I grandi nomi della gioielleria, fra sostenibilità, NFT e personalizzazione
Diamanti e pietre preziose, ma anche materiali poveri o inconsueti. La gioielleria contemporanea oggi parla linguaggi al passo coi tempi, diventando sostenibile, personalizzata e persino digitale grazie agli NFT.

Il concetto di prezioso oggi si è arricchito di nuovi valori. Oltre al tempo, che rimane un parametro potente per ritenere prezioso un oggetto (da quanto è resistente a quanto impegno è necessario per realizzarlo), oggi la capacità di non impattare sul pianeta, o di farlo il meno possibile, è diventato un criterio altrettanto fondamentale.
Cui comincia ad affiancarsi il concetto del rispetto per l’aspetto sociale (diritti civili sopra tutti). Infine, con gli NFT è stata sdoganata anche la tecnologia digitale, non in sostituzione bensì in affiancamento dell’artigianalità, come un’espressione altra di unicità. In un settore come la gioielleria trovare queste attenzioni è il segno importante di un cambiamento di mentalità che, all’atto pratico, si traduce nell’uso di materiali alternativi a quelli tradizionalmente considerati preziosi, nell’applicazione di buone pratiche sostenibili di processo e nella contaminazione con il mondo digitale.
A seguire, la nostra carrellata di gioielli che conferma quanto detto: non è tutt’oro quello che luccica, ma può essere altrettanto prezioso.
- Le suggestioni ancestrali di Elena Salmistraro per Alessi
- I metagioielli di Bvlgari
- L’unicità modulare di Monica Castiglioni
- Le creazioni sostenibili di Ellesanti
- Poesia in bijoux by Francesca Mo
- Luci e ombre per Hermès
- I gioielli senza tempo di Prada
- Il legno nobile di Rossoprezioso
- Gioielli contemporanei: foto e immagini
Le suggestioni ancestrali di Elena Salmistraro per Alessi

Anelli, bracciali, collane e orecchini in acciaio inossidabile con finiture PVD colore oro e nero. I protagonisti della collezione Venusia firmata Elena Salmistraro per Alessi hanno una doppia anima, divisa fra suggestioni ancestrali ed echi industriali. Così la racconta la designer:
Venusia è una variante del nome Venere la dea della bellezza. Vuole raccontare lo stretto legame tra gli esseri umani e gli elementi ornamentali per il corpo, la cui stessa bellezza diventa elemento di ‘schermatura e protezione’. Un legame che esiste da sempre e si lega alle religioni, alle ritualità o al gusto estetico del singolo individuo. Vuole farlo a modo suo ovviamente, mischiando il sacro e il profano, semplicità e complessità, la ricchezza del gioiello con la ruvidità del materiale, l’evidente modernità formale con le citazioni primitive
Tramite questa collezione Elena Salmistraro approfondisce differenti lavorazioni del metallo: dal taglio laser alla calandratura, dall’imbutitura alla granulazione etrusca, una delle più antiche e affascinanti tecniche orafe che consisteva nel saldare minuscole sferette d’oro o d’argento su di una lamina metallica.
Venusia è pertanto una linea di gioielli “di officina”, che mescola passato e futuro originando linguaggi espressivi innovativi. Un valore aggiunto che è stato riconosciuto mediante l’assegnazione del premio Good Design 2022 e che conferma, oltre al talento creativo di Elena Salmistraro, anche la politica di design excellence che caratterizza la storia e la produzione di Alessi.
I metagioielli di Bvlgari

