Stretta sul Superbonus: arriva lo stop allo sconto in fattura e cessione del credito

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista
Tempo di lettura: 4 minuti

Dal Cdm è in arrivo la nuova stretta sul Superbonus: addio alla cessione del credito e sconto in fattura per scongiurare i rischi di nuovi sforamenti dei conti. Approvato a sorpresa il trentaquattresimo intervento di modifica delle disposizioni sul Superbonus e sul meccanismo delle opzioni alternative. Diamo un’occhiata alle ultime novità.

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Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha deciso di approvare un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali. Nel dettaglio, le disposizioni hanno come obiettivo la tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficienza energetica.

Sono stati gli ultimi dati certificati dall’Istat a rendere necessario l’intervento che ha lo scopo di evitare nuovi sforamenti dei conti da parte del Superbonus. Le ultime informazioni fornite dall’istituto nazionale di statistica, infatti, hanno portato alla revisione del deficit relativo all’anno 2023 arrivando alla misura del 7,2%, revisione al rialzo che segue quella già intervenuta per gli anni 2021 e 2022. Non ci resta che scoprire cosa prevede il decreto.

Superbonus, stop a cessione e sconto in fattura: cosa prevede il decreto

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Tra le misure principali in materia di agevolazioni fiscali, il decreto prevede:

  • lo stop definitivo, per gli interventi successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, delle residue fattispecie per le quali risulta ancora vigente l’esercizio delle opzioni per il cosiddetto sconto in fattura o per la cessione del credito in luogo delle detrazioni;
  • Salta la regolarizzazione in bonis: al fine di acquisire, alla scadenza ordinaria del termine previsto per le suddette agevolazioni (4 aprile 2024), l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate, si esclude l’applicazione dell’istituto della remissione in bonis che avrebbe consentito, con il pagamento di una minima sanzione, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024;
  • l’introduzione di misure volte ad acquisire maggiori informazioni relative alla realizzazione degli interventi agevolabili. È, inoltre, previsto, un corredo sanzionatorio. In particolare, l’omessa comunicazione di tali informazioni, se relativa agli interventi già avviati, determina l’applicazione di una sanzione amministrativa di 10mila euro, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale;
  • sospensione dell’utilizzabilità dei crediti di imposta inerenti i bonus edilizi in presenza di iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi imposte erariali nonché ad atti emessi dall’Agenzia delle entrate per importi complessivamente superiori a 10mila euro, se scaduti i termini di pagamento e purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza. Lo scopo è quello di  evitare la fruizione dei bonus edilizi anche da parte dei soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario.

Limiti alla cessione del credito Ace

Verranno introdotte nuove misure volte a prevenire le frodi in materia di cessione dei crediti ACE (Aiuto alla crescita economica riconosciuto alle imprese) riducendo a una la possibilità di cessione ed estendendo la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione, nonché ampliando i controlli preventivi in materia di operazioni sospette.

L’intervento del ministro Giorgetti

Queste misure sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità di una misura che come noto ha causato gravi problemi alla finanza pubblica e i cui effetti definitivi potremmo contabilizzare tra pochi giorni quando si chiuderà la finestra per il caricamento di tutti i lavori e le fatture eseguiti entro il 31 dicembre del 2023

, è quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, durante la conferenza stampa di fine Consiglio dei Ministri.

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