Le novità del bonus domotica nel 2025: nuove regole

Autore:
Erika Fameli
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Tempo di lettura: 5 minuti

Le novità del bonus domotica nel 2025 riguardano le aliquote di detrazione fiscale e la distinzione tra prima e seconda casa. Il bonus è stato confermato dal Governo Meloni fino al 2027, ma già da quest’anno cambia lo sgravio fiscale, con un trend al ribasso che proseguirà anche nei prossimi due anni. Ecco le nuove regole.

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Le novità del bonus domotica nel 2025: nuove regole
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La manovra di Bilancio 2025 ha ridefinito l’asset dei bonus edilizi 2025. Tra i vari ritorni, si nota anche il bonus domotica, che consente di ricevere uno sgravio fiscale a seguito dell’installazione nella propria casa di sistemi di building automation. Si tratta di tutti quei sistemi che permettono di controllare gli impianti domestici da remoto, utilizzando il proprio smartphone, un tablet o un pc. Questo bonus però è collegato agli interventi che rientrano nel Superbonus e nell’Ecobonus, e possono avervi accesso solamente i beneficiari dei due.

Gli interventi detraibili e le spese che rientrano nel raggio d’azione del bonus sono definite dall’art. 11 del decreto Efficienza Energetica e dall’Agenzia delle Entrate, mentre le percentuali di detrazione sono esposte nel testo della manovra di Bilancio 2025. Qui si legge una modifica importantissima, che fa scendere in campo per la prima volta nella storia del bonus, anche la distinzione tra prima e seconda casa. Ecco le nuove regole del bonus domotica.

Spese detraibili e interventi idonei

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Nell’art. 11 del decreto Efficienza Energetica si trovano le indicazioni chiare e precise che definiscono quali sono gli interventi che rientrano nel raggio d’azione del bonus. Questi riguardano unicamente i sistemi di building automation, i quali devono essere installati in sostituzione agli impianti di climatizzazione invernale, di produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva già esistenti. L’articolo sottolinea che suddetti impianti devono afferire almeno alla classe B della norma EN 15232, e che ad attestarlo deve essere l’apposita documentazione prodotta dal fornitore.

Inoltre, l’articolo specifica che i nuovi impianti devono permettere al proprietario di casa:

  • di monitorare i consumi energetici mediante canali multimediali e fornire periodicamente i dati;
  • di controllare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti stessi;
  • di accendere, spegnere e programmare gli impianti interamente da remoto.

Dal canto suo, l’Agenzia delle Entrate specifica che le uniche spese che si possono portare in detrazione sono quelle che riguardano l’installazione degli impianti (incluse le opere edilizie eventualmente necessarie) e le prestazioni professionali, a patto che queste siano corredate di documentazione tecnica apposita. Infine, specifica che non rientrano tra le spese detraibili quelle per i dispositivi di controllo da remoto (pc, smartphone e tablet).

Le novità del bonus domotica nel 2025

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Veniamo però alle novità del bonus domotica nel 2025. Il Governo, come anticipato, ha modificato sostanzialmente il bonus, che fino al 31 dicembre 2024 dava accesso ad uno sgravio fiscale del 65%, senza fare distinzioni tra prima e seconda casa. Dal 2025, e per tutta la durata futura del bonus invece, farà una grandissima differenza il tipo di immobile. Infatti, per la prima casa è prevista una percentuale del 50% di detrazione, mentre per la seconda la percentuale scende al 36%. Nel 2026 e 2027, poi, lo sgravio diminuirà ulteriormente.

In particolare, scenderà al 36% per la prima casa e al 30% per la seconda casa. Il bonus domotica segue quindi le orme del bonus ristrutturazioni 2025 per quanto riguarda la distinzione tra prima e seconda casa, ma rimane legato sia al Superbonus che all’Ecobonus.

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