Bonus stufe e caminetti 2023: come fare per sfruttare il Superbonus
Le agevolazioni in corso nel 2023 per il risparmio energetico (50%) grazie all’acquisto e installazione di caminetti e stufe. La doppia possibilità: ecobonus e ristrutturazione. Documenti necessari, periodo del bonus, come funziona l’agevolazione fiscale. Superbonus 90%.

Il Governo ha confermato anche per il 2023 la possibilità di beneficiare di detrazioni fiscali in caso di acquisto e posa di stufe e caminetti.
Sono due le possibilità per poter godere del bonus fiscale:
- ristrutturazione edilizia
- riqualificazione energetica (ecobonus)
Bonus 2023 caminetti e stufe: ristrutturazione edilizia
L’installazione di caminetti o stufe consente di sfruttare la detrazione del 50% delle somme spese, fino ad un massimo di €96.000, distribuita in quote annuali di pari importo per 10 anni, nel caso di acquisto e posa di un caminetto o stufa quando effettuato nell’ambito di un progetto di ristrutturazione edilizia.
L’installazione deve riguardare un caminetto od una stufa con un rendimento non inferiore al 70%, parametro che viene attestato dall’installatore mediante documento scritto e consegnato al termine dei lavori all’acquirente.
La detrazione sul risparmio energetico è consentita soltanto in caso di:
- immobili già iscritti al Catasto
- immobili con pratica di iscrizione in corso
Non è dunque possibile sfruttare la detrazione del 50% se relative ad installazioni di caminetti e stufe in edifici di nuova costruzione.
Bonus 2023 caminetti e stufe: ecobonus

Si ha diritto all’agevolazione fiscale anche nel caso di interventi di riqualificazione energetica, ovvero senza aver avviato la ristrutturazione edile.
I generatori, per beneficiare della detrazione, devono soddisfare appositi requisiti:
- Rendimento nominale non inferiore all’85%
- Osservanza delle normative locali per generatori e biomasse
- Conformità alle classi A1 e A2 delle norme UNI EN 14961-2 per quanto riguarda il pellet e le UNI EN 14961-4 in merito al cippato.
Le spese sostenute per:
- acquisto
- sostituzione totale o parziale
- posa in opera di prodotti e impianti a biomassa per il riscaldamento
possono godere della detrazione fiscale 50% dell’importo spese, fino ad un massimo di €30000, con una ripartizione in 10 quote annuali di pari importo.
Con un esempio possiamo chiarire meglio. Ammettiamo di aver speso €10000 complessivamente per l’acquisto e posa della stufa.
Il contribuente potrà portare ogni anno in detrazione €500 per 10 anni (€5.000 è il 50% di €10.000, ripartito in 10 quote uguali diventa €5.000:10=€500).
Periodo
Sono ammessi al beneficio della detrazione fiscale tutti gli acquisti ed installazioni effettuate nel corso dell’anno solare 2023, ovvero dal 1° gennaio al 31 dicembre compreso.
Come fare
Per poter beneficiare della detrazione 50% sull’installazione di un caminetto o di una stufa, è importante prestare la massima attenzione alla documentazione necessaria, da richiedere all’azienda che esegue i lavori e da conservare con cura.
Per quanto riguarda la modalità per i pagamenti utili ad usufruire delle detrazioni, esiste una distinzione:
- chi non è titolare di reddito di impresa deve effettuare il pagamento delle spese sostenute mediante bonifico bancario o postale, cosiddetto parlante;
- chi è titolare di reddito di impresa è esonerato dall’obbligo di pagamento mediante bonifico parlante. In questo caso, dovrà fornire altro tipo di documentazione idonea, come ricevuta del pagamento con bancomat o carta di credito.
In ogni caso, qualunque sia il metodo di pagamento, devono risultare chiare le seguenti informazioni:
- causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
- codice fiscale del beneficiario della detrazione
- codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento
- numero e data della fattura.
Superbonus 90% anche per stufe e caminetti?
Il Superbonus rimane una delle più interessanti novità per spingere gli italiani alla riqualificazione energetica degli edifici ed immobili. Con l’innalzamento delle aliquote di detrazione, diventa ancora più conveniente intervenire, avendo così la possibilità di fare lavori praticamente gratis.
Per poter beneficiare della massima aliquota, è però necessario effettuare uno dei 3 lavori trainanti, ovvero:
- interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo, entro un limite di €60000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con la differenza di tetto, pari a €20.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici che hanno fino a 8 unità immobiliari mentre scende a €15.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici con più di 8 unità immobiliari.
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con abbinamento eventuale ai sistemi fotovoltaici (limite di spesa fissato a €30000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari) che riguardino edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti (con accesso separato).
E’ sorto così il dubbio se la sostituzione di una stufa o caminetto rientrasse fra gli interventi. E’ stata l’introduzione del Dlgs 48/2020, che ha modificato la norma che indicava il significato di Impianto termico e che ora recita così:
impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate.
Dunque, anche la sostituzione ed installazione di una nuova stufa o caminetto è considerato un intervento trainante. Occorre però ricordare che è necessario il passaggio di due classi energetiche. Per tale calcolo, occorre dunque rifarsi alla consulenza di un tecnico esperto, in quanto occorre l’effettuazione di una simulazione per poter essere certi di essere ammessi al massimo del beneficio.