Isolamento acustico condominiale: norme, requisiti e soluzioni per una vita tranquilla

Autore:
Elisabetta Coni
Tempo di lettura: 5 minuti

Le norme in vigore per proteggere dal rumore gli appartamenti e il caso particolare della insonorizzazione dei terrazzi. L’isolamento acustico degli edifici e delle unità immobiliari di un condominio è molto importante sia sul piano normativo, sia per la qualità della vita dei singoli individui. Ecco la legge italiana cosa dice.

Isolamento acustico condominiale: norme, requisiti e soluzioni per una vita tranquilla
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Il rumore, proveniente dall’interno dell’edificio stesso o dall’esterno a causa di strade trafficate, ferrovie, infrastrutture, centri commerciali, locali, è causa di fastidio, ma può anche essere dannoso per la salute, provocando disturbi d’ansia e malattie, oltre a compromettere l’utilizzo dell’edificio per i fini ai quali è destinato.

Per questi motivi, la normativa per gli edifici residenziali è stata ripresa e aggiornata, per prevenire il problema e tutelare le persone che rischiano di essere soggette a danno dovuto ad inquinamento acustico.

Vediamo quali sono le norme che regolamentano l’isolamento acustico degli edifici e cosa sono i requisiti acustici passivi.

Quali sono le norme per l’isolamento acustico degli edifici?

Isolamento acustico condominiale: norme, requisiti e soluzioni per una vita tranquilla
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La prima normativa sull’inquinamento acustico è la Legge 447 del 24.10.1995, che, facendo riferimento all’articolo 117 della Costituzione, stabilisce i principi fondamentali di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo e definisce l’inquinamento acustico come introduzione di rumore in un edificio o in luogo esterno tale da recare disturbo o fastidio al riposo o ad altre attività delle persone che vi risiedono.

Il Decreto Legislativo n. 42 del 17.2.2017 ha aggiornato la normativa acustica ed è articolato in tre decreti: il primo tratta la normativa degli edifici residenziali, il secondo ef il terzo rispettivamente quella delle infrastrutture e dei macchinari.

La normativa acustica relativa agli edifici residenziali stabilisce che la costruzione o la ristrutturazione di un immobile residenziale condominiale devono rispettare i requisiti acustici stabiliti dalla Legge 447/1995 e che, in caso contrario, il costruttore che non li rispetta è tenuto a risarcire i soggetti eventualmente danneggiati da inquinamento acustico.

Per gli appartamenti di un condominio, è previsto che i progetti dei lavori devono essere integrati da un certificato acustico, cioè da un documento che attesta che l’immobile rispetta i requisiti acustici passivi previsti dalla legge, e che tale attestato acustico deve essere redatto da un tecnico specializzato in materia, oltre che da un certificato di conformità ai requisiti acustici passivi degli edifici.

In caso di ristrutturazione, inoltre, il progetto deve dimostrare che i lavori sull’immobile vanno a migliorare le preesistenti condizioni di isolamento acustico.

Cosa sono i requisiti acustici passivi degli edifici?

Il D.P.C.M. del 5.12.1997 è il documento di riferimento per l’acustica edilizia nella normativa italiana e stabilisce quali sono i requisiti acustici passivi degli edifici.

Questi sono le caratteristiche delle strutture che incidono sulla diffusione del suono e sulla capacità di isolamento. Essi costituiscono una delle caratteristiche specifiche degli elementi costruttivi di un edificio, che devono essere rispettate. Questo vale  sia in caso di nuove costruzioni, sia in caso di ristrutturazioni di edifici esistenti da parte di costruttori, appaltatori e venditori, i quali devono altrimenti risarcire il danno derivante.

I requisiti acustici passivi riguardano l’isolamento relativo a:

  1. Rumori tra le diverse unità immobiliari: le pareti e i solai devono avere un’adeguata capacità fonoisolante per limitare la trasmissione del rumore tra un’unità immobiliare e l’altra. Questo è particolarmente importante per evitare disturbi tra vicini di casa.
  2. Rumori di calpestio: i pavimenti devono essere progettati in modo tale da ridurre al minimo i rumori di calpestio che possono trasmettersi da un piano all’altro. L’utilizzo di materiali fonoassorbenti e di tappeti antirumore può contribuire a raggiungere questo obiettivo.
  3. Rumori provenienti da fonti esterne: gli edifici devono essere progettati e costruiti in modo da offrire un adeguato isolamento acustico nei confronti dei rumori esterni, come il traffico stradale o i rumori provenienti da attività commerciali nelle vicinanze.
  4. Rumori prodotti da impianti a funzionamento continuo e discontinuo: gli impianti di riscaldamento, condizionamento, ascensori, bagni e scarichi devono essere progettati e installati in modo da ridurre al minimo l’emissione di rumori all’interno dell’edificio.

Eventuali soluzioni per non pagare ma risolvere il problema

L’isolamento acustico degli edifici è un aspetto fondamentale per garantire il benessere e la tranquillità degli abitanti. Rispettare la normativa e i requisiti acustici passivi è importante non solo per evitare fastidi e disturbi, ma anche per tutelare la salute delle persone.

Per ottenere un adeguato isolamento acustico, è consigliabile rivolgersi a professionisti specializzati che possano valutare la situazione e proporre le soluzioni più adatte. Queste possono includere l’utilizzo di materiali fonoassorbenti, l’installazione di vetri isolanti, l’adozione di soluzioni architettoniche che riducano la propagazione del suono, ponderare la scelta di materiali isolanti e pannelli fonoassorbenti adeguati e così via.

È importante sottolineare che, se si riscontrano problemi di isolamento acustico non conformi alla normativa, è possibile richiedere al costruttore o al responsabile dei lavori di adottare le misure necessarie per porvi rimedio. In caso di mancato intervento, è possibile intraprendere azioni legali per ottenere il risarcimento dei danni subiti.