Partite IVA agevolate: come non perdere Bonus casa
Cosa succede ai Bonus casa per chi è iscritto nel registro delle partite IVA agevolate? Si perdono oppure rimane la possibilità della detrazione? Ecco cosa sapere.
Il regime forfettario, creato per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di tanti e giovani e per aiutare i professionisti che vogliono intraprendere una nuova carriera lavorativa, ha determinato la creazione di un regime particolare, ovvero le Partite IVA agevolate, coloro i quali non superano quota €65.000 lordi l’anno.
Notevoli i vantaggi fiscali per questa categoria di lavoratori che possiamo brevemente elencare:
- tassazione al 5% per i primi 5 anni di una nuova attività, poi passa al 15%
- per chi passa al regime, avendo già una partita IVA, la tassazione è fissata al 15%
- nessun limite d’età
- emissione di fatture senza IVA
- sconto del 35% sui contributi INPS per artigiani, fornitori di servizi e commercianti
- gestione più semplice ed economica
- niente obbligo di fatturazione elettronica.
Sparisce però la possibilità di portare in detrazione una serie di costi, come si faceva in qualità di dipendenti o di tradizionale partita IVA, in quanto il regime prevede la detrazione forfettaria del 20% di costi.
Fra le più importanti perdite, spiccano le detrazioni degli interessi del mutuo e tutte quelle agevolazioni che rientrano nell’ampia categoria dei Bonus casa, come il Bonus Mobili, Ristrutturazioni, Ecobonus.
Ci sono però delle possibilità che rimangono a disposizione del contribuente.
Vediamo quali.
Partite IVA agevolate: quando Bonus casa rimane?
L’iscrizione del regime delle partite IVA agevolate determina di fatto, la perdita dei diversi bonus casa che il Governo ha istituito negli ultimi anni e poi sempre confermato, salvo alcune leggere modifiche.
Ad esso si aggiunge anche la decadenza della detrazione, in dichiarazione dei redditi, degli interessi passivi sul mutuo, fissati nel 19% e in un massimo di €4.000 anno.
Quindi, quei tanti benefici che hanno spinto gli italiani ad attivarsi per ristrutturare l’abitazione di proprietà, non sono più usufruibili, salvo l’esistenza di una di queste condizioni.
Partita Iva e lavoro dipendente
Per i soggetti che, oltre alla partita IVA, hanno maturato nell’anno un reddito da lavoro dipendente, possono continuare a portare in detrazioni gli importi, secondo le aliquote e le quote previste dalla specifica normativa.
Partita Iva e casa di proprietà data in affitto
Qualora il titolare di partita Iva concede in locazione una o più case di proprietà, il reddito che ne deriva (gli affitti riscossi) sono soggetti ad IRPEF, quindi la detrazione per il bonus casa continua a rimanere. Se invece l’affitto è soggetto a cedolare secca, allora la detrazione viene persa.
Partita Iva con redditi diversi o di natura finanziaria
Se oltre ai redditi da partita IVA agevolata, si effettuano prestazioni occasionali:
- con ritenuta d’acconto
- con cessione di diritto d’autore,
allora si andrà a portare in dichiarazione IRPEF tali redditi , di conseguenza, anche le detrazioni.
E’ quindi necessario che, oltre ai redditi da partita IVA, vi siano ulteriori redditi oltre a quelli tassati al 15% (aliquota 5% se nuova attività)