Immobile non accatastato, come funziona se voglio vendere?
Si può essere proprietari di un immobile non accatastato ma che cosa succede nel caso in cui si dovesse decidere di venderlo? Andiamo a vedere se si può fare e come bisogna comportarsi.

Prima di dare le giuste risposte al nostro, e vostro, quesito, è opportuno andare a chiarirci che cosa significa accatastare un immobile. Si tratta di una procedura assolutamente fondamentale che serve per inserire l’immobile, con tutte le sue caratteristiche, all’interno del registro nazionale del catasto.
Bene, adesso cerchiamo di entrare un po’ più nel merito del nostro tema trattato. Qui di seguito troverete l’approfondimento e le risposte a tutte le vostre domande.

Immobile non accatastato, si può vendere?
Vendere un immobile non accatastato non è possibile in quanto si tratta di una prassi obbligatoria. Infatti, non si può vendere un immobile che non è registrato al Catasto ma nemmeno un immobile la cui intestazione al Catasto non corrisponde poi a quella che è la situazione reale. Un altro caso è, infine, la planimetria che non corrisponde precisamente allo stato dell’immobile.
E se la proprietà non è accatastata le conseguenze possono portare anche a delle sanzioni:
- la sanzione minima è compresa tra una cifra che va dai 268 euro fino ai 1032 euro.
- la sanzione massima è compresa, invece, tra i 2066 euro e gli 8645 euro.
Che cosa è possibile fare dunque?
Se l’immobile che si desidera vendere non è accatastato, il consiglio principale è quello di rivolgersi ad una figura professionista che possa essere un aiuto concreto in una situazione tale da essere incresciosa ma anche parecchio macchinosa o confusionaria.
Si devono accatastare tutti gli immobili?
Attenzione ad un dettaglio: non tutti gli immobili si devono accatastare obbligatoriamente. Alcuni non possono proprio essere accatastati. A tal proposito, infatti, esiste un Decreto, il n. 28 del 2 gennaio 1998. Ecco quali sono gli immobili che non si devono dunque accatastare:
- Immobili in corso di costruzione
- Manufatti che sono isolati e privi di copertura
- Manufatti che hanno una superficie coperta ma inferiore agli 8 metri quadrati
- Immobili che si trovano in uno stato di degrado già avanzato
- Le serre per la protezione e la coltivazione delle piante su suolo naturale
- I gazebi e tutti gli immobili che non sono fissi al suolo in maniera stabile
- Pollai, porcili, concimaie, pozzi e altri similari la cui altezza è inferiore a 1,80 metri e a 150 metri cubi di volume.

Come si accatasta un immobile?
Per accatastare un immobile, come vi dicevamo, è bene rivolgersi prima ad un professionista del settore che saprà indirizzarvi in ogni passaggio. In ogni caso si possono distinguere due procedure per l’accatastamento, procedure che variano a seconda della situazione del caso specifico e quindi eccole qui:
- Immobile di nuova costruzione: il professionista, tramite Pregeo redige una mappa per integrare l’immobile nel contesto urbano per poi segnalarlo al Catasto fabbricati. Successivamente, dopo l’inserimento della planimetria, si passa all’invio della documentazione.
- Immobile già esistente: il professionista redige la mappa della planimetria e invia gli atti tecnici all’Agenzia delle Entrate.