Ha la firma della prestigiosa Maison la prima capsule collection di gioielli NFT. Realizzata in collaborazione con MIAT – Multiverse Institute For Arts And Technology, centro creativo ed educativo per le arti immersive e le tecnologie emergenti con sede a Milano, affianca l’ultima collezione reale con tre pezzi NFT: Ruby Metamorphosis ed Emerald Glory sono ispirati a collane della nuova linea esistente, mentre Beyond Wonder è disponibile solamente in formato digitale.
Il principio alla base è lo stesso degli NFT nell’arte: non si tratta di riproduzioni, ma di opere uniche realizzate combinando tecnologie innovative che simulano in virtuale tutte le proprietà e caratteristiche dei gioielli reali. Ognuno dei tre pezzi è pensato come una sincronia strutturale unica, ma allo stesso tempo interagisce in sinergia con le altre due opere digitali.
L’unicità modulare di Monica Castiglioni

Gioielli modulari e unici potrebbe sembrare un paradosso, ma è proprio quello in cui riescono le creazioni di Monica Castiglioni: attraverso la combinazione di più pezzi, si ottengono configurazioni originali e uniche su misura di chi le indossa.
La designer si dedica a questo mondo da 40 anni: ha aperto punti vendita a Milano, New York, Ortigia e Fukuoka; alcuni dei suoi pezzi sono acquistabili anche nel negozio del Metropolitan Museum of Art e del Cooper Hewitt Museum di New York. Il suo materiale di elezione è il bronzo perché, grazie al suo processo d’ossidazione, esprime la sua intrinseca vitalità. Mentre il pistillo del fiore è la forma ricorrente nelle sue collezioni, declinato in più interpretazioni proprio per ottenere quella componibilità che caratterizza la sua cifra stilistica.
Oltre al bronzo, Monica Castiglioni ha sperimentato materiali dalle origini e caratteristiche diverse: accessori in feltro, oggetti in pirex, accessori stampati in 3D.
Le creazioni sostenibili di Ellesanti

Laura Santi è una designer di gioielli veneta, attiva dagli anni 2000, le cui creazioni oggi sono presenti in tanti punti vendita di musei internazionali, tra cui il Moma di New York, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Guggenheim di Venezia.
Durante il lockdown, dopo 15 anni di lavoro nel settore, decide di fondare un brand orientato alla sostenibilità, sia dal punto di vista ambientale – i processi sono guidati dai principi dell’economia circolare – sia dal punto di vista sociale, si tratta infatti di un’impresa che coinvolge un team operativo di sole donne.
I gioielli che realizza impiegano argento e rame abbinati a materie prime povere, come materiali di scarto, tra cui i tessili, o prodotti naturali, in particolare caucciù e pelle 100% riciclabile, o ancora prodotti industriali, come il materiale medicale Technogel. Le materie prime provengono dal territorio di lavorazione, il Veneto, così come i fornitori sono tutti a km 0. Inoltre, è garantito un controllo dei diversi processi di qualità e tutto è certificato ISO, per cui i materiali possono essere nuovamente utilizzati e smaltiti.
Il risultato? Gioielli dalle caratteristiche materiche affascinanti e insoliti, come quelli della serie Pattern, che si distinguono per texture protagoniste e un raffinato gusto per la geometria.
Poesia in bijoux by Francesca Mo

Vetro, perle, terracotta, bronzo e argento sono i materiali protagonisti delle ultime collezioni di Francesca Mo, presentate recentemente alla Galleria Subert di Milano. Piccoli tesori che mandano messaggi pieni di positività ed energia.
A partire dalle spille e dai pendenti della serie Paint, realizzati in vetro lavorato a lume, che grondano colore per portare allegria e conforto. Oppure l’omaggio al potere dell’amore con Heart, i due anelli che vivono singolarmente – un’ala e un cuore che attende – ma che assumono il loro vero significato solo se uniti.
Per finire con Spinning, anello antistress con perla bianca e nera, e Pottery, collezione di orecchini in terracotta dipinti a mano, dove l’abilità tecnica è in primo piano.
Luci e ombre per Hermès

