Ceramica in città

Autore:
Ali Filippini
  • Giornalista
Tempo di lettura: 5 minuti

Senza cadere vittime dell’effetto nostalgia due giovani designer reinterpretano con la ceramica, e una produzione a kilometro zero, forme e colori di un recente passato con una strizzata d’occhio all’estetica digitale.

Ceramica in città

Artetica è uno studio di progettazione e consulenza fondato da un architetto e una fashion designer under 35 che credono fortemente nell’etica del riuso e nella rappresentazione estetica, come amano dire, espressa anche con piccole collezioni d’impronta artigianale ma dal sapore fortemente contemporaneo. Come unire la passione per il vintage, il fatto a mano e il design? Una possibile riposta se la sono dati Giorgia Conte e Sergio Di Pilato quando hanno scelto di unire le loro rispettive passioni nello studio multidisciplinare chiamato strategicamente Artetica dall’unione delle parole arte, estetica, etica. Un termine proveniente anche dal dialetto pugliese, usato per descrivere la costante voglia di creare, con le mani e con la mente. I due collaborano con artigiani locali per la creazione di piccoli accessori per la casa e al contempo, funzionando lo studio anche come un concept store (con vendita anche on line) propongono una ricercata selezione vintage e second hand di abbigliamento e design. Quest’ultima spazia da oggetti più decorativi, come i pezzi in ceramica, all’arredo soprattutto in plastica. Il tutto all’insegna dell’ottimismo e dell’energia creativa che trasmettono anche nel modo in cui comunicano i loro progetti e sé stessi.

Ceramica in città
Artetica, Ph. Zoe Beltran

Un hub di artigiani

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Il progetto di questa sorta di hub creativo, nato nel 2023 a Milano nel quartiere Isola, è capitato dalla necessità di unire le loro passioni. La flessibilità, raccontano, è il punto di partenza di molti loro progetti e per la coppia rappresenta una sfida nel design, e un modo di pensare sempre più sostenibile. Per questo Giorgia e Sergio sono costantemente alla ricerca di nuovi modi per creare prodotti che durino nel tempo – del resto la passione condivisa per il modernariato esprime questa tensione – e si adattino alle esigenze delle persone e dei luoghi in cui vivono.

Presenti alla più importanti manifestazioni dedicate al design da collezione, come le recenti edizioni annuali di Edit Napoli e della Dutch Design Week di Eindhoven, Artetica è in questi giorni, insieme a designer indipendenti e studi provenienti da tutto il mondo, parte della mostra collettiva organizzata da Isola Design alla fiera Downtown Design della Dubai Design Week.

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La collezione in ceramica U: l’oggetto multiforme

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Un altro elemento caratterizzante del design di Artetica è l’unicità dell’individuo, chiamato a essere protagonista e a interagire con il progetto.

A dimostrazione di questa attitudine il nuovo progetto artigianale dello studio è U, oggetto multiuso nato dal citato principio di flessibilità progettuale. U si può considerare come una sorta di kit, una idea “ultra-funzionale” in grado quindi di assolvere diverse prestazioni in un unico oggetto.

La sua forma tubolare vista dall’alto si legge “YOU”  e vuole rappresentare l’identità di ogni persona: muta quindi in base a come si desidera, estendendo la personalizzazione all’ambiente domestico.

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Il gioco degli accessori

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In U possono coesistere più funzioni contemporaneamente, con l’aggiunta di accessori intercambiabili ad incastro in ceramica.  Tra il rito e il gioco. Si possono inserire, a seconda del caso, degli elementi con funzione di porta incenso, diffusori, portacandele, posaceneri. Ognuno di questi anche utilizzabile separatamente dal corpo dell’oggetto, in un’idea di intercambiabilità e di invito al gioco compositivo.

Le forme strizzano l’occhio alla ceramica vintage, con un uso della geometria e dei volumi che sarebbe piaciuto a designer come Ettore Sottsass. Realizzato a mano in ceramica smaltata, attraverso stampi per colaggio, come si vede nei video di produzione sottostanti, è prodotto a km zero da abili artigiani a Milano.

Ceramica in città

Affinità elettive

Ceramica in città

I colori primari, in quattro varianti e le forme pulite ispirate all’estetica digitale, in una sorta di up grade del disegno di queste tipologie decorative, sono le caratteristiche di Artetica e presenti nei diversi ambiti che esplorano. La gamma cromatica stessa ritorna, certamente non a caso, negli oggetti di design e modernariato selezionati per la vendita, tra l’equilibrio dei colori primari, le campiture piatte e le forme geometriche. Rappresentati da sempre interessanti esempi di design Sessanta-Settanta come gli specchi di Anna Castelli e le sedute di Carlo Bartoli per Kartell, i tavolini di Mario Bellini, alcuni pezzi in ceramica di Franco Bettonica per Gabbianelli.

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Tra le ultime novità anche la capsule di abbigliamento Uno, dalla vocazione inclusiva e sostenibile, con uso di tessuti provenienti da fine stock e impiego di tinture per colori al naturale, così denominata perché adattabile a tutti in quanto gender neutral e disponibile in un’unica taglia.

Ceramica in città

Ceramica in città: foto e immagini

Colori primari e forme pulite sono le caratteristiche riconoscibili di Artetica, presenti nei diversi ambiti esplorati. Il duo sceglie di progettare in modo consapevole e di raccontare il proprio gusto anche attraverso la ricerca vintage e di seconda mano di oggetti e capi di abbigliamento, disponibili nel concept store.

 

 

Ali Filippini
Ali Filippini, laureato in design al Politecnico di Milano, dottore di ricerca in Design, affianca all'attività didattica quella professionale in ambito editoriale collaborando come giornalista pubblicista per riviste di settore (Abitare, Auto&Design) e a progetti dedicati alla cultura del design. Per Pianeta Design i suoi contributi vertono maggiormente sui temi della tecnologia e dell’innovazione.