Condomino in lite con il condominio: ha diritto di partecipazione all’assemblea?
Scopri se un condomino in lite può partecipare all’assemblea condominiale secondo la recente sentenza della Corte di Appello di Milano facendo luce anche sulla distinzione tra conflitto di interessi e lite giudiziaria, importante per capire se si sia dalla parte della ragione o del torto.

La vita in condominio può essere un’esperienza gratificante, ma a volte può essere difficile e complessa, soprattutto quando sorgono litigi per futili motivi. Quando una disputa si sviluppa tra un condomino e il suo condominio, sorgono numerosi interrogativi riguardo alla partecipazione del condomino all’assemblea condominiale e alle conseguenze che ne derivano. La recente sentenza della Corte di Appello di Milano, la n. 891 del 15 marzo 2023, ha affrontato in modo approfondito questa delicata questione. Prima di poter rispondere a tali interrogativi, è fondamentale comprendere appieno la differenza tra conflitto di interesse e lite giudiziaria tra un condomino e il condominio.
Il conflitto di interessi si verifica quando un condomino ha un interesse personale in merito a un argomento all’ordine del giorno e il suo voto è stato determinante per l’approvazione della delibera. Inoltre, il condominio deve aver subito o potenzialmente subire un danno a causa di questa decisione. In tali circostanze, la delibera sarà annullabile e gli altri condomini avranno il diritto di impugnarla entro i trenta giorni previsti dall’articolo 1137 del Codice Civile.
Diversa dalla situazione di conflitto di interessi è la lite giudiziaria tra il singolo condomino ed il condominio. In questo caso, il condomino non ha un interesse contrastante con il condominio, ma ha un interesse del tutto contrario ad esso.
Condomino in lite, quando non si deve convocare?

La Corte d’Appello di Milano nella sentenza n. 891 del 15 marzo 2023 ha evidenziato che solo la decisione relativa all’adesione alla procedura di mediazione e alla scelta dell’avvocato hanno effetto decisivo. Gli altri punti all’ordine del giorno erano semplici rettifiche o specificazioni di delibere prese in passato. Pertanto, è corretto che l’amministratore non abbia convocato il singolo condomino in questa situazione.
La Suprema Corte si è espressa su un caso simile ribadendo che il singolo condomino non ha il diritto di partecipare all’assemblea condominiale quando si tratta di deliberare sul promovimento o sulla prosecuzione di una controversia giudiziaria tra il condominio e il singolo condomino. La Corte ha affermato che in tali casi non sussiste il diritto del condomino di partecipare all’assemblea, né la legittimazione per richiedere l’annullamento della delibera per omissione, ritardo o convocazione incompleta (Cassazione ord. n. 3192 del 3 marzo 2023).
Cosa ha stabilito la Suprema Corte
Alla luce di queste motivazioni, la Corte di Appello di Milano ha respinto integralmente il ricorso del condomino, condannandolo a pagare integralmente le spese legali quantificate in oltre 6mila €. La sentenza n. 891 del 15 marzo 2023 ha stabilito che il condomino coinvolto in una lite con il condominio non ha il diritto di partecipare all’assemblea in cui si decide l’adesione o meno alla controversia, la costituzione in giudizio o la partecipazione alla mediazione.
Riassumendo per spiegare meglio in che cosa consiste questa sentenza, il condomino in conflitto d’interessi deve essere convocato, quello coinvolto in una lite con il condominio può non essere convocato all’assemblea senza invalidare la delibera. Infatti, il condomino in questione comproprietario o meno, qualora dovesse essere convocato potrebbe votare delle decisioni con l’intento di danneggiare anche irrimediabilmente i condomini e quindi non ha diritto alla convocazione.