Come costruire un pollaio: regole e misure minime
Vi affascina l’idea di essere un piccolo allevatore di galline per avere uova biologiche? Ecco quali permessi chiedere e la normativa in vigore. Dimensioni e spazio minimo da rispettare per renderle felici.
Per chi desidera cura dei piccoli e simpatici animali vivaci come le galline, costruire un pollaio può sembrare un compito abbastanza complesso.
Forse, più che sotto l’aspetto tecnico e pratico, la paura che tanti non vogliono affrontare è quella relativa ai permessi da richiedere in Comune o presso le autorità sanitarie competenti, temendo di doversi sobbarcare ingenti spese e perdite di tempo passando da un ufficio all’altro per una carta, un documento od un bollo da apporre.
Allora andiamo a spiegare quali sono le procedure da seguire e, in maniera sommaria, a quanto possono ammontare le spese da sostenere.
Costruire un pollaio: quando serve un permesso
Occorre distinguere se si desidera realizzare un pollaio per autoconsumo, producendo così uova a sufficienza per le proprie necessità ed al massimo da regalare agli amici, oppure si intende realizzare una piccola attività produttiva.
Pollaio senza permesso edilizio
Cominciamo con il dividere la questione fra normativa edilizia e sanitaria, ovvero il permesso da richiedere presso l’ASL di competenza.
Se la costruzione non prevede opere murarie, non è fissa e si può spostare in qualunque momento, quindi la rimozione può anche essere immediata, non è necessario richiedere il permesso di costruire od altro documento all’Ufficio Tecnico del Comune.
Pollaio con permesso ASL
Altra questione è il rispetto della normativa sanitaria. Anche per una sola gallina, occorre informare l’ASL competente per il territorio in cui si intende edificare il pollaio. Recandosi presso i suddetti uffici, occorre compilare il modulo di “Richiesta di registrazione per le aziende di allevamento presso i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali” (Art. 14 comma 1 D.Lgs 158/2006).
Alla fine della compilazione, verrà assegnato un codice aziendale, anche nel caso in cui la produzione sia destinata all’autoconsumo.
Solo per informazione, possiamo precisare che:
- fino a 250 volatili, può trattarsi sia di autoconsumo che di stabilimento produttivo: si applica il Decreto Legislativo n. 267 29 Luglio 2003, consistente nelle sola registrazione appena indicata
- tra 250 e 350 volatili: si tratta di stabilimento produttivo, per cui vale il Decreto 26 settembre 2000, n. 339, con comunicazione al servizio veterinario
- oltre 350 volatili: anche in questo caso, è stabilimento produttivo con applicazione del Decreto Legislativo 29 luglio 2003, n. 267, prevedendo invio di specifica comunicazione di dichiarazione di conformità dell’allevamento ai requisiti relativi al benessere animale ai sensi del medesimo Decreto Legislativo.
Pollaio: problema acustico
Una delle situazioni che possono compromettere il buon esito del vostro lavoro è il fatto che gli animali possano cantare e fare rumori in orari poco consoni alla quiete pubblica, specialmente durante la notte o all’alba.
La cosa da accertare, se si vive in città, è l’inquinamento acustico che può provocare il canto del gallo e delle galline. Per costituire un problema, non deve trattarsi soltanto di una percezione di un vicino infastidito dalla loro presenza, ma deve trattarsi di qualcosa di non tollerabile.
Perchè il fastidio non sia tollerabile, il rumore deve registrare una differenza massima di 3 decibel tra il rumore di fondo normalmente avvertibile in quel luogo e quello registrato dalle galline. Pertanto, mettendo da parte gli episodi notturni, se durante l’arco della giornata, dalle 6 alle 22, non ci sono differenze di 3 decibel, si può rimanere tranquilli.
In caso di necessità, ci si può rivolgere all’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, per far effettuare una perizia ed accertarsi.
Distanza minima
In ogni caso, il pollaio deve essere edificato ad almeno 10 metri di distanza dal confine con i propri vicini, misura minima indicata dal regolamento. La motivazione è dettata sia appunto da possibili problemi acustici ma anche di igiene,in quanto l’odore che potrebbe insorgere dal pollaio, potrebbe infastidire il vicinato.
Dimensioni minime
Trattandosi dell’appartamento dove le vostre galline andranno a vivere, migliori condizioni di abitabilità permetteranno una miglior vita e dunque anche migliori risultati. Come idea di base, è meglio che ogni gallina possa disporre di almeno un metro quadrato nel pollaio coperto e di almeno 2 mq in termini di superficie dove poter pascolare liberamente.
Pollaio a prova di volpi
Uno dei principali nemici delle vostre galline, soprattutto se abitate in campagna ed in mezzo alla natura, saranno gli animali che popolano i boschi, in particolare le volpi. Indipendentemente dall’aspetto estetico che preferite scegliere, sarà vostra cura avere alcuni accorgimenti.
Per evitare l’assalto delle volpi, è necessario sistemare una rete che penetri nel terreno per almeno 40 cm, sufficiente ad impedire che possano scavare buche ed entrino da sotto. La rete deve avere un’altezza minima di 2 metri, dato che questi animali sono in grado di scavalcare.
Dove vengono infilati i pali, è importante riempire con ghiaia, grossa alla base e più fine nelle parte inferiore.
Attenzione però a voler risparmiare con il materiale: sistemare una base di mattoni interrata, operazione che non richiede permessi edilizi, non risolverà però la questione sanitaria. Senza fondamenta, diventa più facile la proliferazione di malattie e parassiti che penetrano nel terreno.
Pollaio senza permesso: sanzioni
Quando è richiesto un permesso per edificare un pollaio, il mancato rispetto della norma comporta una sanzione pecuniaria.
Se il pollaio domestico non risulta essere registrato, si può incorrere in una sanzione amministrativa che va da un minimo di €5.164 ad un massimo di €30.987 euro (art. 14, comma 1 e art. 32 del D.Lgs n. 158/2006) oltre a rischiare il sequestro sanitario degli animali.