Case vacanza e B&B in Puglia, arriva la stretta

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista

Case vacanza e B&B in Puglia, arriva la stretta: a partire dal 2023 i privati possono affittare soltanto un massimo di tre case o strutture ricettive non alberghiere altrimenti l’attività è considerata imprenditoriale. Vediamo le ultime novità. 

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Photo by Francesco83 – shutterstock

La Regione Puglia continua la lotta contro l’abusivismo con una stretta che pone dei limiti alle abitazioni. Con la recente legge 32 del 29 dicembre scorso “Disposizioni per la formulazione del bilancio di previsione”, ha riformulato il comma 3 dell’art.41 della legge regionale numero 11/1999, aggiungendo e consentendo la gestione non imprenditoriale o occasionale per un massimo di 3 immobili abitativi da destinare a locazioni turistiche. Oltre questo numero, la gestione degli appartamenti deve essere svolta in forma imprenditoriale.

Resta l’obbligo di iscriversi nel registro delle strutture non alberghiere e dotarsi del Cis codice identificativo di struttura, obbligatorio al fine della commercializzazione e promozione dell’offerta e per semplificare i controlli da parte delle autorità competenti.

Di seguito, le norme da rispettare per gestire una o più case vacanza non in forma imprenditoriale: 

  • Essere in possesso di un immobile in regola con le normative vigenti e ad uso abitativo
  • Obbligo certificato di agibilità
  • Predisporre il certificato di prestazione energetica (APE)
  • Periodo minimo di locazione di 7 giorni.
  • Non deve essere utilizzata la terminologia “Casa Vacanza” che è propria della gestione in forma imprenditoriale
  • Farsi accreditare dalla questura competente per provincia, la quale rilascerà le credenziali utili per collegarsi e registrare automaticamente gli ospiti

Case vacanza e B&B in Puglia, l’indagine di Federalberghi

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Da un’indagine condotta l’estate scorsa da Federalberghi, la principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Italia, era emerso che su 44mila attività presenti in Puglia e censite nei portali, solo 12mila risultavano in regola.

Dunque è sorta la necessità di fare chiarezza sulla regolamentazione. In alcuni casi, gli stessi imprenditori hanno denunciato quel meccanismo che non fa altro che ledere il settore alberghiero, generando flussi non tracciati. Per non parlare dei danni arrecati alle politiche abitative dei territori. Infatti si è verificato lo svuotamento dei centri storici e l’impossibilità di trovare fitti ragionevoli per i cittadini.

I dati Dms Puglia

Sul portale Dms Puglia, il sistema digitale dedicato alla gestione e alla promozione del turismo e della cultura in Puglia, sono censiti complessivamente 14703 alloggi privati. Nel dettaglio:

  • Gallipoli: 1645
  • Porto Cesareo: 1520
  • Salve: 1386
  • Ugento: 1153
  • Lecce: 927
  • Otranto: 765

Per quanto riguarda i B&B, in totale risultano 1457. Nel dettaglio:

  • Lecce: 292
  • Gallipoli: 132
  • Nardò: 78
  • Porto Cesareo: 87
  • Otranto: 53