Superbonus 110%: quanto è costato davvero allo Stato?
Quanto è costato davvero il Superbonus 110% allo Stato? La risposta arriva dall’analisi condotta dall’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili che ha inteso mostrare l’impatto, sul gettito dello Stato, del Superbonus 110% considerando i soli effetti diretti che derivano dai cantieri coinvolti dagli interventi. Scopriamo i risultati dell’analisi e il costo effettivo a carico del bilancio dello Stato.

L’Associazione ha illustrato nelle sedi parlamentari competenti, un interessante studio che mostra, attraverso un modello empirico, la stima degli effetti degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici con il Superbonus 110%. Lo studio condotto dall’Ance sugli effetti del Superbonus 110% parte da un progetto reale e standardizzato in modo da calcolare, per ogni fase della lavorazione, la ricchezza prodotta in termini di redditi e utili d’impresa, e, per questa via, determinare la quota di consumi e investimenti dei soggetti coinvolti.
In altre parole, l’Associazione nazionale costruttori edili intende determinare le maggiori entrate nel bilancio dello Stato che derivano dai redditi pagati agli operai di quei cantieri, dai prodotti utilizzati, dalle parcelle dei professionisti e dai redditi degli imprenditori e che sono pari al 47% degli importi complessivamente destinati a crediti fiscali.
Quanto è costato il Superbonus: l’analisi Ance

L’analisi dell’Ance parte della costruzione di un capitolato di lavori per un intervento di efficientamento energetico su un edificio condominiale, di importo di 1 milione di euro. L’intervento è caratterizzato da diversi interventi trainanti (isolamento termico delle superfici opache e sostituzione di impianto di climatizzazione invernale con pompa di calore) e trainati (sostituzione di serramenti, impianto fotovoltaico e di accumulo dell’energia prodotta).
Le singole componenti (acquisto materiali, lavorazioni, prestazioni professionali) presentano diverse quote di lavoro retribuito e di beni acquistati. In questo modo, applicando dei semplici coefficienti, l’Ance riesce a pervenire alla spesa e, di conseguenza, all’attivazione economica del sistema.
Successivamente, per ciascuna lavorazione è stato calcolato il costo della manodopera impiegata nel cantiere, dei professionisti coinvolti e dei materiali acquistati. L’ulteriore ripartizione, quindi, porta a suddividere un intervento per le singole componenti in grado di attivare effetti positivi per l’erario.
Su questa base, è possibile considerare il volume di investimenti attivati e di quelli che, si stima, verranno attivati entro la scadenza dell’incentivo (2023 al 90-110%, 2024 al 70% e 2025 al 65%), e moltiplicarne il valore per i coefficienti individuati, determinando gli effetti complessivi del provvedimento.
Superbonus 110%, i risultati dell’analisi Ance
I risultati sono stati parametrati ai lavori già inseriti nella piattaforma Enea e a quelli che si stimano per gli anni 2022-2025. In conclusione, il risultato di questo modello empirico di calcolo arriva a dimostrare che il costo effettivo a carico del bilancio dello Stato è pari al 53% e che il 47% dei crediti fiscali rientra all’erario come nuove tasse, IVA e contributi vari. Ciò significa che tutto il credito maturato dai bonus edilizi rappresenta un costo totale per lo Stato, senza alcun ritorno economico.
Superbonus news
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