Affitti brevi, il mercato sorride agli investitori: sarà un 2024 di crescita
Mercato immobiliare, sono in aumento gli investimenti negli immobili destinati agli affitti brevi: è quanto emerge dallo studio condotto da Halldis, specializzata da più di trent’anni nel mercato delle locazioni brevi, con oltre 1.850 appartamenti nelle principali città di vacanze italiane, a Parigi e Bruxelles. Diamo un’occhiata ai dati.

Gli studi condotti da Halldis prevedono una crescita negli investimenti nell’asset class multifamily; si tratta di immobili residenziali che appartengono ad investitori istituzionali o privati, costituiti da più appartamenti destinati totalmente alla locazione di vario genere. In Europa rappresentano circa il 17% del totale e questo tasso è destinato a salire nel 2025 del 20% fino a 80 mld euro. Ma chi sono i destinatari di questa offerta? Solitamente sono società di relocation, giovani professionisti o lavoratori in trasferta, digital nomads, persone che viaggiano per periodi lunghi, ma anche le famiglie.
Guardando nello specifico la situazione in Italia, lo stock relativo agli immobili residenziali conta circa 35,4 mln unità. Di queste, circa 465mila sono immobili destinati agli affitti brevi con licenze private, mentre 120mila sono in mano alle property manager, così come riportato da Scenari Immobiliari. Per quanto riguarda le seconde case, invece, in Italia se ne contano 4,6 mln, di cui 8,1 mln affittate o non disponibili e 6,5 mln disponibili sul mercato.
Affitti brevi, le previsioni di Halldis

Come anticipato, l‘asset multifamily è in crescita anche in Europa con un volume di investimenti che dovrebbe sfiorare gli 80 miliardi di euro entro il prossimo anno. Si tratta di un aumento del 20% in soli 5 anni, mentre in Italia gli investimenti superano di poco il 10%, sempre con una crescita prevista del 20%. I centri prediletti dall’asset multifamily sono le città ben collegate ai quartieri finanziari, ma non mancano i centri minori nei pressi di aree produttive o snodi di trasporti.
Ricordiamo che negli ultimi anni la legislazione ha subito diversi mutamenti; ciò nonostante l’interesse degli investitori nel mercato degli affitti non è calato.
Il profilo di reddito del settore multifamily per il vacation rental e per la corporate hospitality attrae un’ampia gamma di investitori in quanto caratterizzato da pochi momenti di bassa redditività, grazie alla diversificazione del prodotto e la complementarità delle offerte
è quanto dichiarato da Riccardo Di Carlo, product manager di Halldis, architetto specializzato nella gestione di palazzi e asset multifunzione.
Affitti brevi, le nuove regole
Come risaputo, a partire dal 2024 nuovi obblighi interessano gli affitti brevi come l’istituzione del Codice identificativo nazionale (Cin), assegnato dal ministero del Turismo alle unità immobiliari ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche, a quelle destinate alle locazioni brevi, oltre che alle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere. Per la mancata esposizione del Cin, sono previste le seguenti sanzioni:
- multe che vanno dagli 800 agli 8.000 euro per chi è sprovvisto di Cin, a seconda delle dimensioni della struttura
- multe dai 500 ai 5.000 euro per chi ottiene il Cin e non lo espone.
Altra novità riguarda la cedolare secca che aumenta dal 21 al 26% per chi affitta più di un appartamento.