Lovelight39, il percorso artistico del grès porcellanato
Il grès porcellanato come non lo si è mai visto. Il brand Lovelight39 concepisce le grandi lastre ceramiche come superfici da decorare manualmente, come quadri, per esaltarne gli effetti cromatici e materici.
Ci vuole visionarietà per immaginare di trasformare delle “semplici” superfici in grès porcellanato in lastre decorate manualmente, ad arte, pensate per nobilitare gli ambienti. Con questa convinzione è nato nel 2023 il brand Lovelight39, dalla fine dello scorso anno rappresentato anche dall’omonima galleria nel centro di Milano. Perché un prodotto di questo tipo meritava una cornice speciale dove osservare, e soprattutto toccare, le diverse collezioni finora prodotte.

Un progetto visionario tra arte e design

Il progetto nasce dalla conoscenza del settore dell’imprenditore Sante Belladonna, fondatore e Presidente anche di InCeramica e ViaRoma Ceramiche. L’idea è di portare le grandi lastre di grès (maxi anche per dimensioni e peso: fino a 120 x 280 cm, 60 kg ciascuna) nel mercato luxury, che notoriamente predilige circondarsi di esempi d’arte e ultimamente di design, con prodotti di altissima qualità per lavorazione, originalità dei formati e del disegno. L’uso di vetro, smalto e persino di metalli preziosi come l’oro – al dodici per cento – rendono infatti uniche queste superfici ceramiche che trovano la loro collocazione in progetti su misura all’interno di contesti residenziali, contract e hotellerie.
Spiega Sante Belladonna:
L’idea era quella di creare un brand di lusso, rigorosamente Made in Italy, che si collocasse tra arte e design per far grande il mondo della ceramica non solo a livello imprenditoriale, ma anche culturale. Il brand è il racconto del mio percorso, la grande passione per un materiale e la sua reinterpretazione attraverso il linguaggio dell’arte, la chiave per leggere il mondo contemporaneo e far fiorire la nostra umanità.

Superfici ceramiche innovative

Lovelight39 è una sorta di manifesto per portare nella quotidianità qualcosa che per unicità e matericità appartiene alle opere d’arte. Un progetto dalle caratteristiche speciali che riesce a fondere l’elemento decorativo e creativo a quello tecnico.
Ai designer il compito di attivare l’immaginazione. L’attuale collezione è frutto di un importante lavoro di ricerca svolto da un team di progettisti e di interior-designer composto da architetti e designer come Simone Micheli, Marco Piva e fashion designer come Giulia Arcidiacono (e altri ancora saranno rivelati alla prossima Design Week milanese).

La tecnica di lavorazione delle lastre si basa sull’integrazione tra la lavorazione digitale con preziosi e quella manuale, entrambe eseguiti da abili artigiani del comprensorio di Sassuolo. Ci spiega la direttrice di produzione Antonella Accettullo:
Nel primo caso il fondo in grès porcellanato viene lavorato a mano con l’utilizzo di basi ceramiche che possono essere lucide, opache, “specchiate” come il nero lucido. Con pennellate manuali, la superficie viene decorata ed arricchita con smalti, resine, micacei, materiali preziosi metallizzati e lustri. Nel secondo caso, sempre rigorosamente a mano, la decorazione avviene solo su una superficie cristallina (specchiata) applicando oro, platino, pasta di vero metallizzato oro, silver o perla, anche usando schermi serigrafici ad hoc.
Il pannello una volta decorato viene cotto a temperature che variano tra a 800-820°C per fissare in maniera permanente la decorazione sulla superficie, lasciando intatte le caratteristiche tecniche del materiale.
Il processo tra industria e artigianato
Prosegue Antonella Accettullo:
La differenza la fa il tatto e non solo la vista. Con questo progetto si è voluto andare oltre il concetto di superficie di rivestimento per creare un prodotto unico nel suo genere che si sperimenta con i sensi. La superficie in grès di partenza è già di per sé un prodotto altamente tecnico che necessita di preparazione dell’impasto, e su questa noi interveniamo per creare effetti precisi. Questi non sono sempre facili da trasferire e richiedono un certo grado di preparazione tecnica e di capacità d’esecuzione, affidata alla manualità. Per esempio, quando si tratta di usare i metalli, sotto forma di resine liquide sulla superficie rettificata, la difficoltà è trovare la densità e l’inclinazione corrette per creare quel cambio di luce che poi si sperimenta sul decoro trasferito magari digitalmente.
Decorazione totale

Si tratta comunque di un processo che, a differenza di quanto avviene per il grés porcellanato tradizionale, non rimane sulla stessa linea di produzione, ma a seconda delle lavorazioni, le lastre possono compiere diversi passaggi nella rete degli artigiani coinvolti nella loro realizzazione. La trasformazione della materia è un progetto partecipato, che coinvolge tutti gli attori del sistema.
Le destinazioni d’uso sono le più disparate, pavimenti inclusi perché la lastra così trattata, grazie alla stratificazione delle diverse materie, diventa molto resistente.
È recente la collaborazione tra LoveLight39 e Angelo Caroli, leader del fitness mondiale, dove, in un processo altamente personalizzato, le maxi lastre Lovelight39 by Angelo Caroli rivestiranno aree e zone delle nuove Spa Caroli (quella di Lugano sarà la prima) in cui queste superfici saranno protagoniste.
Collezioni da esporre come opere d’arte
In via San Damiano a Milano la Lovelight39 Gallery è una galleria d’arte a tutti gli effetti, non solo nel nome, in cui la scenografia è stabilita dai prodotti. Lo spazio progettato dall’architetto Simone Micheli – che ha disegnato anche una collezione esclusiva qui esposta, caratterizzata da texture digitali e optical e bordi stondati – si distingue per la voluta essenzialità, pensata proprio per esaltare le grandi lastre. Le pareti bianche e i pavimenti luminosi creano un’atmosfera sospesa, dove ogni superficie ceramica sembra fluttuare facendo risaltare la sua forza espressiva. Un rivestimento a specchio e acciaio crea un continuo gioco di riflessi, mentre un grande schermo video accoglie i visitatori con l’immagine in movimento di una figura femminile, generata dall’ intelligenza artificiale.







