Affitto, cosa fare in caso di sfratto inaspettato dopo 30 anni?

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista
Tempo di lettura: 4 minuti

Sfratto inatteso dopo 30 anni di affitto, come comportarsi? Il proprietario può cacciare l’inquilino dopo un lungo periodo di locazione oppure la legge lo vieta? Quanti anni si può restare in affitto nella stessa casa? Vediamo cosa dice la normativa italiana che regola i contratti di locazione. 

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Sfratto casa
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Con la crescente difficoltà di ottenere un mutuo per l’acquisto di una casa, sempre più famiglie optano per l’affitto. Si tratta di una scelta che comporta diversi vantaggi per l’inquilino che ha la possibilità di cambiare immobile in maniera agevole e non dovrà affrontare spese di manutenzione che sono a cura del locatore. La disciplina della locazione è regolata dall’articolo 1571 del Codice Civile che recita:

La locazione è il contratto col quale una parte si obbliga a far godere all’altra una cosa mobile o immobile per un dato tempo, verso un determinato corrispettivo.

La durata di un contratto di locazione può variare in base alle esigenze delle parti coinvolte nell’accordo e viene fissata al momento della stipula. Quando il locatore desidera rientrare in possesso dell’immobile, avvia il procedimento di sfratto. Ma è consentito richiede al locatario di riconsegnare l’appartamento dopo 30 anni di affitto? Vediamo cosa dice la legge.

Sfratto dopo 30 anni di affitto: cosa dice la legge

Sfratto
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Numerose sentenze della Corte di Cassazione hanno confermato che dopo 30 anni di affitto, non è possibile chiedere il rinnovo automatico del contratto di locazione. Ne consegue che il proprietario di casa abbia tutto il diritto di recedere dal contratto e richiedere lo sfratto dell’inquilino. È doveroso precisare che i diritti dell’affittuario vengono in ogni caso riconosciuti come il preavviso di almeno sei mesi e la possibilità di opporsi allo sfratto entro trenta giorni dalla notifica.

Nell’eventualità che si verifichi lo sfratto per morosità, il conduttore stesso può impugnare l’atto, ovvero può fare opposizione direttamente all’udienza fissata davanti al giudice. Nello sfratto per fine locazione, l’opposizione può essere presentata dall’inquilino (anche in maniera anche verbale) oppure dal un avvocato munito di procura.

Tipologie di sfratto

Ricordiamo che esistono due tipologie di sfratto: per morosità e per fine locazione. Nel primo caso, non è necessario rispettare la scadenza del contratto, ma può essere richiesto anche prima della naturale scadenza a causa del mancato pagamento del canone pattuito. Questo procedimento è disciplinato dall’articolo 658 del Codice di procedura civile che recita:

Il locatore [c.c. 1571] può intimare al conduttore lo sfratto con le modalità stabilite nell’articolo precedente anche in caso di mancato pagamento del canone d’affitto alle scadenze, e chiedere nello stesso atto l’ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti.

Lo sfratto per fine locazione si verifica con l’approssimarsi della scadenza del contratto e con il mancato accordo tra locatore e inquilino sul nuovo contratto. Lo sfratto non può essere eseguito nel caso in cui il conduttore non riceva preavviso di richiesta di restituzione al locatore dell’abitazione tramite lettera raccomandata a.r. nei termini previsti dalla legge, ossia in genere almeno 6 mesi prima della scadenza.

Sfratto dopo 30 anni di affitto: immagini e foto