Bonus mobili: se manca la fattura posso ottenerlo lo stesso?

Autore:
Maria Metta
  • Laurea in Giurisprudenza
Tempo di lettura: 7 minuti

In caso di acquisti online accade spesso di non ricevere fattura o di averla in ritardo. Si mantengono ugualmente i requisiti per l’accesso al bonus mobili, dopo una ristrutturazione? Il discorso si fa interessante perché la detrazione IRPEF al 50%, con tetto massimo attualmente fissato ad 8.000 euro (solo 5.000 per il 2024), può rappresentare una bella somma per molti. Vediamo nel dettaglio.

Bonus mobili: se manca la fattura posso ottenerlo lo stesso?
Photo by 2k asset – Freepik

Nel caso in cui abbiate in programma la ristrutturazione della casa, tenete presente che potete approfittare di un bel risparmio. Esistono infatti diverse agevolazioni, note col nome generico di “bonus“.

Queste opportunità di risparmio, perché di ciò si tratta, riguardano non solo i lavori di ristrutturazione in sé ma anche anche i mobili.

Al momento l’elenco completo dei bonus che riguardano la casa è il seguente;

  • Superbonus con aliquota al 70% (per specifici interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica degli edifici)
  • Sismabonus (per interventi di adeguamento sismico degli immobili)
  • Bonus verde (per interventi di sistemazione a verde di aree, coperture e giardini pensili)
  • Bonus acquisto prima casa
  • Bonus acquisto prima casa under 36
  • Bonus decoder
  • Bonus facciate (per interventi di miglioramento alle facciate di immobili)
  • Bonus mobili

In particolare, il cosiddetto bonus mobili, introdotto dal DL n. 63 del 2013 e prorogato dalla Manovra dello scorso anno fino al 2024. è collegato alla ristrutturazione della casa, quindi non può essere chiesto tout court. Sarà in vigore per il 2023 e anche per tutto il 2024. Possono beneficiare di questa agevolazione i contribuenti Irpef, residenti e non residenti nel territorio dello Stato Italiano. Corrisponde oggi al 50% per un massimo di 8.000 euro (inizialmente era di ben 16.000 euro) ma nel 2024 è prevista la somma di soli 5.000 euro. Il bonus comprende le spese di trasporto e montaggio qualora il pagamento delle stesse sia effettuato con mezzo tracciabile.

Quali lavori di ristrutturazione si possono effettuare?

  1. Interventi di ristrutturazione edilizia: modificando balconi, mansarde, facciate, o creando nuove finestre;
  2. Interventi di manutenzione straordinaria: la costruzione di servizi igienici, di cancelli e recinzioni, scale interne, la sostituzione degli infissi esterni, l’installazione di ascensori o di scale di sicurezza e la sostituzione delle caldaie. Sono inclusi anche i lavori che migliorano l’efficienza energetica di un edificio;
  3. Interventi di restauro: opere finalizzate alla valorizzazione dell’aspetto storico o artistico di un edificio;
  4. Opere di manutenzione ordinaria su parti condominiali: ad esempio la tinteggiatura delle pareti, la sostituzione delle pavimentazioni o degli infissi, la riparazione di tetti, cancelli e grondaie.

Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

Appare chiaro dunque come  non sia necessario eseguire lavori completi di ristrutturazione di un edificio, in quanto bastano anche opere di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Vediamo quali mobili ed elettrodomestici possono godere del bonus

Tra gli elementi che possono essere detratti con il Bonus mobili possiamo elencare armadi, letti, materassi, comodini, cassettiere, sedie, tavoli, scrivanie, sedie, divani, poltrone, apparecchi di illuminazione come lampadari, lampade da terra e da tavolo.

Per quello che riguarda gli elettrodomestici, invece, sono compresi quelli utilizzati per la refrigerazione di alimenti, tra cui frigoriferi e congelatori. A questi si aggiungono anche lavastoviglie, asciugatrici e lavatrici, apparecchi di cottura, per il condizionamento e per il riscaldamento.

