Per i bonus casa, ecco cosa fare se le opere sono più lunghe e vanno oltre il 2024

Autore:
Giacomo Mazzarella
  • Consulente Centro di Assistenza Fiscale
Tempo di lettura: 4 minuti

Spese di ristrutturazione e bonus casa, ecco come fare quando le spese sostenute non ricadono in un solo anno di imposta e vengono spalmate in più annualità successive. 

Illustrazione di diverse case poste su pile di monete sempre più alte.
Author: RosZie | Pixabay

Cambiano le regole per i bonus casa e per le detrazioni per le opere di ristrutturazione. E deve necessariamente cambiare il modo di approcciarsi a queste misure da parte del contribuente impegnato nella ristrutturazione della propria abitazione. Soprattutto per lavori che vanno per le lunghe, come a dire il vero accade sovente. Lavori iniziati in un anno e che proseguono per gli anni a venire portano il contribuente a finire dentro le novità e le variazioni che misure come il Superbonus, il bonus mobili, il bonus verde e così via dicendo, hanno subito.

Pianificare i lavori in casa ma non solo, perché occorre pianificare anche le detrazioni

Pianificare i lavori e pianificare anche i bonus casa. Potrebbe essere sintetizzato in questo ciò che adesso si trovano a dover fare i contribuenti con le ristrutturazioni edilizie su cui hanno deciso di sfruttare i vari bonus casa. L’ultima legge di Bilancio, in attesa di novità anche dalla prossima, ha fissato al 31 dicembre 2024 la dead line per ottenere le agevolazioni ed i bonus previsti per la casa.

Ma nel frattempo sono sopraggiunte già le proroghe, ma con correttivi, delle agevolazioni per l’annualità 2025. La scadenza e la loro cessazione è slittata e così anche nel 2025 i contribuenti continueranno ad avere a che fare con ecobonus, Superbonus, agevolazioni per le barriere architettoniche e così via dicendo. Ma a far discutere sono i correttivi che hanno limitato le possibilità dei contribuenti, riducendo i vantaggi.

Opere di ristrutturazione, il tetto massimo di 96.000 euro e cosa significa

bonus facciate nel 2024
Photo by Edilizia.com

Una novità passata forse sotto traccia che mina i vantaggi che i contribuenti possono sfruttare è quella dell’aliquota maggiorata fino all’11%. Tradotto in termini pratici, più soldi per l’Agenzia delle Entrate e meno per i contribuenti.

Tornando alla proroga 2025, anche dal prossimo primo gennaio si potranno sfruttare bonus casa e altre agevolazioni. Dalla ristrutturazione alla manutenzione degli edifici, dal risanamento edilizio alle opere di restauro, i contribuenti potranno ancora godere di alcuni benefici.

E questa è senza dubbio una buona notizia visto che in origine si pensava che tutto morisse al 2024. Per le opere di ristrutturazione l’agevolazione prevede una detrazione da spalmare in 10 anni pari al 50% delle spese sostenute per i lavori. E come al solito non oltre il tetto massimo di 96.000 euro.

Le regole per godere a pieno della detrazione per le opere di ristrutturazione e i bonus casa

Naturalmente, come più volte sottolineato dall’Agenzia delle Entrate con risposte agli interpelli, FAQ e così via dicendo, per le opere di ristrutturazione che vengono spalmate in più anni, con spese sostenute sempre in più anni, per arrivare alla somma massima detraibile dei 96.000 euro, bisogna sommare tutti i lavori e le spese per anno di imposta.

Pertanto, cambiano anche le rate della detrazione. Chi per esempio ha sostenuto 20.000 euro di spese nel 2023, per poi aggiungere 50.000 euro nel 2024 e continuerà con altri 10.000 nel 2025, dovrà fare i conti per bene. Perché nel 2024 scaricherà le spese al 50% ma sostenute nel 2023. Spese che verranno riportate nel 2025 come seconda rata. Mentre per quelle sostenute nel 2024, l’anno prossimo verranno portate come prima rata.

Questo non vuol dire che man mano che passano gli anni si possono prevedere nuove spese. Il tutto per arrivare di nuovo al tetto massimo di 96.000 euro. Perché questa somma non va considerata come un plafond ma come massimo detraibile.

Bonus casa e ristrutturazione edilizia: immagini e foto