Bonus Ristrutturazioni 2022: come funziona, pagamenti, FAQ

Autore:
Davide Bernasconi
  • Giornalista

Bonus ristrutturazione casa. Quali lavori sono ammessi al beneficio fiscale: elenco completo dell’Agenzia delle Entrate. Le tipologie di spesa. Detrazione, sconto in fattura, cessione del credito. Importo massimo. Come effettuare i pagamenti. FAQ. Novità proroga

Ristrutturazione

Il Bonus ristrutturazione permette al contribuente italiano di rinnovare gli immobili senza incidere troppo sul bilancio famigliare: anche per il 2022, il Governo Italiano ha prorogato la detrazione.

Confermato anche il Bonus facciate che consente la detrazione fiscale pari al 90% delle spese sostenute per il rifacimento delle parti esterne dell’edificio e visibili dalla strada.

Nel ricordare al lettore che sono diverse le opportunità, come ad esempio creare un secondo bagnoallargare la cameretta dei figli oppure rifare il terrazzo, è importante sapere come fare in modo che le spese sostenute vengano detratte in fase di dichiarazione dei redditi.

Ecco quali sono le agevolazioni fiscali e come procedere.

Bonus ristrutturazione 2022: elenco lavori ammessi

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Il Governo ha confermato anche per il 2022 le tipologie di lavori che danno diritto all’agevolazione fiscale in materia edilizia.

Più precisamente:

  • lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini (interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001);
  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze (interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001).

Sono molteplici i lavori che rientrano in queste due categorie; per semplificare possiamo indicare:

  • abbattimento delle barriere architettoniche
  • rifacimento del tetto
  • installazione di un impianto di sicurezza con porte blindate e videocamere
  • abbattimento dei muri interni per la diversa disposizione interna delle stanze.

Possiamo fare un elenco specifico dei principali lavori.

  • Accorpamenti di locali
  • Allarme finestre esterne
  • Rifacimento pavimenti
  • Rifacimento balconi
  • Impianto elettrico
  • Impianto di condizionamento
  • Impianto antincendio
  • Ristrutturazione bagno
  • Rinnovamento infissi
  • Piscina
  • Porte blindate
  • Scale
  • Schermature solari
  • Sottotetto

Bonus ristrutturazione 2022: spese incluse

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E’ importante fare chiarezza su quali costi sostenuti possano essere inclusi al fine di sfruttare l’agevolazione fiscale.

Il contribuente può detrarre, oltre alle opere murarie, anche:

  • acquisto dei materiali
  • esecuzione dei lavori
  • altre prestazioni professionali richieste dal tipo d’intervento come perizie e sopralluoghi
  • relazione di conformità degli stessi alle leggi vigenti
  • imposta sul valore aggiunto, imposta di bollo e diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni, le denunce di inizio lavori
  • oneri di urbanizzazione.

Bonus ristrutturazione 2022: opzioni e importo

La norma in vigore dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 ammette di beneficiare delle spese sostenute per la ristrutturazione in 3 opzioni:

  • detrazione  fiscale 50% della somma spesa e fino ad un massimo di € 96.000 di spesa
  • cessione del credito 50% della somma spesa e fino ad un massimo di € 96.000 di spesa
  • sconto in fattura 50% della somma spesa e fino ad un massimo di € 96.000 di spesa.

Bonus ristrutturazione 2022: come funziona

Detrazione fiscale 50%

Il bonus ristrutturazione prevede la restituzione, sotto forma di detrazione fiscale al momento della dichiarazione dei redditi, del 50% della somma spesa, in rate uguali, in 10 anni consecutivi.

Chiariamo con un esempio. Se avete speso complessivamente €20000 per i i lavori, avete diritto alla detrazione del 50% (10000 euro) in rate uguali per 10 anni, cioè 10000/10=1000 euro.

In sostanza, ogni anno, al momento della dichiarazione dei redditi, potrete detrarre €1000 dalle tasse da pagare (o già pagate), come sicuramente vi capiterà per le detrazioni fiscali per le spese mediche effettuate.

Esistono però due alternative da prendere in considerazione, soprattutto in caso di incapienza o di gestione del budget famigliare diversa.

Sconto in fattura

Il proprietario o chi dispone dell’immobile e fa eseguire i lavori, effettua il pagamento del 50% delle spese sostenute mentre l’altra metà, coperta da bonus, viene anticipata dall’impresa che esegue i lavori. A sua volte l’impresa edile otterrà il rimborso grazie al credito d’imposta maturato.

Cessione del credito

Il proprietario od altro soggetto che dispone dell’immobile e la ditta che esegue i lavori cedono il credito che hanno con lo Stato ad un banca o istituto finanziario, il quale provvede a versare la cifra dopo una contrattazione relativa alla percentuale da trattenere.

Bonus ristrutturazione 2022: novità

Al momento della stesura della Legge di Bilancio, sulla base di una serie di verifiche da parte degli organi competenti, è stato esteso, con il decreto legge n. 157/2021, a partire dal 12 novembre 2021, gli obblighi di visto di conformità e attestazione di congruità anche ai bonus casa diversi dal superbonus.

Tuttavia, per non rendere eccessivamente il carico burocratico, si è provveduto ad una serie di piccole modifiche che semplificano le procedure.

Il visto di conformità e l’asseverazione dei tecnici abilitati circa la congruità dei prezzi per i lavori, ai sensi dell’articolo 6 del Testo Unico edilizia (DPR n. 380/2021), del decreto MIT del 2 marzo 2018, contente il Glossario dell’Edilizia Libera), e della normativa regionale, non è applicato ai lavori in edilizia libera.