Tutti gli elettrodomestici inclusi nell’agevolazione devono essere di classe superiore alla A per quanto riguarda i forni, di classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori. Non rientrano nel bonus mobili le spese sostenute per porte, pavimentazioni, tendaggi e soprammobili.
 
Fondamentale, per la fruizione della detrazione, è data di inizio dei lavori.
E’ infatti necessario che la data d’inizio dei lavori preceda temporalmente quella di acquisto dei beni. E’ in ogni caso possibile che le spese per la ristrutturazione non vengano anticipate rispetto alle spese per l’arredamento.

Esiste un termine temporale da osservare: il bonus è valido solo per tutti coloro che acquistano, entro il 31 dicembre 2024, mobili o grandi elettrodomestici e hanno realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.

Ecco perché prima di inserire nella dichiarazione dei redditi il bonus mobili occorre verificare sempre con esattezza le date. L’inizio dei lavori può essere certificato sia dalle eventuali abilitazioni amministrative (Cila o Scia) che dalla comunicazione preventiva all’Asl (quando obbligatoria). Per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, come prescritto dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011.
 
Infine, i pagamenti effettuati dovranno essere tracciabili, quindi effettuati attraverso bonifico, carta di debito o credito. Non è consentito pagare mediante assegni bancari o denaro contante. La detrazione si applica anche sui beni acquistati a rate. bisognerà esibire la documentazione di addebito sul conto corrente.

Arriviamo così al caso dell’acquisto online senza fattura

Ultimo requisito essenziale: per usufruire del beneficio occorre essere in possesso della documentazione che certifica la spesa (fattura, parcella, ricevuta quietanzata o scontrino), riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi.

Sono agevolati anche gli acquisti online: basterà conservare, in caso di mancata fattura, la copia del pagamento e l’estratto conto della carta di credito, per poter risalire ai dati fiscali di chi effettua la spesa. Infatti, per poter sfruttare l’agevolazione, i pagamenti devono essere sempre tracciabili.

E’ recentemente il via libera alla detrazione Irpef del 50% anche per il mobile, ad esempio un frigorifero, acquistato su Internet senza fattura, a patto che nella ricevuta sia indicata la natura, la qualità e la quantità del bene acquistato. Chi effettua questo ordine via web, quindi, non perderà il bonus mobili, secondo quanto specificato dall’Agenzia delle entrate in occasione dell’evento “Telefisco 2023”, organizzato da Il Sole 24Ore. È necessario un metodo di pagamento tracciabile: chi effettua l’acquisto deve essere anche titolare della carta di credito. La ricevuta è necessaria, inoltre, per assicurarsi che il frigorifero in questione rispetti i requisiti necessari per accedere all’incentivo (deve cioè appartenere alla classe F).

Chiarisce l’ Agenzia delle Entrate che

La detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. In questo caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.

Come chiedere il bonus

Per richiedere il bonus mobili è necessario compilare l’apposito modello F24, inserendo l’importo che si vuole detrarre e indicando la causale del pagamento (ad esempio: “detrazione del 50% per acquisto mobili ed elettrodomestici – legge n. 208/2015”). La detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Importante: se si sono effettuati i lavori di ristrutturazione edilizia su due o più unità immobiliari, si potrà ottenere la detrazione Irpef del 50% due volte, con ogni immobile che ha un tetto di spesa di 8.000 euro

Per facilitare il procedimento, alcune banche prevendono di far scegliere anche il bonifico istantaneo per detrazione. Concorda con il consulente del negozio di arredamento il tipo di pagamento e richiedi l’emissione della fattura.

E ricorda di adempiere all’ obbligo, introdotto a partire dal 2018 e valido solo per alcun e categorie di mobili, di comunicare all’ Enea entro 90 giorni dal termine dei lavori o degli acquisti.