Pianoforti d’autore

Autore:
Ali Filippini
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

Artigianato, tecnologia e heritage esaltano l’aspetto scultoreo e le prestazioni sonore di questi nuovi pianoforti, frutto della cooperazione di designer e di artigiani nel pieno rispetto della migliore tradizione.

Pianoforti d’autore
Il pianoforte nato a inizio millesettecento si è stabilizzato nella forma che oggi conosciamo intorno a metà Ottocento. Così disegnare un pianoforte significa identificare un grado di innovazione che si muove parallelamente a un forte rispetto per l’evoluzione e la storia dell’oggetto. Sono rari, del resto, i casi di designer che si cimentano con il disegno di strumenti musicali, oggetti notoriamente senza tempo e legati alla tradizione quindi difficilmente e rischiosamente perfezionabili nella forma. Gli esempi che seguono costituiscono pertanto un’eccezione e vedono come protagonista proprio il pianoforte, al centro dell’attenzione di tre progettisti che hanno ceduto al fascino e alla sfida di un suo ridisegno.
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Il Gran Nichetto di Luca Nichetto

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Già il nome è un progetto di comunicazione e il resto lo fa la linea sagomata, ispirata agli scafi delle gondole della città natale del designer, con dettagli accentuati dai cambi delle linee. Rivela Luca Nichetto:

La visita alla loro fabbrica di New York mi ha ricondotto alla mia infanzia. Le curve dei pianoforti classici, ancora in costruzione, mi hanno ricordato gli scafi lucidi e sinuosi delle gondole veneziane.

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Il processo progettuale ha ridefinito tutti gli elementi esterni del piano e ha portato a un’evoluzione del Modello B della casa nel pieno rispetto della tradizione. Continua il designer:

Volevo che il mio approccio al design fosse il più rispettoso possibile, non sono un musicista e non so suonare questo strumento. Ogni modifica sulla silhouette si rifletteva sul suono per questo l’iter progettuale è stato molto lungo e ha richiesto ben quattro anni. Ho preferito, quindi, lavorare sulla struttura esterna, lasciando inalterata quella interna, cosi? come normalmente si procede quando si ridefinisce un’automobile.

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Il Gran Nichetto poggia su gambe scolpite dai dettagli in ottone o in acciaio inossidabile, e tra i suoi plus vi è il leggio dalla finitura lucida, per valorizzare al massimo la pelle di origine italiana, e il coperchio rinforzato con hardware in ottone o acciaio inossidabile sorretto da una leva dalle linee armoniose. Il pianoforte è declinato in tre diverse finiture: The Midnight Red, The Black Polished, The Walnut Veneer e può essere suonato live o con un programma che integra la più amplia biblioteca musicale al mondo.

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Le curve risonanti di Noé Duchaufour-Lawrance

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®Richard_Wright

Con Steinway & Sons ha collaborato recentemente anche il designer francese Noé Duchaufour-Lawrance con una moderna interpretazione del classico pianoforte a coda.

Il risultato è un’opera d’arte scultorea, realizzata a mano nella fabbrica di Amburgo, in cui il designer per allontanarsi dal classico pianoforte a coda conferisce al bordo del suo Noé Limited Edition un’insolita forma fluida basata su “curve emozionali”. Le gambe rotonde si adattano perfettamente al morbido flusso del bordo del pianoforte mentre la lira, realizzata in metallo, completa la bellezza dello strumento. Il designer ha scelto con cura tre colori radiosi – bianco, rosso e blu – e ha aggiunto impiallacciature abbinate ad alcune parti dei pianoforti per creare dei punti di forza visivi.

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Afferma:

Da tempo ammiro Steinway per il suo design senza tempo e la sua eccellenza artistica. È stato un sogno creare un’interpretazione moderna di questo strumento classico, qualcosa che capita solo una volta nella vita. Ho pensato a come le tracce curve dell’inchiostro diventino note sulla carta e a come quelle note diventino musica che viaggia come increspature nell’aria. L’immaterialità del suono, la fluidità del tempo e la risonanza con lo spazio, combinate con queste linee sensuali, sono state la mia ispirazione.

L’abbraccio della musica di Lorenzo Palmeri

Pianoforti d’autore

L’italiano Lorenzo Palmeri, musicista oltre che designer, non è nuovo a differenza dei colleghi al progetto di strumenti musicali che al contrario sono, uno dei suoi temi di ricerca. Il suo Nemo (selezionato tra i prodotti longlisted per Dezeen award 2023 e Adi Design Index 2023) per Zanta pianoforti è un modello verticale caratterizzato dalla presenza del fronte curvo per consentire una distribuzione e diffusione del suono avvolgente, inedita e potente. Una curva, sostiene Palmeri, fatta per accogliere il musicista in un abbraccio che lo conduca letteralmente nell’intimità del pianoforte.

L’oblò stesso è un rimando all’esperienza del viaggio e consente uno sguardo sull’interno dello strumento, quindi sulle meccaniche che generano il suono.

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Ogni tasto è rivestito con un materiale sintetico piacevole al tatto, anti-impronta, e i tasti neri sono rifiniti a mano, uno per uno, a sottolineare la natura e la natura artigianale del pezzo in cui la tavola armonica è realizzata a mano, in abete rosso della Val di Fiemme, e il telaio da un’unica fusione in ghisa. Tutti particolari che influenzano direttamente la qualità del suono e dell’esperienza del musicista.

Per Palmeri suonare il pianoforte è spesso un viaggio, come stare sulla prua di una nave o guidare un’astronave e Nemo è figlio di queste evocazioni, nato dalla volontà di generare una nuova intensità dell’esperienza musicale.

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Pianoforti d’autore: foto e immagini

Ali Filippini
Ali Filippini, laureato in design al Politecnico di Milano, dottore di ricerca in Design, affianca all'attività didattica quella professionale in ambito editoriale collaborando come giornalista pubblicista per riviste di settore (Abitare, Auto&Design) e a progetti dedicati alla cultura del design. Per Pianeta Design i suoi contributi vertono maggiormente sui temi della tecnologia e dell’innovazione.