Dormire a Milano

Autore:
Monica Zani
  • Giornalista
Tempo di lettura: 7 minuti

Città del business, della moda e del design, Milano è da qualche anno diventata meta turistica, frequentata da migliaia di visitatori anche d’estate. Considerata la più europea tra le città italiane, è amata non solo per lo stile di vita raffinato e sottotraccia, ma anche per i palazzi storici dalle facciate austere – spesso sede dei più importanti hotel del centro – che si rivelano nella loro sorprendente singolarità e ricchezza una volta varcata la soglia.

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L’ingresso del Park Hyatt Milano, in Galleria

Max Brown Missori, per gli amanti del vintage

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Il bar con elementi di arredo originali d’epoca, come il bancone in legno, le poltrone e i coffe table Foto Steve Herud

Max Brown Hotels ha segnato l’ingresso del gruppo nel mercato italiano con il suo ultimo boutique hotel Max Brown Missori, appunto in piazza Missori, nel centro di Milano. Conosciuto per la sua atmosfera rilassata e accogliente, il Gruppo Max Brown Hotels fa parte del gruppo di boutique hotel Sircle Collection, pluripremiata società di gestione alberghiera con strutture nelle più importanti città europee.
Il nuovo Max Brown Missori ospita 64 camere che variano dalle piccole alle extra-large, disegnate per offrire comfort e stile con ottimo rapporto qualità-prezzo. L’interior designer con base ad Amsterdam Saar Zafrir in collaborazione con il team di design in-house di Sircle Collection, ha riletto e rigenerato l’esistente vecchio hotel infondendole una sofisticata vivacità ispirata agli anni ‘70, che risalta colori caldi e i numerosissimi dettagli vintage.

Elementi vintage

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L’atmosfera vintage regna in tutti gli spazi Foto Steve Herud
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Foto Steve Herud

Gli elementi vintage sono abbinati a materiali naturali come legno e pietra e a tonalità calde di marrone castagna e arancione, fondendo il fascino del passato con un design moderno, conferendo equilibrio agli spazi. La maggior parte degli arredi originali è stata restaurata, aggiungendo un tocco di autenticità; quelli non più in uso sono stati donati a organizzazioni locali come Casa della Speranza, dimostrando l’impegno del gruppo per la sostenibilità e il supporto alla comunità locale.

Le camere

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Foto Steve Herud
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Foto Steve Herud
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Foto Steve Herud
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Foto Steve Herud

Le 64 camere – dalla compatta ‘tiny’, alla spaziosa ‘extra large’ – sono state progettate con grande attenzione ai dettagli in un buon equilibrio tra comfort e i numerosi elementi di design. Ogni camera è dotata di accessori di alta qualità, come i colorati bollitori SMEG, giradischi Crosley e telai del letto realizzati appositamente per l’hotel in plastica riciclata.
Ma il Max Brown Missori è anche un art hotel, perché ospita opere di talentuosi artisti locali, tra cui Emanuele Napolitano, Rossano Liberatore e Enrico Nagel, con l’intero piano terra – sorta di spazio espositivo – dedicato a ospitare mostre temporanee.

Sono fiero di essermi unito al team di Sircle Collection, e ancora più entusiasta di cominciare il 2024 con l’apertura del primo hotel del gruppo in Italia. Nella sede di Missori si respira tutto ciò che Max Brown rappresenta, un’incantevole e allegra dimora per i viaggiatori desiderosi di vivere la vita in città come un vero e proprio local. È un lavoro di squadra; siamo qui per creare esperienze memorabili per ognuno dei nostri ospiti,

afferma Andrea Piantanida, Cluster General Manager di Max Brown Missori.

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Foto Steve Herud
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Foto Steve Herud

Park Hyatt Milano, vivere in Galleria

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Living room della Signature suite Montenapoleone Foto Leo Torri Studio

Per celebrare il ventesimo anniversario, il Park Hyatt Milano – cinque stelle lusso nei pressi del Duomo, con ingresso diretto alla Galleria Vittorio Emanuele – si è regalato tre nuove Signature Suite progettate dallo studio Flaviano Capriotti Architetti, dedicate a tre simboli di Milano: Duomo, Montenapoleone e Brera, che sottolineano il profondo legame con la storia e la cultura milanese.

