Caldaie: come funziona la normativa sull’etichetta energetica

Autore:
Barsanti Maria Chiara

I regolamenti UE prevedono una serie di norme per gli impianti di riscaldamento delle abitazioni: i consumatori possono verificare mediante l’etichetta energetica per gli impianti e i sistemi di riscaldamento se aggiornati.

Caldaie nuova normativa etichetta energetica
@ Yip/Pixabay

Le attuali normative in vigore negli Stati dell’Unione Europea in merito all’etichetta energetica degli impianti di riscaldamento sono operative dal 26 settembre 2015.

Quella che viene ancora definita come nuova etichetta energetica riguarda una serie di prodotti; tra questi segnaliamo alcuni dei più comuni, come ad esempio:

  • i sistemi di riscaldamento degli ambienti
  • i sistemi di produzione di acqua calda sanitaria
  • i bollitori fino a 500 litri.

Il regolamento UE è valido per tutti i prodotti che sono stati immessi sul mercato a partire dalla suddetta data, spingendo verso una maggiore adozione di sistemi ibridi, di caldaie a condensazione, di pompe di calore, tutti prodotti in grado di assicurare una maggiore efficienza energetica.

Per quanto riguarda i cittadini, chi dovrà installare una caldaia nella propria abitazione deve sapere che potrà acquistare soltanto modelli a condensazione. L’installazione delle caldaie a gas dovrebbe essere definitivamente proibita dal 2029.

La IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia) ha calcolato che sarebbe opportuno non solo per l’ambiente che le caldaie a gas vengano vietate entro il 2025 per consentire ai paesi membri dell’UE di raggiungere i loro obiettivi climatici per il 2030. Inoltre, questo intervento ci consentirebbe di affrancarci sempre più dalla dipendenza dal gas russo.

Quello che qualifica la nuova etichetta energetica è che questa riporta in modo chiaro e trasparente l’indicazione delle prestazioni dell’apparecchio:

  • classe energetica
  • potenza massima
  • livello potenza sonora.

La normativa stabilisce infatti che questa sia visibile su ogni prodotto, anche sui portali web, sui materiali promozionali e le offerte.

Ricordiamo che secondo i tecnici specializzati, sostituendo la vecchia caldaia con una nuova a condensazione, è possibile ottenere risparmi energetici fino al 30% e in più contribuire a salvaguardare l’ambiente.

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La tua caldaia è a norma?

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Se anche tu ti stai ponendo questa domanda, è bene chiarire subito che la risposta è più semplice di quanti si possa immaginare: le uniche caldaie a norma sono i modelli a condensazione.

Proprio con l’introduzione della normativa UE su citata, dunque già dal 2015, i produttori sono tenuti ad immettere in commercio soltanto caldaie a condensazione in quanto quelle “tradizionali” sono troppo poco efficienti. In realtà, è ancora possibile comprare una vecchia caldaia a gas, ma è fortemente sconsigliato perché consumano molto di più e sono anche pericolose.

Ecco, i vantaggi delle caldaie a condensazione:

  • maggiore efficienza: grazie al riutilizzo del calore dei fumi riducono i consumi del 30%
  • minori emissioni nocive e minor carburante: grazie al sistema di recupero della condensa generano più calore e riducono le emissioni di fumi
  • notevole risparmio energetico ovvero bollette più basse; questo consente anche di recuperare l’investimento iniziale (il costo di una caldaia a condensazione è invero più elevato) in poco tempo.

Incentivi, bonus e sgravi fiscali

Caldaie nuova normativa etichetta energetica
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L’installazione di una caldaia a condensazione consente di ricevere una detrazione fiscale del 50%, 65% o 110% in quanto rientra tra gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli immobili.

A cosa fanno riferimento queste 3 percentuali? Vediamolo ora nel dettaglio.

Partiamo dall’Ecobonus che consente una detrazione del 65% della spesa complessiva di installazione e fornitura della caldaia. Attraverso un pratico esempio sarà più facile capire: qualora la spesa sostenuta ammonti a € 10.000, si riceverà una detrazione Irpef pari a € 6.500 in 10 anni.

Si capisce bene che il risparmio non è immediato (l’Agenzia delle Entrate non restituisce l’importo dell’Ecobonus in un’unica transazione sul conto del richiedente), ma nel corso di 10 anni le detrazione alle tasse future non sono da poco.

Il limite massimo di spesa per l’Ecobonus caldaia è di € 30.000 per ogni unità immobiliare.

La seconda opzione è il Bonus Ristrutturazioni, che ammonta al 50%. Apparentemente è meno vantaggioso, ma in realtà il limite massimo di detrazione è superiore e sarà possibile inserire anche le parcelle dei professionisti coinvolti, non solo nell’installazione della caldaia bensì anche nella consegna della CILA.

Infine, il bonus più conosciuto, il cosiddetto Superbonus 110%. Si tratta dell’agevolazione maggiore, ma anche della più difficile da ottenere. Requisito fondamentale è che l’immobile o l’edificio per il quale lo si richiede cambi classe energetica, dunque il mero cambiamento di caldaia non è abbastanza.

Volendo fare un esempio anche in quest’ultimo caso, qualora si spendessero € 10.000 si riceveranno detrazioni sulle tasse future pari a € 11.000, stavolta in 4 anni e non in 10 come ne casi precedenti. Occorre però fare un distinguo importante.

Nel 2023 l’agevolazione concessa scende al 90%, con l’eccezione di chi ha attivato la pratica entro il 25 dicembre 2023.

Alternative sono lo sconto in fattura e cessione del credito. Per saperne di più, ecco la guida specifica: Superbonus 110%: FAQ e chiarimenti.

In tutti i casi descritti i pagamenti devono avvenire tramite bonifico parlante ovvero una forma di transazione identica a quelle standard ma con causali specifiche; a tal proposito, si rende noto che molte banche hanno predisposto dei bonifici pre-compilati.

Caldaie nuova normativa etichetta energetica: immagini e foto

Ecco una gallery fotografica riepilogativa degli argomenti trattati. Con una moderna caldaia a condensazione sarà possibile risparmiare e contemporaneamente aiutare l’ambiente riducendo le emissioni nocive.