Diritto all’abitare: a Roma 31.815 alloggi per i cittadini

A Roma il diritto all’abitare è un tema di dibattito sempre molto acceso. Recentemente l’Assemblea Capitolina ha deciso di tutelare, in questo senso, la cosiddetta fascia intermedia della popolazione romana, e di destinare alle famiglie a rischio 31.815 alloggi. Lo fa con una delibera appena approvata, nella speranza di supportare i cittadini nella crisi abitativa che la città sta vivendo.

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La crisi abitativa a Roma è quanto mai critica. I prezzi degli alloggi salgono di giorno in giorno e diventa sempre più difficile trovare una casa dove vivere.

Paradossalmente, la fascia di popolazione che incontra le maggiori difficoltà in questo, è quella considerata intermedia, poichè è esclusa da tutti i bonus e agevolazioni destinati ai redditi più bassi, ma non rientra nella fascia di reddito in grado di sostenere gli affitti esorbitanti della Città Eterna.

Proprio per questi cittadini, l’Assemblea Capitolina ha da poco approvato una delibera  riguaradnte il diritto all’abitare a Roma, che destinerà 31.815 alloggi a chi si trova nella fascia intermedia di reddito. Uno studio che l’Assessorato all’Urbanistica ha commissionato al Cresme, rivela chi sono i soggetti beneficiari di questi alloggi.

Diritto all’abitare a Roma

Lo studio del Cresme, commissionato dall’Assessorato all’Urbanistica ha analizzato la domanda abitativa attuale e ha fatto previsioni per i prossimi 10 anni, per determinare quali sono i soggetti considerati a rischio, a cui destinare gli alloggi deliberati dall’Assemblea Capitolina. Si tratta di segmenti di popolazione di diverso tipo:

• famiglie monoparentali o monoreddito,
• immigrati,
• anziani soli,
• giovani coppie,
• studenti,
• persone con disabilità,
• lavoratori fuori sede.

La domanda pregressa di abitazioni, in base allo studio del Cresme, ammonta a 35.370 unità abitative, mentre tra 10 anni sarà di 71.290 alloggi. Di questi, 31.815 saranno da destinare proprio alla fascia intermedia. 25.462 sono interventi già programmati, 1.353 provengono da iniziative di altri enti e 5.000 sono ancora da programmare.

La crisi abitativa romana

Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, afferma che:

“Quello alla casa è un diritto fondamentale e con questa delibera interveniamo in modo concreto con misure fattive perchè sia garantito il diritto alla casa, per affrontare quello che è a tutti gli effetti un problema anche sociale, che non possiamo trascurare. Il problema della casa riguarda giovani coppie, le fasce più deboli, tante persone che non possono permettersela”.

Come sottolinea anche l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative Tobia Zevi:

“Se prima la sfida della casa, del diritto all’abitare, riguardava soltanto il segmento più debole della popolazione, oggi trovare un alloggio è diventato un problema anche per la classe media: studenti fuori sede, pensionati, giovani famiglie, stranieri, donne con figli”.

Per le famiglie con un reddito fino a 50.000 euro l’anno si sta lavorando al social housing, al contratto integrativo del canone concordato e al bando per l’Agenzia sociale per l’abitare. I prezzi dei canoni di affitto a Roma sono sempre più alti, e soprattutto nelle zone centrali e più collegate della città, trovare una casa o persino una stanza in affitto è diventato un vero e proprio incubo.

Per non parlare di chi prova a comprare casa, e si trova a dover fare i conti con un mercato difficilissimo, fatto di una domanda altissima e di un’offerta limitata rispetto alla richiesta. Solo in periferia, ormai, si riescono a trovare immobili a prezzi ragionevoli, ma spesso queste zone non sono collegate bene con il centro. Interventi da parte del governo, in questo scenario, sono più che necessari nella Città Eterna.

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