Termosifoni troppo caldi? Arrivano le multe per chi non rispetta le regole

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista
Tempo di lettura: 4 minuti

Multe per i termosifoni troppo caldi, è possibile? Ebbene sì, arriva la stangata per chi alza il riscaldamento e le sanzioni possono superare i 2500 euro per gli impianti autonomi e centralizzati. Scopriamo come funzionano i controlli e quali sono le regole da rispettare per l’inverno 2023/2024.

Soldi, termosifone
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Anche per questo autunno-inverno 2023-2024 sono previste delle regole per l’accensione e spegnimento degli impianti di riscaldamento che variano da Regione a Regione, in base alla fascia climatica di appartenenza. Come nella stagione termica 2022-2023, il governo ha confermato i limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e chi non rispetta le regole, rischia delle multe salate. Ricordiamo che l’Italia è divisa in sei zone climatiche in funzione dei gradi-giorno. Più è alto il valore dei gradi-giorno, più il clima risulta rigido.

  • zona climatica A – gradi giorno da 0 a 600 – 6 ore al giorno
  • zona climatica B – gradi giorno da 601 a 900 – 8 ore al giorno
  • zona climatica C – gradi giorno da 901 a 1400 – 10 ore al giorno
  • zona climatica D – gradi giorno da 1401 a 2100 – 12 ore al giorno
  • zona climatica E – gradi giorno da 2101 a 3000 – 14 ore al giorno
  • zona climatica F – gradi giorno maggiori di 3001 – nessuna limitazione

Le zone climatiche determinano i periodi di accensione degli impianti di riscaldamento, anche se in presenza di condizioni climatiche particolarmente avverse c’è la possibilità di uso maggiore.

Riscaldamento: i controlli e multe per chi non rispetta i limiti

Multe riscaldamento
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Come anticipato, i cittadini italiani sono tenuti a rispettare la normativa relativa al razionamento dell’energia e tra le regole da seguire c’è anche il limite di temperatura da non superare. Ma cosa succede a chi spreca l’energia? Chi effettua i controlli?

Dall’informativa del ministro al Cdm si evince che spetta alla polizia locale effettuare i controlli a campione che devono riguardare sia gli uffici della pubblica amministrazione, sia scuole e abitazioni private, con particolare attenzione a quelle con riscaldamento centralizzato. Anche gli amministratori di condominio svolgono un ruolo centrale nelle operazioni di controllo: questi ultimi hanno il compito di assicurare che gli orari di razionamento dell’energia e la temperatura siano in linea con le direttive governative. Ovviamente, in caso di trasgressione alle regole, la responsabilità ricade sul singolo.

Multe e obbligo di manutenzione degli impianti

Quanto si rischia in caso di violazione delle regole? Chi non rispetta gli obblighi, rischia una multa “non inferiore a 516 euro e non superiore a 2.582 euro”, basandosi sul Testo Unico dell’Edilizia che risale al 2001. Inoltre, è previsto anche l’obbligo di manutenzione degli impianti di riscaldamento. Chi non rispetta le norme, dovrà pagare una sanzione con importo compreso tra 500 euro e 3.000 euro che sarà

a carico del responsabile dell’impianto, del terzo responsabile e del conduttore connesse con l’omesso controllo degli impianti di climatizzazione.

È doveroso precisare che le disposizioni sul razionamento dell’energia non si applicano a:

  • agli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonché alle strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;
  • alle sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, che non siano ubicate in stabili condominiali;
  • agli edifici adibiti a scuole materne e asili nido;
  • agli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili;
  • agli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione

Riscaldamento, controlli e multe: immagini e foto