Piscina in giardino: serve il permesso di costruire?
Il caldo è alle porte e alla mente si affaccia l’idea di costruire una bella piscina in giardino, ma la domanda è: la costruzione di una piscina richiede sempre il permesso di costruire o potrebbe essere considerata un intervento in regime pertinenziale?

Caratteristiche piscina pertinenziale
La regola generale è che la costruzione di una piscina è un intervento edile innovativo, di trasformazione urbanistica soggetto a permesso di costruire secondo il Testo Unico sull’edilizia (DPR 380/01).
Non richiedono il permesso solo quelle piscine stagionali e amovibili che, non necessitando della costruzione di platee e cementificazione del suolo, possono essere considerate come “arredi da giardino”.
A questa regola generale si affianca un criterio residuale, quello delle pertinenze. Secondo il Consiglio di Stato (sentenza n. 6785/2022), una pertinenza è tale quando è funzionale all’edificio principale e non è dotata di autonomo valore di mercato, né incide sul carico urbanistico realizzando un nuovo volume o alterando la sagoma di un’abitazione.
Il Tar della Basilicata, nella sentenza n.268/2023, precisa che le piscine hanno un’autonoma funzione rispetto ad un fabbricato, ma che possono essere considerate pertinenze quando di modeste dimensioni.
Per rientrare nella categoria degli interventi pertinenziali, le piscine non devono quindi occupare un volume superiore al 20% del volume del fabbricato al quale sono asservite.

Piscina pertinenziale non è edilizia libera
Una piscina può ricadere dunque nelle opere considerate pertinenziali e quindi non è soggetta al permesso di costruire quando è di modeste dimensioni, è funzionalmente inserita ad esclusivo servizio di un fabbricato principale, non comporta carico urbanistico e non ha un autonomo valore di mercato.
È sempre opportuno però consultare un tecnico abilitato e preparato per accertarsi che la piscina che vorremmo costruire abbia i requisiti necessari per ricadere fra le piscine cosiddette pertinenziali.
Non possiamo pensare comunque che questa ricada fra gli interventi di edilizia libera, connessi prevalentemente a piccoli interventi di ristrutturazione non innovativi e pertanto non possiamo costruire una piscina senza darne, come minimo, comunicazione al Comune.
E’ importante, oltretutto, accertarsi che la costruzione di una piscina non sia vietata dalle norme territoriali, comunali e paesaggistiche.
Una volta consultato un tecnico che accerti la natura pertinenziale della nostra agognata piscina e la sua liceità da un punto di vista paesaggistico e normativo, dobbiamo darne comunicazione al Comune dov’è sito l’immobile attraverso una SCIA o una CILA.
La CILA è una Comunicazione di Inizio lavori asseverata, dedicata ad opere non strutturali, invece la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) abbraccia interventi edili più importanti.
Sarà il nostro tecnico di fiducia a valutare quale sarà la comunicazione più idonea da presentare al Comune, ma, normalmente, la realizzazione di una piscina, anche se pertinenziale, costituisce un intervento innovativo e non manutentivo e, pertanto, sarà più idonea la presentazione di una SCIA.
Se anche la piscina che vorremmo realizzare non richiedesse dunque il permesso di costruire in quanto pertinenziale, non dimentichiamo di non fare e agire di testa nostra e consultare sempre prima un tecnico competente!
Senza rischiare denunce per abusivismo, potremo sicuramente rilassarci senza pensieri nella nostra nuova rinfrescante piscina e divertirci ad arredarla a nostro piacimento!