Quando non usare mai la candeggina
In quali può essere controproducente utilizzare la candeggina, prodotto che, in altri casi si rivela d’utilità preziosa? Casistica completa.
La candeggina viene molto utilizzata per sbiancare i capi, e, in casa, anche per la pulizia delle superfici, sempre per il suo effetto sbiancante. In determinati casi, la medesima candeggina dovrebbe venire esclusa dall’utilizzo, onde evitare delle complicazioni.
Cominciamo a passare in rassegna i casi specifici.
I problemi usando la candeggina
Abbiamo accennato all’argomento, ma, nello specifico, a cosa si riconducono tali problematiche? Ci sono modalità d’utilizzo con la candeggina che ne compromettono gli effetti benefici, facendola diventare qualcosa di contrario al trattamento dei capi di bucato e alle superfici.
Se si abusa, come vedremo, ma anche in determinate altre modalità sbagliate, la candeggina può manifestare infatti un potere corrosivo ed usurante.
La candeggina nel trattamento del bucato: quando non usarla?
La candeggina, adoperata comunemente per sbiancare e smacchiare il bucato, se utilizzata in quantità troppo elevate, oppure i capi sono trattati troppe volte, anche quando non c’è bisogno di smacchiare, ma semplicemente per ravvivare il bianco, apporta effetti non graditi.
Col tempo, i capi di bucato in questione si usureranno, poiché l’eccessiva quantità di candeggina avrà influito sulla composizione delle fibre, corrodendole.
Inoltre, determinati tessuti bianchi, per la propria composizione, non possono essere sbiancati. Leggere dunque l’etichetta prima dell’uso. In caso di dubbio, se si vede che il tessuto è comunque delicato, anche nel caso non sia riportata un’indicazione all’interno, si può ricorrere ad un test, senza macchiare o far scolorire il capo.
La prova consiste nell’intingere un batuffolo di cotone in una soluzione di candeggina diluita con acqua.
A questo punto, non dovremo far altro che tamponare, all’interno del capo, su una cucitura interna (così con si noterà, nel caso, all’esterno). Se il colorito bianco rimane, non ci sono controindicazioni, e la soluzione potrà essere adoperata. Al contrario, se si scolorisce, o il bianco perde vigore, significa che si tratta pur sempre di un capo per il quale è contrario l’uso di candeggina.
Candeggina: non usarla mescolata
Spesso si pensa di abbinare la candeggina in una serie di mescolanze e miscugli vari con altri prodotti dall’effetto pulente. La commistione tra candeggina ed altri detergenti, sul punto, diventa pericolosissima per la salute.
Parliamo anche di mix con prodotti naturali che spesso si usano in casa come rimedio casalingo nelle pulizie.
In particolare, se la candeggina venisse mescolata con l’aceto, quello bianco, molto usato per pulire, in particolare, ma anche quello del tipo più comune, il risultato è il gas di cloro. Quest’ultimo arrecherà irritazioni agli occhi e difficoltà respiratorie, le complicazioni potranno essere particolarmente gravi per quei soggetti che già soffrono di crisi asmatiche e assimilate.
Lo stesso gas di cloro, verrà creato anche dalla mescolanza tra candeggina e Pine-sol, detergente molto usato. Ne consegue che l’uso della candeggina e quello del Pine-sol sono alternativi fra loro, e non può essere mescolato in azione congiunta per nessun motivo.
Un gas simile al gas cloro è creato dalla commistione con l’ammoniaca. Se si mescola candeggina ed ammoniaca, il risultato chimico consisterà in cloramina. Essa è una sostanza gassosa che ha in comune con il gas cloro gli effetti negativi, con l’aggiunta di complicazioni quali dolore al petto e totale mancanza di respiro.
Il trattamento delle superfici metalliche
Se la superficie da trattare con la candeggina è metallica, avremo effetti quali la reazione chimica al metallo e la corrosione, in determinati casi. Specialmente le superfici di rame e d’acciaio inox sono soggette a tale prescrizione, ovvero di non applicarvi sopra la candeggina. Per le superfici metalliche quindi, utilizzare sempre appositi detergenti per le stesse.
Se il detergente non è appropriato, parliamo di candeggina e non solo, gli effetti, nella generalità dei casi, saranno poco gradevoli, fino anche a dover mettere da parte l’oggetto con superfici in quel materiale.
Altro errore comune, nello specifico, utilizzare candeggina per il trattamento della ruggine. Non solamente la ruggine stessa non ne risulterà rimossa, ma le chiazze di ruggine subiranno un effetto fissante dalla candeggina, e non se ne andranno, poi, neppure se trattati in seguito con i prodotti adeguati.
Se il livello di “contaminazione” della superficie non sarà molto elevato, la macchia, tuttavia, potrebbe essere comunque rimossa con un trattamento successivo, fatto sta che la sua rimozione, anche in quel caso, potrà rivelarsi molto difficoltosa.
Uso continuato di candeggina per la salute
Usare candeggina nelle dosi e sui capi appropriati, andrà bene, ma non se l’uso è continuativo, come s’accennava in apertura. Infatti, stare a contatto con la candeggina, che, in una determinata misura è tossica, arrecherà infezioni respiratorie e irritazioni alla pelle.
Quindi, non solo se utilizzata congiuntamente con i prodotti sopra citati (in quei casi gli effetti sono immediati poiché si genera, di volta in volta, una sostanza molto più tossica della candeggina), ma anche con un normale utilizzo può essere dannosa.
Parliamo dell’operazione di trattare il bucato: respirare continuamente l’odore di candeggina, può nel tempo arrecare comunque le complicazioni respiratorie, e irritazioni a livello di pelle, per cui si dovrà smettere, per evitare l’aggravarsi delle medesime problematiche.
Quando non usare mai la candeggina: foto e immagini
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