diventate le intestatarie. Poco dopo, era stato dato il via alla costituzione del condominio con successiva nomina dell’amministratore.

A causa di questi elementi di rischio, l’Ufficio ha confermato il blocco in quanto il condominio era stato creato solo per accedere al meccanismo di cessione del credito. In questo modo erano stati totalmente aggirati i divieti previsti dalla legge agevolativa.

La sentenza

La Corte di giustizia tributaria di Trieste ha confermato i sospetti dell’Agenzia delle Entrate ed ha sentenziato che l’impresa dei lavori aveva come unico scopo quello di accedere al superbonus 110% e ristrutturare l’immobile tramite la cessione del credito, il tutto a spese dello Stato.

Il caso, come evidenziato dalla Corte tributaria, rappresenta un esempio di elusione fiscale per abuso del diritto. Rientrano in tale definizione una o più operazioni prive di sostanza economica che, pur nel rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti.