Cessione del credito e sconto in fattura: anche per aziende?
Superbonus 110%: vale anche per aziende e partite IVA? Se si, quando e come fare. Cessione del credito e sconto in fattura sono ammessi? La normativa in vigore.
La possibilità di ristrutturare casa sotto il punto di vista dell’efficientamento energetico ha rivitalizzato il settore edile che ha pesantemente sofferto lo stop dei cantieri in occasione della prima ondata pandemica iniziata nella primavera 2020.
L’intervento principale del Governo, consistente nell’introduzione del Superbonus 110%, ha cambiato completamente la situazione, dando vita ad una frenetica attività, con cantieri che sono sorti da un giorno all’altra, per guadagnare ogni minuto per un bonus che potrebbe non ripresentarsi più.
Se il bonus speciale è stato attivato in primis per le abitazioni civili di ogni tipologia, villette ed appartamenti unifamiliari piuttosto che condomini, lo stesso dicasi per aziende e partite IVA
Superbonus 110%: anche per aziende e partite IVA?
Il problema però è alla fonte. Aziende e partite IVA hanno diritto a godere del Superbonus 110% e in che misura? Come possono fare per essere ammessi al beneficio?
La domanda è lecita in quanto non tutti i Bonus Casa, ovvero per i lavori di ristrutturazione di un edificio, possono essere sfruttati anche dagli imprenditori. Il limite normativo può essere infatti dettato dal fatto di pagare o meno l’IRPEF (come è il caso del Bonus mobili).
Ad aiutare il contribuente a dirimere la questione interviene la Risoluzione N. 34/2020 dell’Agenzia delle Entrate: anche le aziende possono godere dell’agevolazione con aliquota massima nel caso di opere inerenti il miglioramento dell’efficienza energetica.
La casistica ha però un’importante limitazione: necessario che l’immobile:
- sia all’interno di un condominio
- soggetto a lavori di adeguamento sulle parti comuni.
Soltanto in questo caso non vi è differenza tra il fatto che i locali fungano da abitazione/seconda casa piuttosto che da immobile utile all’esercizio della professione.
La possibilità di sfruttare, anche se solo limitatamente ai casi esposti, comprende sia la detrazione in dichiarazione dei redditi che le altre due alternative, ovvero sconto in fattura e cessione del credito.
Differenza fra sconto in fattura e cessione del credito
Cessione del credito: come funziona
La cessione del credito consiste nella cessione della detrazione fiscale da parte del contribuente a un soggetto terzo (fornitori di beni, chi esercita attività autonome, banche, società) in cambio del rimborso fino a un importo massimo corrispondente alla somma che altrimenti sarebbe stata detratta in dichiarazione.
Sostanzialmente, il committente paga alla ditta che effettua i lavori l’intero importo della fattura e poi cede il credito spettante a intermediari finanziari, Poste, banche e assicurazioni, che poi in un secondo momento restituiranno una somma equivalente al credito.
Sconto in fattura: come funziona
Lo sconto in fattura consiste in una riduzione sul prezzo finale ad opera della ditta che effettua i lavori fino all’importo massimo non superiore al costo stesso dei lavori effettuati. Quindi la ditta che realizza i lavori anticipa al committente la spesa detraibile per poi cedere il suo credito a banche o altri istituti finanziari.
Quali lavori possono avere sconto in fattura o cessione del credito
Gli interventi ammessi allo sconto in fattura o cessione del credito, purchè effettuati nel periodo che va dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2024, sono:
- ristrutturazione edilizia detraibili in 10 anni
- riqualificazione energetica che danno diritto all’ecobonus o al sismabonus da dividere in 10 anni
- recupero o restauro delle facciate degli edifici (bonus facciate) da dividere in 10 anni
- installazione di impianti fotovoltaici
- installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici
- recupero del patrimonio edilizio che comportino la realizzazione di box o posti auto pertinenziali;
che danno diritto al Superbonus del 110%. In questo caso puoi cedere le spese sostenute a partire dal primo luglio 2020 e fino al 2025, cioè nel periodo di validità di questa agevolazione, se nel contesto del superbonus vengono effettuati lavori trainati anche questi usufruiscono del termine del 2025 ai fini della cessione.