Con questa clausola il tuo contratto di affitto sarà perfetto
Per il contratto di affitto meglio usare cautela, perché spesso si finisce in contenziosi e cause in tribunale. Ecco perché sarebbe meglio provvedere ad inserire la clausola risolutiva nel contratto.

Una delle materie senza dubbio più controverse e che sfocia spesso in cause legali e giudiziarie è senza dubbio il contratto di affitto. Si tratta di quel contratto che viene stipulato tra un proprietario di casa ed un inquilino.
Con il primo che subito si assume l’onere di fornire al secondo l’immobile dove quest’ultimo vivrà o svolgerà le sue attività. E con il secondo che si impegna nei confronti del primo, a versare il canone di affitto pattuito.
Due obblighi reciproci che però non sono gli unici che entrano dentro questo rapporto tra proprietario ed inquilino. Ecco perché nel contratto di affitto occorre inserire tutte le voci, le righe e le clausole che possono evitare problemi tra le parti e come detto, che questi problemi finiscano nelle aule dei tribunali.
Con perdite di tempo e soldi per entrambe le parti non certo indifferenti. Oggi per esempio parliamo di quella che in gergo tecnico si chiama clausola risolutiva. E vedremo come inserire questa clausola alla fine dei conti è una tutela per tutte e due le parti.
Ecco la clausola risolutiva e come funziona nei contratti di affitto
Una clausola risolutiva come si può facilmente interpretare dal suo stesso nome, non è altro che un accordo messo nero su bianco che fa parte integrante di un contratto, che consente ad una delle parti di rendere immediatamente nullo il contratto senza passare da giudici, tribunali e cause.
Naturalmente è una clausola che non riguarda solo i contratti di affitto, perché essa può essere inserita in qualsiasi contratto tra due o più soggetti. Per quanto concerne l’affitto però è una clausola molto importante.
Perché consente per esempio di evitare che il proprietario metta subito in mora un inquilino anche per pochi giorni di ritardo nel pagamento del canone. E poi consente per esempio al proprietario, di evitare che per mettere alla porta da casa sua, un inquilino che non paga ripetutamente il canone, debba passare da una vera e propria azione legale.
Ecco come attivare la clausola nel caso di inadempienza dell’una o dell’altra parte
In pratica, si tratta di una clausola che si può inserire nel contratto di affitto tra due parti. Anzi, una clausola che andrebbe sempre inserita. magari fissando il numero di mensilità di ritardo nell’affitto a partire dalla quale lo stesso contratto di affitto può essere risolto immediatamente.
Oppure fissando una determinata tolleranza nel versamento del canone da parte dell’inquilino, evitando azioni da parte del proprietario per poche settimane di ritardo nel versamento di ciò che deve l’inquilino. Ma nella clausola possono essere messe diverse voci, anche sui comportamenti reciproci che durante la durata del contratto devono tenere sia l’inquilino che il proprietario.
La clausola risolutiva non è automatica naturalmente, anche se viene inserita nel contratto. infatti si materializza nel momento in cui, all’inadempienza dell’altra parte, l’interessato la richiami espressamente. In questo caso basta mandare alla controparte una raccomandata con ricevuta di ritorno in cui si segnala la volontà di utilizzare la clausola risolutiva. Se nel contratto è prevista differente modalità di comunicazione, può andare bene anche una comunicazione via Posta Elettronica Certificata (PEC).