Contratto di affitto e rinnovi: questo errore che costa caro
Un contratto di affitto si può scaricare dal reddito nel modello 730. Ma solo se è un contratto registrato. E c’è chi sui contratti di affitto e rinnovi si trova spiazzato, senza cioè il diritto alla detrazione.

Il contratto di affitto per chi vive in una casa in locazione è importantissimo per molte ragioni. In primo luogo perché registrare il contratto è un obbligo di legge e chi non lo fa in pratica vive in una casa i affitto in nero. Con tutte le eventuali problematiche che ne derivano a livello legale ma anche a livello di sicurezza sia per gli inquilini che per i proprietari immobiliari. Ci sono degli adempimenti da effettuare per la registrazione del contratto di fitto. E tanti adempimenti sono necessari anche in sede di rinnovo, a seconda della formule previste cioè 4+4 per esempio, o 3+2 nei contratti a canone concordato.
Contratti di affitto e rinnovi: l’errore che ti costa caro, oltre al rimborso
Ci sono diverse tipologie di contratto di affitto. Per i contratti di locazione infatti i fattori che determinano queste variabili di tipologia sono derivanti dalle scelte che effettuano il proprietario e l’inquilino. Il principale contratto di locazione che si utilizza è quello 4+4. In pratica si stipula un contratto della durata di 4 anni e questo prevede il tacito rinnovo di altri 4 anni. Se il rinnovo dopo i primi 4 anni non prevede grandi difficoltà, alla scadenza degli 8 anni tutto cambia.
Perché è necessario stipulare un nuovo contratto, ma solo dopo una comunicazione tra le parti da inviare tramite raccomandata. Bisogna poi tornare a presentare il modello RLI all’Agenzia delle Entrate dopo aver sottoscritto un nuovo contratto eventualmente per cambiare alcune clausole.
Alla scadenza degli 8 anni necessario rinnovare il contratto all’Agenzia delle Entrate

Il modello RLI è necessario per rendere l’Agenzia delle Entrate edotta riguardo al rinnovo. Ma il passaggio presso le Entrate è fondamentale anche per un altro aspetto. Perché il rinnovo prevede di nuovo il versamento dell’Imposta di Registro tramite modello F24. Non basta infatti ciò che è stato fatto in precedenza quando il proprietario fu tenuto alla registrazione all’Agenzia delle Entrate entro i 30 giorni successivi alla sottoscrizione del contratto.
Nel contratto di affitto 4+4, dopo i primi quattro anni se le parti non comunicano per tempo la volontà di recedere o modificare il contratto, questo è rinnovato automaticamente. L’articolo numero 65 bis nel Codice del Consumo impone al proprietario di casa di inviare un avviso scritto al suo inquilino, 30 giorni prima della scadenza del contratto con l’indicazione della data entro cui l’inquilino può recedere e disdire il contratto.
Niente detrazione per chi ha un contratto prolungato senza seguire al giusta procedura
La necessità di rinnovare il contratto di affitto, magari perché sono scaduti gli 8 anni della formula 4+4 è avvalorata da questioni fiscali. C’è chi infatti ritiene di essere in regola perché semplicemente ha trovato intesa con il proprietario di casa per prolungare oltre i primi 8 anni l’affitto. Invece bisogna passare all’Agenzia delle Entrate, presentare il modello prima citato e pagare le imposte. In modo tale da rendere il contratto valido e quindi detraibile nel modello 730. Altrimenti si corre il concreto rischio di avere un affitto da pagare mensilmente, ma che non essendo registrato nel modo giusto non consente di sfruttare la detrazione.