Bonus caldaia 2024: quali sono gli incentivi fiscali da sfruttare

Autore:
Davide Bernasconi
  • Giornalista
Tempo di lettura: 10 minuti

Come funziona il Bonus Caldaia 2024 per l’acquisto di un modello . Requisiti dell’immobile. Importo massimo. Aliquota fiscale 65%, 50%, Superbonus. Modalità di pagamento, comunicazione con ENEA e documenti da conservare.

Guarda il video

Bonus caldaia 2023: incentivi fiscali, come fare, FAQ
Autore: paolobros / Pixabay

Il Bonus caldaia 2024 è l’agevolazione che consente a chi deve sostituire ed installare un nuovo impianto di riscaldamento ad alta efficienza di risparmiare sul costo d’acquisto.

Spesso nelle abitazioni civili sopravvivono ancora vecchi impianti, aventi un’anzianità superiore a 15/20 anni e dunque arretrati oltre al fatto che sono molto inquinanti.

L’agevolazione, che possiamo anche identificare come uno sconto, è in vigore per l’intero anno solare, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024.

Bonus caldaia 2024: requisiti

Per aver diritto alla detrazione in fase di dichiarazione dei redditi occorre:

Bonus caldaia 2024: aliquote in vigore

Il Bonus caldaia 2024 prevede 2 tipologie di aliquote: 65% e 50%.

Vediamo quando e come vengono applicate. Per quanto riguarda invece il Superbonus (nel 2024 con aliquota pari al 70%) lo affronteremo nel corso della trattazione.

Aliquota 65%

  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A e contestuale installazione di sistemi termoregolazione evoluti in classe V, VI o VIII
  • installazione di impianti costituiti da sistema integrato tra caldaia a condensazione e pompa di calore, detti sistemi ibridi.

Aliquota 50%

  • installazione di una caldaia a condensazione di classe A.

Per l’installazione di modelli di caldaie inferiori alla classe A non è prevista nessuna detrazione fiscale. In questa particolare tipologia, l’agevolazione rientra nel Bonus Ristrutturazioni.

Bonus caldaia per condomini

Nel caso l’acquisto di un nuovo impianto venga effettuato da un condominio, cambiano le aliquote di agevolazione.

  • 70/75% (invece che 50/65%)  per caldaia a condensazione di classe A con tetto massimo di spesa pari a € 40mila per ogni unità immobiliare
  • 80/85%, quando oltre all’installazione, vengono effettuati lavori per l’efficienza antisismica. Il tetto massimo sale a € 136mila per ciascun appartamento.

Bonus caldaia 2024: spese ammesse

Bonus caldaia 2023: incentivi fiscali, come fare, FAQ
Autore: geralt / Pixabay

Le spese ammesse al beneficio fiscale sono:

  • smontaggio della caldaia da sostituire
  • acquisto e posa della nuova caldaia
  • eventuali opere murarie
  • prestazioni professionali per sopralluoghi e modalità di intervento.

Bonus caldaia 2024: importo

L’acquisto di una caldaia più efficiente rientra nell’ampia categoria degli interventi atti a migliorare l’efficienza energetica.

Per l’anno solare 2024, l’importo massimo detraibile si differenzia in:

  • €96.000 per una caldaia che gode dell’aliquota 50%, ovvero il Bonus ristrutturazione ( il tetto è da intendersi per tutti i lavori effettuati relativamente alla ristrutturazione)
  • €30.000 in caso di utilizzo dell’aliquota 65%.

Bonus caldaia 2024: come funziona

Sono 3 le modalità attraverso le quali si può godere del risparmio acquistando una caldaia. Vediamo quali e come funzionano.

Detrazione fiscale in 10 anni

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione dall’Irpef ripartita in 10 quote annuali, con rate di identico importo.

La detrazione, per lavori effettuati e pagati nel corso del 2023, comincerà dunque a partire dalla dichiarazione dei redditi 2024, per 10 anni consecutivi.

Chiariamo il concetto con un esempio. Ammettiamo di aver speso €8000 per l’acquisto di una caldaia detta a sistema ibrido, e dunque ammessa al beneficio dell’aliquota del 65%.

Ogni anno si potrà portare in detrazione €520 per 10 anni (€5200 è pari al 65% del totale speso, ovvero €8000).

Attenzione a considerare una cosa importante: nel caso in cui l’importo da detrarre sia maggiore dell’importo IRPEF da versare, il contribuente non potrà in alcun modo riportare l’eccedenza all’anno successivo o chiederne il rimborso.

Cessione del credito

Nel caso si abbia necessità di recuperare prima parte della somma spesa oppure non si può detrarre il costo in dichiarazione dei redditi, si può fare la cessione del credito, ovvero vendere il credito ad un istituto bancario/finanziario che lo acquisterà.

Potrebbe interessarti Locale caldaia: norme e informazioni

In questo caso l’acquirente non comprerà l’intero credito, ma lo farà ad un quota inferiore (circa 70/80% del credito maturato).

Sconto in fattura

L’opzione sconto in fattura è il più semplice e pratico. In questo l’acquisto della caldaia avviene già al prezzo scontato, rendendo molto più vantaggiosa l’operazione. Il soggetto acquirente pagherà dunque una fattura scontata mentre sarà compito dell’installatore/venditore effettuare il recupero del credito dall’Agenzia delle Entrate.

