A tavola immersi nella natura

Autore:
Daniela Giambrone
  • Giornalista

Fonte di ispirazione inesauribile, l’elemento naturale entra sempre di più a far parte dell’architettura, grazie anche all’evoluzione delle tecnologie. Tre nuovi ristoranti-paesaggio ci raccontano questa tendenza.

A tavola immersi nella natura
Ristorante Oroya, The Madrid Edition Hotel. Foto Nikolas Koenig

Abbiamo bisogno di natura, sempre di più e sempre più vicina. Prenderne degli elementi e disporli nei luoghi che frequentiamo tutti i giorni, per rinfrancarci in ogni momento. Questo il desiderio che sembra trasmettere la tendenza attuale in architettura, che prende il paesaggio esterno ben più che come fonte di ispirazione, inglobandolo in spazi costruiti che ne imitano le forme o lo porta all’interno grazie allo sviluppo di tecnologie green. Portare la fascinazione della natura tra le pareti dei ristoranti, luoghi di quotidiana convivialità, significa creare oasi cocoon in cui è piacevole affrancarsi per un po’ dalla freddezza del virtuale e tornare a percepire con tutti i sensi. Tre nuovi ristoranti raccontano il sodalizio fra ambiente, design e cibo, ognuno con la propria cifra stilistica, ma tutti con un effetto wow che tocca corde non solo estetiche.

I colori del Mare del Nord inondano Dunas

A tavola immersi nella natura
Ristorante Dunas, reception. Foto Cafeine

Knokke-Heist è una delle località balneari più esclusive del Belgio, nelle Fiandre Occidentali, davanti al Mare del Nord. Qui vicino, fra la diga e le dune di Duinbergen, si trova il ristorante Dunas, firmato da Grain Designoffice e aperto dal novembre 2022 con lo chef Fran Mertens. Allineato ai colori neutri e rilassati del territorio, il ristorante conquista grazie a un mix di materiali altamente sensoriali che sintetizzano alla perfezione l’essenza della natura locale, a metà fra terra e acqua.

A partire dalla reception, impreziosita da un bancone in pietra blu belga e da un soffitto da cui cresce l’erba delle dune, la stessa che si vede sul tetto esterno. Tutti gli arredi hanno forme organiche, dai divanetti in cemento che sembrano levigati dal vento, al grande tavolo con le gambe in legno ricavate dai pali di ormeggio. Nella sala principale, la presenza del pino laricio e dei dettagli in ottone e rame ricorda gli arredi delle navi. Mentre nella grana del pavimento si riconoscono frammenti di conchiglia che richiamano il mare, citato anche dalla palette dei colori che variano dai tempestosi blu ai verdi profondi, fino ai grigi e ai beige dei tessili che ricordano la sabbia.

Ad aggiungere un tocco contemporaneo è la cabina DJ, in legno, dove si riconosce la lampada B-142 di Hans-Agne Jakobsson, con la sua luce dorata. Nella sala da pranzo privata, il tavolo con le gambe in legno non è il solo protagonista: il tappeto di Pierre Frey e il lampadario di Haberdashery, che guarda caso si chiama Sand & Sea – Cascading Waves, contribuiscono a inscenare un paesaggio nordico ricreato con il linguaggio del design.

Oroya, il ristorante-giardino nel cuore di Madrid

A tavola immersi nella natura
Ristorante Oroya, The Madrid Edition Hotel. Foto Nikolas Koenig

Dopo Barcelona, The Madrid Edition è il nuovo hotel dell’omonimo brand di hospitality di lusso inaugurato in Spagna ad aprile 2022. L’interior design è il risultato del lavoro a quattro mani dei designer François Champsaur e John Pawson. Al quarto piano dell’edificio Oroya, il ristorante dell’albergo guidato dallo chef Diego Muñoz, propone una cucina peruviana con influenze provenienti da Spagna, Africa, Italia, Cina e Giappone.

Proprio per raccontare la vivacità e l’energia di questa cucina, gli interni sfruttano la meraviglia di una ricca vegetazione di piante rampicanti da cui emergono gli arredi realizzati da Cassina Custom Interiors, brand coinvolto anche negli spazi comuni dell’albergo. Per Oroya Cassina ha sperimentato materiali inaspettati, come la pietra lavica smaltata utilizzata per il piano dei tavolini, che restituisce un particolare effetto craccato. Protagonista della sala è il lungo tavolo in rovere, al centro del locale, illuminato da lanterne colorate. Fuori in terrazza, cinque gazebo alti due metri, sempre realizzati da Cassina Custom Interiors in legno massello di iroko, sono il rifugio perfetto per godersi la vista sui tetti rossi di Madrid: le doghe inclinate dei gazebo schermano i raggi del sole, mentre le tende in tessuto offrono privacy quando necessaria. Infine, le prese USB integrate assicurano connessione senza interruzioni.

Spring Feast Restaurant, liquido come l’acqua

A tavola immersi nella natura
Ristorante Spring Feast. Foto OCT Group

Le sorgenti termali di Bantang a Chaohu, nella regione di Hefei in Cina, sono una destinazione wellness molto conosciuta. Per il ristorante Spring Feast, situato proprio in questa zona, lo studio tedesco Ippolito Fleitz Group – che oltre a Stoccarda ha diverse sedi internazionali, fra cui Shanghai – si è ispirato all’acqua di Bantang, in particolare a una leggenda di epoca Ming che narra di come originariamente le due sorgenti, una fredda e una calda, scendessero dalla montagna separate per poi convergere in un unico flusso durante la discesa.

La visione di due percorsi che confluiscono torna nel design liquido e spettacolare degli ambienti di questo ristorante tutto bianco, aperto nel 2022. Alla sala principale si può accedere o direttamente tramite una scala o facendo una deviazione che, grazie a un’enorme vetrata, consente di ammirare lo specchio d’acqua posto di fronte. Dall’esterno, lo Spring Feast ricorda una collina, sia per le linee curve sia per il tetto coperto da vegetazione. All’interno, gli spazi sono realizzati come se modellati dagli elementi naturali: il cemento è stato plasmato a creare nicchie e anfratti che ricordano l’interno di una grotta dove scorre acqua surgiva. Il bianco ottico è interrotto dalle tonalità neutre di una striscia sinuosa di cemento ricavata nel pavimento e dal verde vivo della folta vegetazione presente in tutti gli spazi: piante disposte tra i tavoli, innestate nel cemento come oasi, oppure interrate in aiuole che ricalcano i profili sinuosi dell’architettura.

 

A tavola immersi nella natura: foto e immagini