La nuova collezione Les jeux de l’ombre disegnata da Pierre Hardy, direttore creativo Hermès gioielli, riflette sulla relazione tra luce e ombra costruendo sinergie sorprendenti fra pietre preziose e ambiente circostante. Le pietre sono immerse nei morbidi contorni di un’ombra nera che si estende oltre i loro bordi, ampliando il loro splendore.
Nella collana Chaîne d’ombre, per esempio, i diamanti bianchi taglio piatto ombreggiati da dégradés di spinelli neri e zaffiri blu donano volume alla maglia della catena chaîne d’ancre. Per realizzarla, sono state impiegate quasi 2.000 ore di meticolosa maestria, incluse 700 ore di incastonatura per posizionare con cura ogni singola pietra.
Per Lumières brutes, una serie di anelli e orecchini, sono invece state selezionate pietre grezze e non tagliate, che producono variazioni di una singola tonalità, riportandoci al loro splendore originale di tesori della terra.
I gioielli senza tempo di Prada

La collezione Eternal Gold di Prada carica di significato il termine eterno: il gioiello si riappropria della qualità di durevolezza e permanenza nel tempo, interpretata in una visione contemporanea secondo cui la sostenibilità è imprescindibile.
L’oro impiegato è infatti riciclato certificato al 100%, conforme agli standard della ‘Chain of Custody’ stabiliti dal Responsible Jewelry Council. Tutte le fasi e le realizzazioni della catena per la produzione di oro e diamanti di Prada sono verificabili e tracciabili tramite la piattaforma Aura Consortium Blockchain, una prerogativa esclusiva del marchio che al momento non è offerta da nessun’altra gioielleria o casa di moda di lusso al mondo. L’oro di Prada proviene da fonti di materiali riciclati idonei, tra cui oro industriale e oggetti preziosi post-consumo.
La Maison collabora esclusivamente con fornitori di metalli e pietre preziose che soddisfano i più elevati standard di settore in materia di diritti umani, sicurezza sul lavoro, impatto ambientale ed etica aziendale.
Con queste premesse, la collezione di debutto non poteva che attingere al patrimonio stilistico di Prada e al lessico della moda senza tempo. Al centro del concept è il triangolo, diventato nel tempo sinonimo di Prada ma qui è nella veste di logo concettuale, senza parole e di risonanza universale.
Così come i bracciali a forma di serpente, i motivi a cuore, le collane a catena e i choker a nastro sono le forme che definiscono i gioielli, ma rappresentano i segni e i significanti universali dell’affetto e dell’amore.
Il legno nobile di Rossoprezioso

Colore e leggerezza sono i due elementi distintivi di Rossoprezioso, brand nato dalla sinergia creativa di Cristina Bacchetti e Roberta Romoli.
La nostra natura nasce dalla ricerca del colore, è la nostra sensibilità, la nostra essenza. Per questo con i nostri esperti creiamo miscele di colori esclusive e uniche, come le tinte metallizzate Day&Night, un vero trade-mark
Spiega la designer Cristina, che da sempre dedica un accorto studio alle palette cromatiche per ciascuna stagione.
Nonostante le dimensioni importanti, i gioielli di Rossoprezioso rimangono leggeri grazie all’uso del legno, materiale sostenibile e inconsueto per questo settore, che viene abbinato a dettagli in argento, oro rosa o pietre preziose. In particolare, il legno scelto da Rossoprezioso arriva dagli ulivi italiani colpiti dalla Xylella, che ha costretto l’abbattimento di molti alberi.
Una scelta doppiamente sostenibile dunque, rafforzata dalle caratteristiche specifiche di questo materiale: ha una resistenza maggiore rispetto ad altri anche nei dettagli molto piccoli, è molto duro e compatto, non si gonfia ed è ideale per essere smaltato e verniciato.
Continua la designer:
È proprio l’alternanza del metallo con il legno che ci permette di mantenere un perfetto equilibrio tra forma e sostanza, consentendoci di creare gioielli anche molto importanti ma sempre leggerissimi. Il risultato è un bijoux quasi impercettibile, luminoso e dotato di una rotondità che sarebbe impossibile ricreare usando un altro materiale.