Regime forfettario: si riaprono le porte per accedere al Superbonus?

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista

I contribuenti con regime forfettario possono sfruttare i bonus edilizi dopo l’approvazione del decreto Superbonus? Lo stop alla cessione del credito significa l’addio ai bonus edilizi per i forfettari? Cosa è cambiato dopo il via libera definitivo del Senato? Facciamo chiarezza. 

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Come risaputo, il DL 11/2023 ha cancellato la possibilità di optare per la cessione del credito e per lo sconto in fattura per tutti gli interventi non ancora iniziati alla data di entrata in vigore del decreto stesso (17 febbraio 2023). Con lo stop alla cessione del credito e sconto in fattura, tutti coloro che intendevano beneficiare dei vari bonus edilizi e del superbonus 110% hanno dovuto rinunciare.

Il danno maggiore è stato arrecato alla categoria di contribuenti con partita Iva in regime forfettario i quali, non avendo altri redditi assoggettabili all’Irpef, non potranno godere di nessuna detrazione fiscale per interventi edilizi per la riqualificazione degli immobili.

Vediamo nel dettaglio per quale motivo i forfettari sono esclusi dai bonus edilizi.

Decreto Superbonus: forfettari esclusi dai bonus edilizi

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Prima dell’approvazione del Decreto Superbonus, era possibile godere della detrazione fiscale derivante dai bonus edilizi grazie allo sconto in fattura e cessione del credito; si poteva cedere i propri crediti alle ditte edili oppure alle banche.

Si trattava dell’unica strada che potevano percorrere gli incapienti o i contribuenti in regime forfettario perché non importava avere redditi che concorrevano alla formazione dell’Irpef.

Dopo l’approvazione definitiva del Senato, le carte in tavola sono cambiate per chi ha scelto di aprire una partita Iva in regime forfettario. Questa categoria di contribuenti ha partite Iva agevolate dove manca il reddito imponibile per l’Irpef, essendo un regime che prevede l’imposta sostitutiva del 15% o del 5%.

In virtù di ciò, i forfettari non hanno la possibilità di recuperare le spese sostenute per gli interventi in superbonus in detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi, ma possono solo cedere i crediti maturati. Dunque, lo sconto in fattura e la cessione del credito erano l’unica soluzione che offriva la possibilità di ottenere i bonus edilizi.

Cosa possono fare i forfettari che intendono ristrutturare casa? Al momento non c’è alcuna possibilità, ma la situazione potrebbe cambiare solo nel caso in cui il reddito dell’attività il contribuente avesse anche altri redditi come in caso di locazione di un immobile non in regime di cedolare secca.

Forfettari con altri redditi

Fino a questo punto abbiamo analizzato la situazione che riguarda i contribuenti con regime forfettario che non potranno beneficiare dei bonus edilizi dopo l’approvazione del decreto Superbonus. In realtà c’è un’altra categoria, ovvero i forfettari che dispongono di altri redditi, che in realtà può ottenere delle detrazione anche dopo la fine della cessione del credito.

Quando un professionista ha un altro contratto di lavoro subordinato, collaborazione a ritenuta d’acconto o anche redditi da locazione, dispone di redditi soggetti a tassazione Irpef.

Pertanto, rientrano anch’essi nella categoria dei soggetti che, mediante dichiarazione dei redditi, possono detrarre i costi sostenuti. Rimane però una situazione borderline, in quanto il rischio di incapienza è notevole.

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