Rumori generati dal motore del condizionatore: come agire
Gran parte delle diatribe generatesi in un Condominio hanno ad oggetto le immissioni di rumori insopportabili, derivanti da rumore prodotto dall’impianto di condizionatore installato all’esterno di un’abitazione. Come difendersi da tale molestia?
Allorquando il vicino, complice le temperature afose in estate, faccia uso di un condizionatore che non rispetti le disposizioni di legge in materia di tollerabilità delle immissioni rumorose generati dal proprio motore, è possibile agire in giudizio per far terminare tale tipo di molestia condominiale.
La soglia di tollerabilità massima, lesa da un motore di condizionatore eccessivamente rumoroso, è prefigurata quale criterio di valutazione della pretesa risarcitoria in giudizio dall’art.844 c.c.
Rumori provenienti dal condizionatore: come difendersi
Il bene protetto dalla norma civilistica è quello del godimento e della fruizione del proprio immobile, resi impossibili dalla molestia generata dal rumore insopportabile generato dal motore del condizionatore del vicino.
Il rumore generato da un condizionatore non a norma limita l’esercizio del godimento e delle facoltà connesse al diritto di proprietà cagionando un pregiudizio al titolare del bene stesso.
Tale pregiudizio può essere lamentato in giudizio ed è oggetto di pretesa risarcitoria dinnanzi ad autorità giudiziaria competente.
Risarcimento del danno da condizionatore rumoroso: come procedere
Per accelerare i tempi del giudizio, il proprietario vittima delle molestie, potrà adire l’autorità giudiziaria mediante la presentazione di un ricorso ex art.700 c.p.c. che qualifica come prioritaria la pretesa dell’attore al fine di consentirne la titolarità e la conservazione del godimento del proprio bene messo a repentaglio da rumori insopportabili.
La richiesta formulata dalla parte attrice in giudizio prevede la rimozione del motore o l’adozione di tutte le misure volte ad eliminare le immissioni rumorose oltre la soglia di tollerabilità con conseguente risarcimento del danno per alterazione dell’uso del proprio bene immobile a causa delle molestie subite.
L‘azione giudiziaria intentata tende ad ottenere il blocco delle immissioni, la mancata reiterazione degli stessi e l‘intervento immediato affinché la problematica non si riverifichi.
Rumori da condizionatore: azione penale
Accanto all’azione civile, in giudizio è possibile che la vittima di tali molestie possa denunciare la configurazione di un reato punito dall’art.659 c.p. che tipizza la fattispecie del disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.
Affinchè tale tipo di reato lamentato per le immissioni rumorose generate dal motore di un condizionatore, possa essere accertato, è fondamentale che sia accertato in giudizio che i rumori prodotti dall’impianto abbiano un’intensità tale da superare il limite massimo di tollerabilità prefigurato dalla legge, da cui derivi un disagio, condizionamento o peggioramento delle condizioni di vita e del godimento di un proprio bene.
La tutela della quiete pubblica
La legge tende a mettere in atto tutti quegli atti preventivi a tutela delle persone dai rumori in grado di generare il superamento della soglia di tollerabilità del rumore che, in tal caso, è in grado di disturbare la serenità pubblica con effetti negativi sull’equilibrio psichico dei concittadini.
Le molestie generate dal rumore fastidioso di un condizionatore, reiterate nel tempo possono generare un cambio di abitudini nonchè uno stress tale da influire sullo stato psico-fisico della persona vittima di tali immissioni.
La denuncia del fatto tende a far accertare da parte dell’autorità giudiziaria, l’effettivo vincolo causale tra il rumore generato dal motore del condizionatore ed il limite di tollerabilità massimo superato, tale da incidere negativamente sulla quotidianità del querelante.
L’interesse legittimo tutelato in giudizio in caso di condanna, è la tutela della salute e della quiete pubblica, assicurando il diritto alla serenità ed al riposo delle persone.
Attraverso il deposito di querela-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale territorialmente competente, la vittima del rumore generato dal condizionatore del vicino di casa, fa valere in giudizio il fatto illecito eventualmente commesso dal proprietario dell’impianto, che l’autorità dovrà accertare, disponendo con sentenza l’immediata interruzione delle immissioni rumorose, la riparazione del difetto ed il divieto di reiterazione di tali immissioni nel tempo futuro.