Addio IMU? La nuova proposta potrebbe cambiare tutto per alcuni proprietari
- Laurea in Belle Arti
Una proposta di legge potrebbe introdurre l’esenzione IMU nei piccoli comuni, ma non per tutti i proprietari. L’eliminazione dell’imposta, infatti, riguarderebbe solamente alcuni immobili e alcuni proprietari, in base a criteri ben definiti: ecco chi, se la proposta passasse, non pagherebbe più l’IMU.
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Una proposta di legge del governo, attualmente quasi alla Camera e supportata da un consenso bipartisan, potrebbe portare vantaggi enormi a chi è proprietario di una casa in un piccolo comune. La proposta del deputato Toni Ricciardi, infatti, introduce l’esenzione e diversi sconti sia sull’IMU che sulla TARI per gli italiani residenti all’estero che possiedono una casa in un piccolo comune. Alla base di questa proposta c’è l’intenzione di alleggerire il carico fiscale sugli italiani che, pur residenti all’estero, sono proprietari in Italia.
Non ci sono ancora tempi certi per l’entrata in vigore di questa novità, poichè tutto dipende dall’iter legislativo e da eventuali emendamenti e modifiche. Dopo l’ok della Camera, infatti, la proposta dovrà passare al vaglio del Senato e poi seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ecco però, come funzionerà la nuova IMU nei piccoli comuni e quali sconti sono previsti, fino ad arrivare all’esenzione totale del pagamento.
IMU nei piccoli comuni
Il governo è attualmente a lavoro per valutare una proposta di legge del deputato Toni Ricciardi che potrebbe introdurre diversi sconti e persino l’esenzione totale dal pagamento di IMU e TARI per gli immobili che si trovano nei piccoli comuni.
L’agevolazione però, non riguarda tutti i cittadini italiani, ma solamente quelli residenti all’estero che hanno un immobile ad uso abitativo nel comune italiano di ultima residenza in Italia. Per loro, infatti, il governo ha pensato ad un alleggerimento del carico fiscale piuttosto importante. I requisiti per rientrarvi però, sono diversi:
- essere iscritti all’AIRE;
- aver vissuto in Italia per almeno 5 anni prima del trasferimento;
- avere un’unica abitazione situata nello stesso comune della propria iscrizione AIRE;
- la casa non deve essere né locata né data in comodato d’uso;
- il comune in cui si trova l’immobile deve avere meno di 5.000 abitanti;
- la rendita catastale dell’immobile deve essere inferiore a 500 euro.
Ciò detto, è importante specificare che il beneficio è valido solamente per un immobile, quindi chi dovesse possederne più di uno potrà applicare lo sconto solamente a quello che rispetta tutti i requisiti di cui sopra, oppure decidere a quale proprietà applicare l’agevolazione. Il vincolo territoriale ha lo scopo di mantenere vivo il legame con i borghi d’origine, evitare l’abbandono delle case e valorizzare il patrimonio dei territori più piccoli.
Esenzione e sconti
Queste modifiche cambieranno radicalmente l’IMU nel 2026 poichè la proposta prevede anche degli sconti, con un sistema a scaglioni. L’IMU, infatti, si pagherà in base alla rendita catastale: se questa è inferiore a 200 euro l’IMU è totalmente azzerata, se la rendita è tra 201 e 300 euro si ha uno sconto del 60%, se la rendita è tra 301 e 500 euro lo sconto è pari al 33%, mentre per rendite superiori ai 500 euro non sono previste riduzioni, così come per gli immobili di lusso, che restano totalmente fuori da queste scontistiche.
In un emendamento approvato in commissione, inoltre, si parla anche di TARI e di introdurre uno sconto del 50% per gli immobili che rispettano tutti i requisiti di cui sopra, ma questa estensione non è ancora stata confermata. Non si parla, quindi, di esenzioni totali per la TARI.
