Mutui, ora il variabile è più caro del fisso: il record storico
Mutui, è record storico: il variabile diventa più caro del fisso. La Banca centrale europea ha alzato i tassi di 50 punti base nel meeting di febbraio, annunciando una pari stretta in quello di marzo. Ciò significa che optare per un tasso sottoposto alle fluttuazioni del mercato potrebbe essere più conveniente rispetto ad affidarsi a uno fisso. Scopriamo tutte le novità.

Il 2023 si prospetta un anno complesso per chi decide di accedere ad un mutuo. La situazione è diventata più complessa dopo che la Banca centrale europea ha deciso di alzare ulteriormente i tassi di 50 punti base nell’incontro di febbraio.
Questo fa presagire che tra qualche settimana gli Euribor 3 mesi, che oggi viaggiano al 2,57%, dovrebbero raggiungere la soglia del 3%, allineandosi alla soglia a cui dovrebbe approdare il tasso sui depositi della Bce dopo il meeting di marzo.
Buone notizie per chi ha un mutuo a tasso variabile perché gli Euribor sono collegati al tasso sui depositi, più basso di 50 punti rispetto al tasso di rifinanziamento principale della Bce, questo al 3,5%.
Altrettanto importante l’intenzione, annunciata dalla Bce, di valutare lo stato dell’inflazione da marzo in poi, prima di optare per ulteriori strette.
Mutui, conviene il tasso fisso o variabile? Pro e contro

Dopo le ultime novità, in molti si stanno chiedendo quale mutuo scegliere. Sicuramente il tasso di interesse fisso viene fissato subito e non varia per tutta la durata del finanziamento ed il vantaggio sta nell’avere la certezza sull’importo della rata. Tuttavia il tasso di interesse è superiore a quello del variabile.
Il tasso di interesse variabile, invece, si modifica nel tempo a seconda dell’andamento dell’indice Euribor.
Come è facilmente deducibile, non c’è alcuna garanzia sull’importo della rata anche se risulta molto più basso del tasso fisso. La sua evoluzione può far aumentare anche di molto l’importo della rata ed il risparmiatore deve tenere sotto d’occhio i mercati finanziari.
Per chi desidera comprare casa e non sa quale mutuo scegliere, esiste anche una forma ibrida, ovvero il tasso variabile con CAP.
Il CAP prevede la soglia oltre la quale il tasso variabile si trasforma in fisso. Il vantaggio sta nella possibilità di poter sfruttare i tassi convenienti del variabile mettendo un limite (CAP) all’aumento dei tassi di interesse.
Euribor, cos’è e a cosa serve
Diamo un’occhiata a cos’è il tasso Euribor, come viene calcolato e perché è così importante.
L’Euribor è il tasso interbancario di riferimento comunicato giornalmente dalla European Money Markets Institute come media dei tassi d’interesse ai quali primarie banche attive nel mercato monetario dell’euro, sia nell’eurozona che nel resto del mondo, offrono depositi interbancari a termine in euro ad altre primarie banche.
Il calcolo viene effettuato da Global Rate Set Systems Ltd (GRSS), società specializzata nell’amministrazione di indici di riferimento (benchmark) e il calcolo è piuttosto semplice.
Basta fare la media semplice dei tassi forniti dalle banche facenti parte del panel, dopo aver escluso dal computo il 15% più alto e il 15% più basso dei tassi ricevuti, ed arrotondata a tre decimali.