Tettoia: quale distanza devo rispettare?

Autore:
Carabelli Ennio
  • Esperto legale, Giornalista

Nel costruire una tettoia, oltre al permesso di costruire, è necessario rispettare determinate distanze rispetto alle abitazioni dei vicini? Ecco la risposta.

Autore: ELG21 / Pixabay

Edificare una tettoia per la propria abitazione costituisce un’opera muraria che necessita di un permesso a costruire, rilasciato a seguito di istanza dall’Ente Comune di ubicazione della proprietà privata.

In caso di costruzione priva di relativa Scia rilasciata dal Comune, l’opera realizzata risulterà essere abusiva.

Costruzione tettoia: quando si rischia la demolizione

Costruire una tettoia abusiva ovvero realizzare un’opera muraria senza preventivo permesso edilizio, significa configurare una condotta che tipizza una fattispecie astratta di reato ovvero quello di abusivismo edilizio.

A tal proposito, a seguito della realizzazione dell’opera illecita, è possibile manifestare il “pentimento operoso”, riparando all’illecito perpetuato soltanto attraverso la richiesta di sanatoria della tettoia abusiva qualora la costruzione nuova, seppur non autorizzata, risulti essere conforme al piano regolatore urbano comunale.

Se, di contro, l’opera realizzata senza preventiva istanza del rilascio di una Scia, risulti essere difforme dal piano regolatore comunale, non sarà possibile chiedere la sanatoria.

Per evitare la condanna, l’autore della realizzazione illecita dovrà puntare solo sul decorso dei termini per far valere la prescrizione del reato.

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In tal senso devono trascorrere 4 anni ovvero 5 se l’autore del reato sia stato, all’esito delle indagini, sottoposto a rinvio a giudizio.

Al netto della prescrizione del reato, il Comune che non abbia autorizzato l’opera, potrà comunque agire per eseguire l’obbligo di demolizione della tettoia illecita in capo al proprietario.

Edificazione della tettoia: distanze da rispettare

Autore: TheDigitalArtist / Pixabay

La costruzione di una tettoia obbliga il proprietario, se l’immobile in cui è realizzato si trovi in un Condominio, a dover far fronte al rispetto di determinati parametri:

  • non deve pregiudicare la stabilità dell’edificio comune
  • non deve recare danno al decoro architettonico dell’edificio comune
  • non deve violare le norme sulle distanze minime

A tal proposito, in merito alle distanze legali, ciascuna tettoia realizzata ex novo deve rispettare il limite di distanza di 3 (tre) metri tra le altre opere adiacenti, prendendo in considerazione come punto di riferimento la misura del muro della casa ove la tettoia è ancorata.

Se anche il vicino è munito di tettoia, la distanza dalla stessa dovrà essere di 3 (tre) metri.

Qualora, invece, la tettoia del vicino sia stata realizzata illecitamente, la distanza andrà calcolata dalle pareti.

In tal senso, per il Tar della Calabria, con apposita sentenza è stato statuito (n.752 del 2021) che:

ai fini dell’osservanza delle norme sulle distanze legali tra edifici di origine codicistica, la nozione di costruzione non può identificarsi con quella di edificio, ma deve estendersi a qualsiasi manufatto non completamente interrato che abbia i caratteri della solidità, stabilità, ed immobilizzazione al suolo, anche mediante appoggio, incorporazione o collegamento fisso ad un corpo di fabbrica preesistente o contestualmente realizzato, indipendentemente dal livello di posa e di elevazione dell’opera.

Pertanto sulla scorta di tale orientamento, la tettoia retta sui 6 pilastri ed avente tegole in legno, quale nuova opera muraria, dovrà essere collegata ad una distanza non inferiore a 10 metri dalle altre costruzioni.

In caso contrario costituirà un abuso edilizio con conseguente diniego di permesso a costruire ex ante, e successiva probabile condanna ad abbattimento, a seguito di procedimento penale a carico del titolare dell’opera.