L’hotel si trova in un tessuto urbano piuttosto fitto, con una vista molto bella sulla Galleria, permettendo agli ospiti di vivere in un guscio, al centro della città, ma protetto dal mondo esterno

spiega l’architetto Flaviano Capriotti, già autore per Park Hyatt Milano del cocktail bar ‘Mio Lab e del ristorante fine dining ‘Pellico 3’.
La cultura permea un buon progetto architettonico in tutte le sue sfaccettature, anche quelle storico-letterarie Da buon milanese appassionato manzoniano, l’incipit progettuale di Capriotti, parte proprio dal ricordo di una pagina dei Promessi Sposi:

Questo scorcio di azzurro, che a Milano ha delle varianti cromatiche uniche, dal ceruleo grigio al rosso ambrato, mi ha ricordato un passo dei ‘Promessi Sposi’ nel quale Renzo, in fuga da Milano, si rifugia in un casolare in campagna e, svegliandosi la mattina si ritrova a vivere la luce dell’alba. Il senso di pace di quelle righe, circonfuso dall’amore per il panorama lombardo, è stato il punto di partenza nel viaggio che mi ha condotto alle Suite.

Il fil rouge delle Suites

Nonostante le diverse dimensioni, le tre Signature Suite condividono una struttura e uno stile coerente: spazi ariosi, tonalità morbide. I portali che permettono di inquadrare l’intera area degli appartamenti, progettata in un continuo dialogo tra interni ed esterni. Il legno massello di rovere scuro spazzolato è costante nei diversi ambienti, alternatoal marmo Verde Alpi, in un gioco di equilibri che valorizza tessuti e arredi per lo più disegnati dallo stesso architetto Capriotti, tra cui non passano certo inosservati alcuni elementi firmati dai grandi Maestri del design del ‘900 come Franco Albini, Luigi Caccia Dominioni, Angelo Mangiarotti, Gio Ponti, Ignazio Gardella ed Enzo Mari.

Signature Suite Montenapoleone

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Signature suite Montenapoleone Foto Leo Torri Studio
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Signature suite Montenapoleone Foto Leo Torri Studio
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Signature suite Montenapoleone Foto Leo Torri Studio
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Il bagno della Signature suite Montenapoleone Foto Leo Torri Studio

La Signature Suite Montenapoleone con una superficie di 180 mq, ha un terrazzo di 35 mq, due camere con terrazzi, un’ampia cabina armadio, con vanity station e sedute in pelle e bagno in marmo verde Alpi spazzolato, in contrasto con il Bianco Venezia levigato.
Le Montenapoleone e Duomo, al sesto e ultimo piano, dispongono di terrazzi e soggiorni con ampie verande, che producono un’atmosfera rilassata anche all’interno. Il nuovo layout funzionale, con la zona living da un lato e l’accesso diretto ai terrazzi dall’altro, consente così agli ospiti di vivere il centro di Milano con discrezione, trascorrendo serate all’aperto circondati da confortevoli sedute, divani e da un rigoglioso verde.

Signature Suite Duomo

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Signature Suite Duomo Foto Filippo e Andrea Tagliabue
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Signature Suite Duomo – walk in closet – Foto Filippo e Andrea Tagliabue
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Signature Suite Duomo – dining area – Foto Filippo e Andrea Tagliabue

La Signature Suite Duomo, che prende il nome dalla vista sulla Madonnina dal suo terrazzo di 30 mq dotato di area relax e Jacuzzi, ha una superficie di 130 mq ed è collegata a un’altra suite con terrazzo e a una camera di circa 40 mq.

Signature Suite Brera

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Signature Suite Brera – living room – Foto Filippo e Andrea Tagliabue
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Signature Suite Brera – particolare del bagno – Foto Filippo e Andrea Tagliabue

La Signature Suite Brera, al piano nobile dell’edificio e sviluppata su 100 mq, gode di soffitti alti e solenni di 4 metri. Affacciata sulla cupola di vetro del cortile ottocentesco, cuore dell’hotel, la Brera offre una vista romantica e suggestiva.
Un ulteriore elemento in comune alle tre suite è l’approccio distintivo all’arte: le Suite espongono opere già acquisite dalla proprietà e nuovi acquisti italiani, come sculture di Mattia Bosco e pitture di Natale Addamiano e Santeri Tuori.

Dormire a Milano: foto e immagini