Il problema degli affitti brevi: a Milano cifre da capogiro

Autore:
Erika Fameli
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Il problema degli affitti brevi in Italia sta toccando sempre più città, e sempre più persone decidono di investire in questo settore, ma si rischia di andare incontro ad un collasso. L’ultimo a parlare apertamente di questa criticità è stato Beppe Sala, che ha definito gli Airbnb un problema da prevenire.

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Affitto
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Fino a qualche anno fa era impensabile immaginare una situazione in cui nelle città italiane ci sono più affitti brevi che locazioni a lungo termine, ma questa è proprio la direzione in cui stiamo andando. Inizialmente il mercato degli affitti brevi rappresentava una grandissima opportunità sia per gli investitori che per chi aveva un immobile da mettere a reddito, ma si sta un pò esagerando.

Gli Airbnb rappresentano una risorsa enorme per l’economia italiana, ma arrivati al punto in cui ci troviamo oggi, quello che fino a poco tempo fa era un fenomeno positivo, rischia di tramutarsi in qualcosa che può portare al collasso le nostre città. Prendendo ad esempio la sola città di Milano, infatti, ci si accorge dei numeri spropositati di cui si sta parlando: qui gli affitti brevi sono ben 30.000!

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Il problema degli affitti brevi

Il problema degli affitti brevi: a Milano cifre da capogiro
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Quello degli affitti brevi è un problema che non interessa solo l’Italia, ma l’Europa intera, e se da un lato c’è chi opta per arginare le licenze, dall’altro c’è chi preferisce tutelare la proprietà privata e la facoltà dei proprietari degli immobili, di farne l’uso che preferiscono. A livello Europeo, alcune città hanno preso posizioni molto nette, come ad esempio la città di Barcellona, che ha deciso di non rinnovare le licenze in scadenza nel 2028, eliminando di fatto, man mano, gli affitti brevi in tutto il suo territorio.

In Italia posizioni così chiare non ci sono, ma il turismo di massa si sta cercando di combattere in modi diversi:

  • Venezia ha introdotto il ticket d’ingresso;
  • il Trentino Alto Adige è diventata una destinazione a numero chiuso;
  • Milano pensa di aumentare i prezzi dei mezzi pubblici per i turisti;
  • Firenze vorrebbe bandire Airbnb dal centro storico.

Secondo il report di Tortuga, risalente al 2023, gli affitti brevi hanno conseguenze terribili sul mercato immobiliare. Infatti, per ogni aumento dell’1% degli annunci di Airbnb, nella stessa zona i prezzi degli immobili in vendita aumentano del 6,7% e gli affitti del 5,7% nel periodo subito successivo.

La realtà milanese

Il problema degli affitti brevi: a Milano cifre da capogiro
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Guardando nello specifico la città di Milano invece, come già anticipato, questa conta ben 30.000 appartamenti destinati ad un uso turistico e alle locazioni brevi. Si tratta di una cifra da capogiro che, stando all’andamento degli ultimi periodi, punta ad aumentare ancora, creando sempre più disagi ai cittadini. Per evitare disagi, malcontento e un costo della vita insostenibile, serve prevenire. Ed è proprio di prevenzione che parla anche Beppe Sala, il sindaco di Milano, durante un dibattito con il sindaco di Bologna.

“L’effetto del turismo in queste due città non è un problema, altrove lo è ma bisogna prevenire”

Dice Sala alla Festa dell’Unità di Bologna, dove rivolgendosi alla ministra del Turismo Daniela Santanchè chiede a gran voce interventi concreti, sottolineando come finora non sia stato fatto nulla a riguardo. Quello degli affitti brevi è un mercato d’oro per gli investitori, e l’obbligo del CIN entrato in vigore il 1 settembre promette di risolvere in parte la situazione, o quantomeno di arginare l’abusivismo, ma serve molto di più per tornare a far convivere pacificamente turisti e residenti, questo è evidente.

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