La Salvage Chair, la seduta che nasce dal recupero di strumenti musicali

Autore:
Tiziana Morganti
  • Giornalista
Tempo di lettura: 4 minuti

Un rivestimento in pelle e degli oggetti in disuso. Questi sono i due elementi alla base della nuova collezione Salvage ideata dalla designer americana d’origine coreana.

Un'immagine d'insieme della Salvage Chair.
Photo by Chatsworth House Trust

 Se in casa avete uno strumento musicale che non usate più da molto tempo ed avete intenzione di gettarlo o regalarlo, il consiglio è di guardarlo con occhi diversi. O, almeno, di dedicargli lo stesso sguardo che Jay Sae Jung Oh offre ad alcuni oggetti in disuso. La designer, con la sua base a Seattle, ha dato vita ad una nuova collezione chiamata proprio Salvage. Un nome che indica l’intenzione di andare a riciclare o, quanto meno, a dare nuova vita a degli oggetti per crearne altri completamente nuovi.

Nel caso specifico, ha realizzato quella che può essere definita come la Salvage Chair. Si tratta di una seduta, od una poltrona, composta proprio con strumenti di scarto avvolti in morbidissima pelle. Un’idea di design, dunque, che porta nel suo interno anche la volontà di creare una discussione intorno la così detta cultura dei rifiuti e del riutilizzo.

Questa serie di oggetti è stata ispirata dalla volontà di creare un impatto sociale positivo per quanto riguarda le questioni ambientali –  ha dichiarato Oh – Grazie a questi lavori, infatti, ho cercato di dare agli spettatori e agli utenti la possibilità di rivalutare e valorizzare ciò con cui ci confrontiamo attualmente.

Come nasce la Salvage Chair

Un particolare delle Salvage Chair.
Photo by Chatsworth House Trust

Ma come viene pensata e realizzata la Slavage Chiar? Per prima cosa è stato fondamentale reperire degli strumenti musicali ormai inutilizzabili. Tra questi si trovano e si percepiscono in modo piuttosto chiaro dal punto di vista visivo un tamburo, delle bacchette da percussione, un corno francese ed una chitarra. Presumibilmente elettrica. Una volta selezionati, poi, tutti questi elementi sono stati posizionati ed assemblati proprio per ricreare la forma di una poltrona. Fatto questo è stato affrontato l’ultimo step, ossia il rivestimento con del cuoio marrone.

Gli strumenti musicali, però, non sono gli unici oggetti che vanno a definire questo particolare pezzo di design. Una borsa, insieme a due tamburi, va a formare gran parte delle gambe e della parte inferiore. Un cavallo giocattolo, invece, è intuibile nell lato posteriore della seduta.

Le motivazioni dell’opera

Il retro della Salvage Chair.
Photo by Chatsworth House Trust

Quali sono, però, le motivazioni che hanno portato all’ideazione e alla produzione di quest’opera e di altre in mostra presso la mostra Mirror Mirror: Reflections on Design a Chatsworth House in Inghilterra? Com’è stato già messo in evidenza la designer ha voluto aprire una discussione intorno al concetto di spreco e riutilizzo, spingendo a guardare in modo diverso ciò che già possediamo dandogli il giusto valore. Un atteggiamento che porterebbe non solo ad una soluzione efficace per i problemi ambientali ma che, oltretutto, spingerebbe ad un cambiamento culturale importante.

Credo fermamente che cambiare la percezione degli oggetti quotidiani costituisca un punto di partenza cruciale per affrontare molte problematiche sensibili oggi giorno. Riuscire ad apprezzare e ad amare le cose che già abbiamo, infatti, rappresenterebbe un forte punto di partenza per risolvere le emergenze con cui ci dobbiamo inevitabilmente confrontare, ha precisato la designer.

La collezione Salvage comprende anche altri mobili per la casa. Tra questi uno sgabello, un organizer da parete e una grande fioriera composta da una pala, un annaffiatoio e, ovviamente, vasi per piante.

La Salvage Chair: foto e immagini

L’artista e designer Jay Sae Jung Oh ha dato una nuova interpretazione del riciclaggio e riutilizzo attraverso la realizzazione di una serie di mobili per la casa nati da oggi di scarto, tra cui la Salvage Chair. Scopritela nelle foto in galleria.