Parimenti, per le opere che non richiedono obbligo di autorizzazione da parte del Comune, cedere il credito d’imposta maturato o beneficiare dello sconto in fattura non prevede il preventivo controllo documentale da parte del professionista, chiamato ad apporre il visto di conformità. Allo stesso modo, non è necessario il requisito della congruità dei prezzi.

Infine, i lavori di minima entità, ovvero quelli con importo complessivo inferiore a €10.000 sono assolti dal duplice obbligo.

Bonus ristrutturazione 2022: come pagare

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Le spese devono sempre essere pagate mediante un bonifico cosiddetto parlante, postale o bancario, sul quale risultano:

  • causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento
  • data, numero ed importo di ciascuna fattura relativa ai lavori effettuati

Bonus ristrutturazione: FAQ

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La detrazione consente dunque al contribuente italiano di pagare meno imposte, a patto che abbia effettuato i pagamenti nella maniera consentita ed abbia ricevuto regolare fattura. Vi sono però degli elementi da chiarire, che potrebbero determinare il mancato beneficio oppure situazioni che, se gestite nella maniera adeguata, farebbero scattare il bonus fiscale.

Ecco quali sono le cose da conoscere in maniera accurata.

A chi spetta la detrazione per ristrutturazione

La detrazione fiscale del 50% dell’importo speso spetta:

  • al proprietario dell’abitazione oppure al titolare di diritto reale di godimento
  • al detentore dell’immobile
  • al familiare convivente con questi soggetti.

Quali permessi occorre avere per la ristrutturazione

La possibilità di detrazione in dichiarazione dei redditi rimane subordinata all’avvio regolare delle opere, in base alla tipologia del lavoro effettuato. In questo caso, sarà il consulente da voi scelto, ingegnere, geometra od architetto, che saprà indicarvi il tipo di concessione da chiedere presso il Comune.

Nel caso in cui si tratti di lavori in regime di edilizia libera, sarà sufficiente fare redigere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio.

Detrazioni con famigliari conviventi

Le detrazione spetta al famigliare convivente del proprietario dell’immobile soggetto a ristrutturazione se provvede al pagamento delle fatture. Il fatto che le autorizzazioni comunali siano intestate al proprietario di casa, come da normativa, non comporta alcune restrizione.

Sarà fondamentale invece che il famigliare risulti già regolarmente convivente presso l’anagrafe del Comune prima che abbiano inizio i lavori.

Se, invece, al momento di avviare i lavori, il familiare che vuole provvedere al sostenimento delle spese, non è convivente, dovrà essere in possesso di un titolo idoneo, ad esempio il contratto di comodato.

Somma dell’importo tra moglie e marito

Qualora il proprietario dell’immobile (moglie o marito è indifferente) abbia raggiunto il tetto massimo dell’importo pari a €96000, il/la consorte non avrà diritto a beneficiare del bonus per la somma eccedente, pur pagando con il proprio conto corrente.

Il Bonus ristrutturazione è infatti accordato all’immobile e non alla persona; dunque non è ammessa in alcun caso la possibilità di estendere la detrazione ad altri famigliari conviventi.

Ripartizione detrazione tra marito e moglie

Nel caso in cui le fatture siano cointestate a moglie e marito, con pagamento effettuato da un conto corrente cointestato, la detrazione può essere imputata al 50% a ciascun coniuge oppure ad un solo coniuge.
La ripartizione delle spese è assolutamente libera e lasciata alla discrezione dei coniugi, secondo la convenienza fiscale.

Quello che è fondamentale è la cointestazione delle fatture, in modo da poter decidere con calma al momento della dichiarazione dei redditi la soluzione più adatta.

Rimane inoltre sempre decisivo l’elemento della residenza del coniuge o dei coniugi nell’abitazione sottoposta alle opere di rinnovamento.

Bonus sono cumulabili ?

Un quesito che spesso complica i calcoli di chi sta affrontando la ristrutturazione ed ha bisogno di comprendere quale agevolazione fiscale sia più conveniente, è capire se i differenti Bonus casa in vigore siano o meno cumulabili.

Poniamo l’esempio di un intervento come la sostituzione degli infissi, opera di ristrutturazione che al contempo migliora l’efficienza energetica. In questo caso sarà il contribuente a dover decidere quale bonus sia più conveniente (Ecobonus 65% oppure Bonus Ristrutturazione 50%).

Tuttavia dovrà anche considerare che il limite di spesa per l’Ecobonus 65% è fino a €60.000 mentre per le ristrutturazioni è pari al 50% ma fino a €96.000. Da non sottovalutare il fatto che i lavori eseguiti nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2022, atti a migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione, possono godere addirittura del Superbonus 110%.

Se invece gli interventi sul fabbricato od immobile sono più estesi, potrà optare nel suddividere le differenti voci di spesa fra i diversi bonus, in maniera tale da godere ampiamente delle detrazioni fiscali in vigore.

Bonus Ristrutturazioni: novità proroga

Con la manovra di Bilancio approvata dal Parlamento, è stato prorogato il Bonus Ristrutturazione per un triennio.

Dunque 2022, 2023 e 2024 saranno le annualità il cui questa agevolazione godrà dell’aliquota 50%. Per il 2025, si dovrebbe tornare all’originario 36%, ma ci sarà tempo per decidere in materia.