La rivincita dei borghi: qui si vive meglio che in città

Autore:
Erika Fameli
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La rivincita dei borghi italiani passa per la vivibilità che offrono, di gran lunga maggiore rispetto a quella che si trova in città. A dirlo è il report City Vision, che grazie al suo indicatore ha individuato le città più smart d’Italia e ha sottolineato come, a vincere a mani basse, sono i comuni con una media di 2.600 abitanti.

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La rivincita dei borghi: qui si vive meglio che in città
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Da qualche anno a questa parte i borghi italiani stanno vivendo una vera e propria rinascita. Iniziata grazie al periodo post-pandemico, in cui i piccoli territori sono stati meta del turismo di prossimità di chi non poteva spostarsi, pian piano i piccoli comuni hanno fatto breccia nel cuore degli italiani, e non solo. Grazie al loro ritmo di vita più lento, ai prezzi delle case più bassi e ad una riqualificazione importante che mette al centro l’accessibilità e la sostenibilità, i borghi e i piccoli comuni stanno diventando i luoghi migliori in cui vivere.

A confermarlo è il report City Vision, realizzato da Blum in collaborazione con Prokalos. Nel report, grazie all’indicatore City Vision Score, si identificano le città più smart dello Stivale, dove si uniscono sostenibilità, accessibilità e nuove tecnologie.

Si tratta, come si può vedere chiaramente dalla top 10, di borghi che hanno una media di 2.600 abitanti ciascuno. L’unica eccezione è rappresentata da Imola, che con il suo terzo posto e i suoi 69.000 abitanti lascia uno spiraglio aperto per i grandi centri urbani.

City Vision Score: la top 10 italiana

La rivincita dei borghi: qui si vive meglio che in città
Photo by MANOLOBLASCO – Pixabay

Nel report City Vision si prendono in considerazione ben 30 indicatori, che valutano diverse aree tematiche (Smart Governance, Smart Economy, Smart Environment, Smart living, Smart mobility e Smart People) per capire quali sono le città italiane che offrono il miglior equilibrio tra accessibilità ai servizi primari (ospedali, istruzione, trasporti), sostenibilità e qualità della vita. Dall’incrocio dei risultati, si piazzano in top 10:

  • Credera Rubbiano (Cremona)
  • Cordovado (Pordenone)
  • Imola (Bologna)
  • Casaletto Vaprio (Cremona)
  • San Secondo Parmense (Parma)
  • Arquà Petrarca (Padova)
  • Soverzene (Belluno)
  • Collebeato (Brescia)
  • Ripalta Cremasca (Cremona)
  • Spormaggiore (Trento)

Come sottolinea Domenico Lanzillotta, direttore di City Vision:

“Una città è smart, intelligente, non solo se implementa progetti innovativi, ma soprattutto se garantisce il benessere dei suoi cittadini: servizi accessibili e sostenibilità che trovano il giusto equilibrio”.

La rivincita dei borghi

La rivincita dei borghi: qui si vive meglio che in città
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Ebbene, da questa classifica è evidente la rivincita che i borghi si stanno prendendo sui grandi centri urbani. L’esodo degli italiani verso i piccoli comuni è già iniziato dal punto di vista immobiliare, grazie ai prezzi favorevoli e al confronto con quelli esagerati delle grandi città. Inoltre, anche il Sole 24 Ore, con la sua classifica delle città dove si vive meglio in Italia nel 2024, aveva fatto pendere l’ago della bilancia in favore dei centri più piccoli.

Per trovare una grande città nella classifica di City Vision, infatti, bisogna scendere fino alla 20esima posizione, dove si piazza Treviso. Parma si trova al 25esimo posto e Vicenza al 29esimo. Milano, nonostante i suoi tanti servizi, si trova solamente al 100esimo posto.

A penalizzarla sono principalmente i prezzi altissimi degli immobili e il costo della vita in costante aumento, che rendono la qualità della vita decisamente più bassa rispetto a situazioni più piccole, ma più gestibili e vivibili. Da questa classifica emerge anche la predominanza del Nord rispetto al resto dello Stivale, per quanto riguarda sostenibilità e servizi.

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