Cattivi odori in condominio? Come difendersi
Vi è mai capitato di sentire spesso cattivi odori provenienti dalla cucina del vostro vicino di casa? All’interno di un condominio è possibile agire per tutelarsi dalle immissioni di ragù, fritto ed altri odori ancora più fastidiosi.
Cattivi odori provenienti dalla cucina del vicino che tempestano la propria abitazione. Con la porta d’ingresso chiusa, spesso si avverte dal medesimo pianerottolo provenire profumi di cibo, ragù o del fritto, che però possono diventare, in certi momenti, insostenibili. Quell’odore intenso da cucina può risultare tutt’altro che una delizia per il proprio naso.
La fattispecie dei miasmi all’interno di un’area pubblica o privata è contemplata dal nostro codice penale. L’art.64 c.p., tipizza come reato la diffusione di odori provenienti dalla cucina che superino la soglia di tollerabilità.
L’intervento del Tribunale per i cattivi odori
Le immissioni di fumi maleodoranti provenienti dall’abitazione del vicino all’interno di un condomino è stato oggetto di una lite dinnanzi al Tribunale di Gorizia.
In particolare, una coppia di condomini dinnanzi all’autorità giudiziaria lamentava cattivi odori provenienti dall’abitazione posta sul pianerottolo superiore. Le immissioni oltre ad essere maleodoranti, intrise dei vapori da cucina, avevano imbrattato le mura, cagionando un danno all’immobile sottostante.
Il giudizio di condanna per il getto maleodorante
Con apposita sentenza il Tribunale adito di Gorizia ha accolto la tesi della coppia di condomini, riscontrando la sussistenza del getto maleodorante. La sanzione punitiva, tuttavia, non veniva applicata per effetto dell’intervenuta prescrizione.
Soglia di tollerabilità dei fumi maleodoranti
Il reato contemplato dall’art.64 c.p. si configura allorquando i cattivi odori provenienti dalla cucina del vicino risultino, oggettivamente, superare la soglia di tollerabilità massima.
Invero al di là della soglia di tollerabilità, la punibilità della condotta scatta ogni qualvolta il cattivo odore provocato dai residui della combustione e dal vapore della cucina, superi i livelli di normale tollerabilità
Odore acre: l’intervento della Corte di Cassazione
Per gli odori acri di cucinato immessi dalla cucina dell’abitazione condominiale adiacente alla propria, è intervenuta la Corte di Cassazione.
Con apposita sentenza ( n. 34896 del 14/07/2011), infatti, la Suprema Corte ha statuito come le immissioni maleodoranti di fumi dalla cucina, integrano una vera e propria molestia olfattiva.
Pertanto al fine della perseguibilità della condotta, è necessario che il vapore, il fumo e le combustioni provenienti da altra abitazione privata posta nel medesimo condominio, superino la soglia della naturale tollerabilità.
Ed allora se non si rispettano le norme che disciplinano l’impermeabilità della canna fumaria in un condominio, non si può sperare che il vicino si otturi…il naso.