Bonus caldaia 2024: Superbonus 70%

Bonus caldaia 2023: incentivi fiscali, come fare, FAQ
Autore: avantrend / Pixabay

Una delle più importanti agevolazioni introdotte dal governo italiano negli ultimi anni, rivista più volte, è il Superbonus, che sta interessando moltissime persone in quanto consente di ristrutturare un immobile  praticamente a costo zero, migliorando notevolmente l’efficienza energetica.

La norma prevede un’unica possibilità per il contribuente:

  • detrazione al 70% (per le villette al 65%) delle spese sostenute, con 4 rate annuali, di pari importo

Superbonus 2024: vale anche per le caldaie?

Il Superbonus vale anche per la sostituzione delle caldaie, ma perchè possa essere applicata l’agevolazione, è necessario che l’operazione di acquisto ed installazione di una nuova caldaia, a condensazione o a biomassa, di classe A, venga eseguita congiuntamente ad almeno uno degli interventi trainanti, ovvero:

  • interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo, entro un limite di €60000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con la differenza di tetto, pari a €20.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici che hanno fino a 8 unità immobiliari mentre scende a €15.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici con più di 8 unità immobiliari.
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con abbinamento eventuale ai sistemi fotovoltaici (limite di spesa fissato a €30000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari) che riguardino edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti (con accesso separato).

Ricordiamo che il Superbonus nella detrazione delle spese sostenute per interventi che abbiano come obbiettivo l’efficientismo energetico delle abitazioni.

Quindi, per fare un esempio, ammettiamo di spendere complessivamente €60.000 per una serie di opere. Sulla base dell’aliquota 70%, svolgiamo i calcoli per sapere quanto portare in detrazione ogni anno in dichiarazione dei redditi:

  • 60.000/100*70 = 42.000 (quota da portare in detrazione complessivamente)
  • 42.000/4 = 10.500 (quota annua da detrarre in dichiarazione)

Attenzione però: Si ha diritto alla detrazione fino a capienza IRPEF. Questo significa, facendo un esempio, che se un contribuente ha capienza pari ad € 8.500, a fronte di una rata annuale di € 10.500 per lavori realizzati, ottiene un rimborso massimo pari a € 8.500. La rimanenza di €3.000 andrebbe quindi persa e non potrà essere recuperata successivamente.

Congruità dei prezzi: cosa cambia

Con l’introduzione del Decreto anti-frodi, vige l’obbligo, per chi intende usufruire dei Bonus ristrutturazione, Ecobonus e Superbonus 90%, del visto di conformità e dell’attestazione della congruità delle spese sulle fatture da emettere e pagare con data posteriore al 12 novembre 2021.

L’obbligo vige unicamente per chi sceglie lo sconto in fattura o la cessione del credito.

In sostanza, onde prevenire un rialzo dei prezzi immotivato e che sarebbe poi a carico delle casse dello Stato, la congruità dei prezzi fa riferimento a:

  • prezzari individuati dal decreto di cui al comma 13, lett. a) dell’articolo 119 del Decreto rilancio e all’Allegato A, punto 13.1, del d.m. 6 agosto 2020: prezzari DEI, Regionali e delle province autonome.
  • valori massimi stabiliti, per talune categorie di beni, dal MITE (al momento non ancora emanato).

Il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese per gli interventi svolti in edilizia libera o di importo inferiore a 10.000 euro non è necessario.

Superbonus 90%: periodo dei lavori

La detrazione si riferisce ai lavori eseguiti nel periodo di tempo che va dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 compresi.

Requisiti

Il cambiamento della caldaia dovrà assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche, requisito certificato da un tecnico o società competente in materia (iscritto dunque nel registro apposito).

Bonus caldaia 2024: modalità di pagamento

Bonus caldaia 2023: incentivi fiscali, come fare, FAQ
Autore: Foto-Rabe / Pixabay

Le modalità di pagamento ammesse sono:

  • chi non è titolare di reddito di impresa deve effettuare il pagamento delle spese sostenute mediante bonifico bancario o postale, cosiddetto parlante;
  • chi è titolare di reddito di impresa è esonerato dall’obbligo di pagamento mediante bonifico parlante. Potrà utilizzare anche altra modalità di pagamento (vietati i contanti), purchè fornisca altro tipo di documentazione idonea, come ricevuta del pagamento con bancomat o carta di credito.

In ogni caso, qualunque sia il metodo di pagamento, devono risultare chiare le seguenti informazioni:

  • causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento
  • il numero e la data della fattura.

Bonus caldaia 2024: documenti

documenti necessari per richiedere l’agevolazione fiscale sono:

  • perizia asseverata di un tecnico abilitato che attesti i requisiti tecnici della caldaia e il conseguente miglioramento energetico;
  • certificazione del produttore della caldaia e delle valvole termostatiche.

E’ obbligatorio conservare tutta la documentazione in caso di eventuali controlli per un tempo di 10 anni.

Bonus caldaia 2024: invio documentazione ENEA

Bonus caldaia 2023: incentivi fiscali, come fare, FAQ
Autore: jarmoluk / Pixabay

Al termine dei lavori ed effettuati i regolari pagamenti delle fatture relative, il contribuente dovrà operare l’invio dei documenti all’ENEA, l’ente preposto a tale funzione.

Nell’articolo Enea ecobonus modulo compilazione si possono trovare tutti i chiarimenti del caso su come inserire correttamente i dati per godere della detrazione fiscale in occasione della dichiarazione dei redditi.

Anche la ricevuta dell’invio all’ente dovrà venire conservata, in caso di eventuali controlli futuri.

Bonus caldaia 2024: foto e immagini