Blackout estivi: quando spetta un risarcimento

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

I blackout estivi causati dalle temperature troppo elevate sono un fenomeno in costante aumento. Durante le ondate di calore, infatti, non è affatto raro che dei blackout lascino al buio intere aree delle principali città italiane. I danni che provocano questi black out sono sia di tipo economico che invisibili, e si può richiedere un risarcimento: ecco quando.

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Blackout estivi: quando spetta un risarcimento
Photo by analogicus – Pixabay

Le temperature nelle città italiane si fanno sempre più roventi ogni anno che passa, e con le temperature, a cambiare sono anche i fenomeni ad esse collegati, come ad esempio i blackout. Durante un blackout le la rete elettrica va in sovraccarico e non regge più, provocando uno spegnimento improvviso e globale di tutti i dispositivi elettrici.

Il risultato è che, soprattutto nelle giornate più calde, intere aree urbane restano totalmente al buio, con ingenti danni sia ai commercianti che alla viabilità e ai singoli cittadini.

I blackout estivi che hanno caratterizzato le ultime annate italiane sono sia di tipo prolungato, che interruzioni breve ma ripetute. Questi sbalzi di tensione possono avere effetti importanti sugli elettrodomestici e sulla vita quotidiana, comportando un danno non solo di tipo economico, ma anche logistico. In alcuni casi però, è bene sapere che si può chiedere un risarcimento: ecco quando.

Blackout estivi

Blackout estivi: quando spetta un risarcimento
Photo by Alexandra_Koch – Pixabay

Nei giorni scorsi non sono stati pochi i casi di blackout in Italia, ma più di tutti ha fatto scalpore quello di Torino. A seguito dell’interruzione ripetuta di corrente, le associazioni dei consumatori hanno denunciato il fenomeno e il Codacons si è schierato in prima linea in difesa di commercianti e residenti, chiedendo alle società elettriche di garantire la continuità del servizio anche con il caldo.

In attesa di una risposta, si può ricorrere, grazie alla normativa ARERA, all’indennizzo automatico in bolletta se le interruzioni di corrente sono frequenti e prolungate. L’Atlante del Consumatore identifica le caratteristiche principali di questo indennizzo:

  • riguarda le utenze in bassa tensione, con un limite di 8 ore nei piccoli comuni e di 4 in città;
  • parte da un importo minimo di 30 euro, che può aumentare in modo proporzionale in base alla durata delle interruzioni e alla loro frequenza;
  • non copre i danni materiali (elettrodomestici rotti o cibo buttato via);
  • è riconosciuto direttamente in bolletta senza necessità di fare domanda.

Risarcimento danni

Blackout estivi: quando spetta un risarcimento
Photo by Alexandra_Koch – Pixabay

Chi invece volesse ottenere anche un risarcimento danni per le perdite economiche (e non solo) subite a causa degli sbalzi di tensione, deve innanzitutto inviare un reclamo scritto al distributore o al venditore, descrivendo minuziosamente l’evento. Deve inoltre allegare al reclamo anche foto e dettagli tecnici del danno subito, e le fatture di acquisto e riparazione sostenute per ripararlo e porvi rimedio. Se non si riceve una risposta entro 30 o 40 giorni, si ha diritto ad un indennizzo di ritardo che va dai 25 ai 75 euro, e ci si può rivolgere al servizio di conciliazione ARERA.

Inoltre, se i danni sono significativi e documentabili, è sempre opportuno valutare un’azione legale collettiva, che metta insieme più soggetti in una class action contro le società che gestiscono le reti elettriche. Non a caso, la stessa ARERA sottolinea la necessità di un’azione immediata e, nel suo rapporto annuale 2025 sottolinea che con l’aumento delle temperature e la digitalizzazione diffusa, la tolleranza verso disservizi energetici è sempre più bassa.

Per fare un esempio, la manutenzione di un cancello elettrico che non si chiude più per colpa di un blackout provoca, oltre al danno economico, anche un rischio per i proprietari in termini di sicurezza e privacy.

Nelle città più colpite, l’ARERA ha quindi avviato delle indagini sulla qualità del servizio e ha chiesto alle società un piano straordinario di adeguamento.

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